Articolo da Reset Italia
Non siamo più ai timidi segnali di una crisi annunciata e voluta dalla classe dirigente del nostro paese, siamo alla valanga…una valanga che sta travolgendo e sotterrando, sotto i suoi detriti di sistema morente e corrotto, la speranza, la voglia di vivere, il motivo stesso dei nostri perenni sacrifici.
Dal suo giro transoceanico il signor Monti ci fa sapere che la crisi è superata, che l’Italia è solida.
Il Financial Time, di contro, ci informa che le farneticazioni dell’uomo voluto dal presidente Napolitano sono da ricovero immediato…la crisi che attanaglia l’Italia non solo non è finita, ma grazie al suo operato si aggrava e avrà bisogno di manovre correttive.
In poche parole, come successe alla Grecia, così sembra accadrà anche a noi. Alle banche, ai ricchi, ai “padroni”, agli usurpatori non basta la povertà diffusa…esigono la disperazione.
La lotta all’evasione si è dimostrata, da subito, un operazione prettamente di facciata…i dati ne hanno immediatamente smentito l’efficacia.
La riduzione dei parlamentari, un adeguamento dei loro “emolumenti” ai vari modelli a cui si ispirano quando si tratta di parlare dei nostri diritti (tedesco, cinese, polacco, statunitense)…rimandati a futuri accordi…ancora da sancire.
Le tasse sugli yacht di lusso…scomparse.
I sacrifici delle banche…mai pervenuti.
La lista nera degli evasori fiscali…subito smarrita.
Rimangono le tasse sulla prima casa, il massacro delle pensioni e dello stato sociale, la voglia di eliminare ogni diritto a chi ancora lavora e l’aumento record delle tasse, delle bollette, dei beni di prima necessità, della benzina…e delle sigarette !
I partiti, utili solo a pigiare i bottoni per approvare ciò che da altri è deciso, intanto si divertono a giocare con le nuove norme elettorali e a continuare a rubare in ogni dove.
La catastrofe sociale avanza e colpisce i più deboli, i più onesti…tutti quelli che hanno sempre lavorato ed operato affinché questo paese fosse un paese in grado di dare un futuro dignitoso non solo a loro stessi, ma anche ai loro figli…anche agli altri.
Un paese giusto, democratico, solidale…nel quale la vita di ognuno vale più di qualsiasi bilancio o conto economico.
Ed invece…migliaia sono le aziende che chiudono, decine di migliaia le persone che perdono il proprio lavoro, decine, se non centinaia, gli omicidi/suicidi voluti da uno stato predatore e mafioso.
Lo stato sociale distrutto, migliaia sono i centri di assistenza agli anziani e ai disabili che riducono il personale, nelle scuole non esiste quasi più la figura dell’insegnante di sostegno…decine di migliaia sono le famiglie che debbono affrontare i problemi derivanti da un’invalidità o da una malattia cronica da sole…senza più alcun aiuto.
Le persone anziane, con il minimo di pensione, costrette alla fame…o al suicidio, come appena accaduto a Gela.
Non numeri, ma volti…non statistiche, ma vite.
Dobbiamo imparare a leggere queste notizie così…dobbiamo vederli quei volti, sentire le loro voci, ascoltare le loro disperazioni.
La catastrofe che stiamo vivendo non è fatta di asettici numeri né di trafiletti sui giornali…è fatta di vite, di corpi, di lacrime, di donne e uomini che hanno un nome.
La catastrofe tocca noi…come a noi tocca riuscire a fermarla per ricostruire, tutti assieme…su nuove basi…un futuro comune e migliore.
Fonte: Reset Italia
Autore:il Pasquino
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Articolo tratto interamente da Reset Italia