Lassù, nel nord della Spagna, proprio al confine con i Pirenei francesi, esiste un piccolo lembo di terra con una grande Storia alle spalle. Sto parlando del selvaggio Paese Basco che, tanto per iniziare, si chiama Euskadi in lingua basca. Euskadi, ma più ancora Euskal Herria – che include ben quattro territori spagnoli e tre francesi – vuol dire appartenenza ad una patria che ha origini ancora incerte e significa parlare la lingua più antica d’Europa, di cui i baschi sono estremamente orgogliosi. Parlare euskera oggi in quei territori apre le porte del mondo del lavoro ed è per questo che negli ultimi anni si sta dando grande importanza alla rivalutazione linguistica attraverso attività intra ed extra curricolari: è uno dei punti di forza della loro economia e il governo basco si sta muovendo in tutte le direzioni affinchè non venga usato strettamente come strumento politico o di lotta.
Il Paese Basco è un territorio magico, pieno di storia e tradizione, che non è semplicemente il ricordo di epoche passate, ma è qualcosa di vivo, che si rinnova costantemente e ammette cambiamenti. Sarà infatti facile trovare pittoreschi cascos viejos – centri storici – dove la tradizione è fortemente rivalutata, alternati a centri culturali d’avanguardia dove il progresso la fa da padrone. Il tutto collegato da un’efficiente rete di trasporti pubblici.
Bilbao, in particolare, è la città del Guggenheim e delle lotte per l’indipendenza, dell’Atlethic e della pelota. In breve, è la città degli ossimori: da un lato, il casco delle siete calles e delle piccole piazze – Unamuno e Plaza Nueva – dove si respira la tradizione fatta di pintxos, cidrerias, kalimotxo e icurriñas – bandiere basche – che sventolano quà e là; dall’altro l’ensanche, la zona dalla recente rivoluzione urbana dove architetti, ingegneri e progettisti posizionano sapientemente le loro creazioni facendo diventare, le strade, le linee del tram, le piazze e la metropolitana vere e proprie scenografie.
Volgendo lo sguardo al paesaggio naturale, Bilbao è affettuosamente chiamata Botxo per via del fatto che, dall’alto, è facilmente visibile la coreografica dispozione dei monti che la circondano facendola apparire quasi una “botola”. I monti da un lato e la vicinanza all’oceano dall’altro, caratterizzano il clima di questa cittadina, decisamente atlantico con la presenza di una leggera pioggerellina chiamata zirimiri che vi accompagnerà per la maggior parte delle vostre giornate. Sarebbe però inutile portarsi dietro uno scomodo ombrello, mentre sono consigliate felpe con cappuccio poichè vi potreste trovare in metro, armati di costume e telo, pronti per trascorrere una bella giornata sulle vicinissime spiagge di Sopelana, per poi scoprire che una volta arrivati… piove! Inutile tornare indietro: uno, è la normalità; due, vi perdereste uno scenario mozzafiato; tre, potrebbe smettere da un momento all’altro.
Oltre ai monti e all’oceano, troverete nelle vicinanze il suggestivo Bosque de Oma di Kortezubi, dove l’artista basco Agustín Ibarrola ha dipinto sui tronchi di questo bosco immagini che a prima vista non indicherebbero nulla, ma se osservate da lontano e adottando diverse prospettive, è possibile vedere veri e propri capolavori. Inoltre, potrete visitare le città di Guernica e San Sebastian, scelta come meta turistica dalla famiglia reale spagnola negli anni passati, con la sua incantevole Concha e la romantica punta del Peine del Mar – “pettine del mare” – dove le folate di vento sembrano davvero pettinare le onde. Degna di nota è anche la tradizionale, pazza festa di San Fermín a Pamplona, dove ogni anno migliaia di persone provenienti da tutto il mondo si fanno coinvolgere dall’entusiasmo di questo evento. Dulcis in fundo, i vostri sensi vi ringrazieranno se farete loro visitare i tranquilli pueblos dove il tempo si è fermato e dove i profumi e i suoni sono quelli della vera tradizione basca.
Il Paese Basco un territorio splendido che rimane nell’animo di chi lo vive. Probabilmente il mio giudizio non sarà obiettivo perché emotivamente coinvolta ed è per questo che vi consiglio di farvi stupire dalla suggestiva patria basca.
Francesca Calò
Pugliese, adoro il mare e il caffè. Sono affascinata dalle culture lontane e dalle diversità linguistiche. Amo la geografia, l’arte contemporanea e la fotografia. Penso che i viaggi servano per imparare e scoprire, ma anche aper guardarsi dentro e arricchirsi. Ll’importante è avere, sempre, uno sguardo nuovo.
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