Una strage di pesci nel fiume Quieto Sale l’allarme siccità

Creato il 12 luglio 2012 da Stelladellest

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Il caldo e il drastico abbassamento del livello dell’acqua hanno causato una moria di tre quintali di granchi e barbi
 Una moria di pesci di così gravi proporzioni non la ricorda nessun abitante della zona. Lungo il corso superiore del fiume Quieto, il maggior corso d’acqua istriano, ne sono stati avvistati a pancia all’insù circa 3 quintali. Per la precisione sul tratto tra la Porta in pietra e le Terme di Santo Stefano, lungo 700 metri. La moria ha colpito soprattutto barbi, esemplari anche di due chilogrammi, e granchi di fiume.Dopo una segnalazione anonima sono intervenuti i componenti della locale società di pesca sportiva che, a loro volta, hanno avvertito le competenti autorità regionali e statali. Numerosi i campioni d’acqua prelevati per le analisi di laboratorio dalle quali si attende la risposta sulle cause della moria. Il sopralluogo è stato fatto anche dalla criminalpol del distretto di Pinguente, ma secondo le prime ipotesi non si tratterebbe di inquinamento bensì della scarsità di ossigeno nell’acqua dovuto all’alta temperatura e all’abbassamento del livello a causa della forte siccità. Un fenomeno simile si è già verificato in passato, ma non di simili dimensioni.E proprio la prolungata assenza di piogge ha fatto scattare l’allarme rosso nel territorio albonese. Qui i sindaci di Albona, Chersano, Santa Domenica, Arsia e Pedena davanti alla siccità hanno introdotto le misure straordinarie di tutela. Scatta il divieto di inaffiare i campi sportivi e di lavare le vie e strade pubbliche, mentre la popolazione viene invitata al massimo risparmio. Nel caso il provvedimento non dovesse sortire gli effetti desiderati, verrà adottata una misura veramente radicale: l’interruzione delle forniture idriche durante alcune ore della giornata. Nei prossimi giorni altri provvedimenti riguarderanno anche altre zone della penisola; per far fronte all’emergenza nell’Albonese e nella zona di Pola sono state riattivate tutte le sorgenti chiuse una decina di anni fa. All’epoca infatti si pensava che il bacino artificiale di Bottonega fosse sufficiente. Il consumo medio in Istria è di 400 litri al secondo, che nei mesi estivi arriva a picchi di 1.600, considerata la grande presenza di turisti. (p.r.)http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/07/11/news/una-strage-di-pesci-nel-fiume-quieto-sale-l-allarme-siccita-1.5392430

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