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E se c'è qualche esimio ricercatore che vuole scoprire se la sindrome di Stendhal davvero esiste, mi offro come cavia da osservare qui, sul campo: sì, perché persino la mia paziente compagna di viaggio, Miss Claire, vedendomi subito un po' trasognata ed un po' intimorita in religioso silenzio davanti al primo cimelio, non può fare a meno di constatare "Sei completamente ammutolita" (condizione davvero innaturale per una chiacchierona come me!).Effettivamente senza parole, mi limito ad annuire: sono troppo presa dalla contemplazione, dalla memorizzazione, e... dalla commozione.
Del resto, il primo incontro con la Jane della vita quotidiana è niente meno che questo oggetto. Ma davvero è proprio "quel" calessino? Sì sì, quello famoso, raccontato dal nipote James Edward nel Memoir of Jane Austen, trainato da un asinello, con cui dear aunt Jane era solita andare qua e là per la contea?E questo forno... quante vivacissime chiacchierate avrà fatto con Cassandra, qui, ogni giorno, avvolta dal profumo delle vivande che vi cuocevano?...Usciamo da questo primo piccolo edificio, passiamo davanti ad una minuscola aiuola di piante officinali...
ed in due passi siamo in giardino...
E' da questo splendido angolo verdissimo e punteggiato da sfolgoranti e coloratissime piante in fiore che dobbiamo passare per arrivare all'odierna entrata alla casa. Il sole ci assiste ancora e non possiamo non approfittarne per passeggiare:
Ci avviciniamo.
Da questo punto di vista si vede l'altro lato della strada, dove il pub Cassandra's Cup (sì, si chiama proprio così) ospita già alcuni avventori.
Ma infine, eccoci all'entrata, lì sulla destra. No, a sinistra c'è la cucina (The Kitchen): sbirciando per un istante, vediamo fasci di lavanda appesi ovunque a seccare - così che il profumo delle rose qui fuori e quello della lavanda, lì dentro, si mescola per la gioia delle nostre narici!Ma, per la gioia anche delle nostre orecchie, giunge della musica dall'interno...
Il pianoforte da cui si diffondono le note che stiamo ascoltando è una riproduzione di quello sul quale Jane, ogni mattina prima di colazione, era solita suonare. Una delle gentili custodi ha spiegato alle tre giovani americane lì radunate che è a disposizione di chiunque desideri suonare uno dei brani contenuti negli spartiti sul leggio.
E siamo davvero fortunate: la pianista improvvisata esegue un'aria dalle Nozze di Figaro.Ah, Mozart a casa della Zia, in un giorno di sole, col profumo delle rose e della lavanda! Che cosa potrei chiedere di più?E così, mentre le note del farfallone amoroso ci danno un sorprendente benvenuto, ci sentiamo perfettamente ispirate per lasciare traccia della nostra visita nel libro degli ospiti:
Ed ora, siamo pronte per passare da questa stanza al cuore pulsante della vita di questa casa, la Drawing Room,
il soggiorno/porto di mare che costituì fonte continua d'ispirazione per la sua acuta abitante. Ma.. Ah, sì! Eccolo, laggiù!
Appena lo avvisto - sì, lui, il mitico, leggendario, famoso tavolino magico accanto alla finestra - sento nettamente un tuffo al cuore. Mi credete? (sì, mi credete, siete Janeite anche voi) Fatico a trattenermi dall'emozione...
Oh, sì, ti vedo. Nell'improvviso e miracoloso silenzio della stanza deserta, ti vedo. Sei seduta proprio lì, assorta nella scrittura, nel fascio di luce della finestra, un occhio al passeggio all'esterno, uno al via vai all'interno, un orecchio teso a cogliere la conversazione domestica, un altro teso a captare il brulicare della strada, o il mitico cigolio della porta complice dei tuoi incantesimi...
...e la tua penna scorre veloce come una bacchetta magica a comporre sulla carta le tue formule prodigiose. Qui, proprio su questo tavolino.Ma può un oggetto così ordinario attirare inesorabilmente l'attenzione e suscitare l'emozione di chiunque entri?
Ecco, qualcun altro ora si avvicina e si muove esattamente come me, quasi in punta di piedi, in rispettoso silenzio (per paura di disturbarti?...), osserva dapprima il tavolino (sì, eccolo, davanti a te), poi si sposta un poco (praticamente al tuo fianco...) e guarda fuori per capire quale colpo d'occhio si goda dal tuo punto di osservazione, poi si sposta ancora (ecco, adesso è dietro di te... uh, nascondi il foglio sotto la lettera!) e si fa fotografare in questo punto come se davvero tu fossi lì, appositamente per concedere una foto con zia Jane intenta a scrivere!Fatico a staccarmi da questa stanza - la teiera sulla grata del camino, che ho ammirato in tante foto altrui, è così invitante... (Ci facciamo un tè, zia?)
...e l'energia che tante volte ho ipotizzato di sentire è reale ed irresistibile - ma c'è ancora tanto da osservare, un intero primo piano che già brulica di ospiti e una parte di giardino che poco fa, fuori, ho notato. Per non parlare della cucina odorosa di lavanda!Varcare la soglia di questa casa ed accedere al suo famoso, energetico soggiorno ha suscitato molte elucubrazioni.
Non so dove sia Miss Claire, ci eravamo fotografate vicendevolmente poco fa proprio nella Drawing Room e poi ci siamo inconsapevolmente sparse per la casa, ognuna ad intrattenere le proprie conversazioni con le zie.
Dunque, mentre vado a cercarla, ci prendiamo un'altra pausa.
Nel prossimo tè delle cinque concluderemo questa emozionante visita e ci rilasseremo in compagnia di Cassandra.... A presto!
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