Magazine Cultura
Una vita fa, con quei fumetti lì dove tutto è cominciato (e che non è mai finito!)
Creato il 12 luglio 2014 da LafirmacangiantePost ideato da Luigi per il suo Prima o poi al quale mi ero ripromesso già all'epoca della sua pubblicazione di dare un seguito o, se volete, una mia versione. Lo faccio omaggiando (o copiando palesemente, sempre se volete) il lavoro di Luigi, piccolo attestato di stima per un blog che seguo quotidianamente da anni e sempre con gran piacere. Quindi questo post presenterà titolo, impostazione e immagine d'apertura scelte dal buon Luigi che spero apprezzi l'omaggio e che non si incazzi per il furto :)
L'idea era quella di recuperare quei fumetti, non necessariamente i primissimi, che ti han fatto diventare fumetto dipendente ancora oggi, alla soglia dei quaranta, quelli che ti hanno colpito e segnato, quelli che ancora ricordi e che vorresti ancora oggi tenere in mano. L'elenco potrebbe essere anche un po' più lungo di così, più dettagliato, ma sull'onda del ricordo questo è... che poi una grandissima parte l'ha fatta la tv con Supergulp e I Superamici.
YAKARI
Uno dei primi ricordi a fumetti. Non che a questo albo fossi legato in maniera particolare ma è stato davvero tra le prime cose a fumetti tenuta in mano. Era un bel volume, scopro ora, della Fabbri Editori. Non so come, ma ce l'aveva mia nonna in un cassetto insieme alle foto e a una biografia con tanto di foto sulla vita di JFK, che a dire di mia nonna sembrava essere un grand'uomo. Ricordo che all'epoca, ero piccino, diedi dei nomi ai membri della mia famiglia ispirandomi a questo e ad altri fumetti, così mia nonna divenne vecchia squaw, mia cugina piccola squaw, mio zio Slancio Lento, etc... per me scelsi un modestissimo Za-Gor-Te-Nay.
TOPOLINO E MACCHIA NERA
Anche qui c'è una storia particolare ma che ricordo in maniera vaga e che non sono riuscito a recuperare, non so più di che storia si trattasse, non ne rammento la trama e pure è lì che gira. Non ero un gran lettore Disney, però avevo uno zio che comprava Topolino o Paperino alle mie cuginette e quando c'ero io lo prendeva anche a me. O leggevo i loro, insomma. Quella storia mi colpì perché a differenza di altre, aveva mistero, Macchia Nera entrò nel mio immaginario e mi sembrava un peccato che storie Disney di quel tipo lì ce ne fossero così poche. Ancor oggi, leggendo paperi e topi con Lauretta, spero di imbattermi in qualcosa del genere o proprio nella ristampa di quella storia lì, quella storia che non so più quale sia. E mi son pure perso la Topolino Black Edition uscita da poco...
ZAGOR #124
Sempre lo zio. A noi i Disney, a lui Zagor, Tex e Il Comandante Mark. Erano sempre lì, ammonticchiati sul suo comodino, conservati negli armadi. Però lo zio non era un collezionista e ogni tanto sganciava. Zagor contro Super Mike, indimenticabile. Lo scontro tra due uomini senza paura in sette prove. Ho sempre amato le storie con dei numeri a scandirle, fin da piccolo: le sette prove, le dodici case dei Cavalieri dello Zodiaco, i tre demoni di Kenshiro, etc... gli albi della sfida tra Zagor e Super Mike restano i migliori ricordi legati allo Spirito con la scure.
TEX #204
La storia è quella di sopra, esattamente la stessa, sempre lo zio. Non ricordo quale sia stato il primo Tex che lessi da bambino. Piaceva anche a mio padre, gli piace tuttora, ma lui non ha mai comprato fumetti se non in qualche rara occasione. Però ricordo questo I ribelli del Canada e a colpirmi non fu la storia in se o Tex Willer che già conoscevo. Mi fece invece una gran bella impressione Jim Brandon, uomo tutto d'un pezzo, nobile nella sua uniforme che immaginavo stagliarsi tra il bianco delle nevi canadesi. Poi in linea di massima c'era anche Il Comandante Mark, ma un gradino più in basso e non ricordo albi in particolare da segnalare in questa sede.
L'UOMO RAGNO GIGANTE #73
Albo fondamentale che ricordo ancor oggi con grandissimo affetto. A quell'epoca in casa nostra avere un fumetto tra le mani era una rarità, questo singolo albo mi spalancò un mondo. Ci ritrovai il mio eroe dei cartoni animati di Supergulp in una doppia storia contro Octopus e Testa di Martello (Amazing Spider-Man 158/159) e in più incrociai per la prima volta la mia strada con quella degli X-Men (Marvel Team-Up Annual 1), personaggi che ancor oggi resistono in cima alla mia lista di preferenze (anche se il vero amore scoccò più tardi). Per anni ho aspettato che queste storie venissero ristampate su Spider-Man Collection o sui vari Marvel Saga o Marvel Collection. Purtroppo le ristampe di Amazing Spider-Man si sono fermate al numero 150, otto fottutissimi numeri prima di quelle due agognate storie. Invece l'annual dedicato agli X-Men è stato editato giusto qualche mese fa e non me lo sono lasciato scappare.
MARVEL #2
L'epoca della Labor Comics durò il tempo di uno sputo. La collana che doveva riportare il materiale Marvel in Italia durò due numeri. Ero al mare, mia madre mi comprò questo albo, l'albo che fece di me un vero fan dei comics americani. Qui scoccò l'amore vero. C'erano gli X-Men di Claremont e Byrne, una roba incredibile. Più affilato della zanna di un serpente, la saga di Proteus, personaggi incredibili che sembravano veri, ancor oggi il mio ciclo di storie preferito, impossibile da criticare, perfetto. Semplicemente il meglio. E che copertina. In più c'erano Daredevil e un episodio di Hulk in cui compariva un per me fighissimo Capitan Marvel.
L'UOMO RAGNO #30
L'inizio ufficiale del mio rapporto con il fumetto. Nel senso che da questo momento iniziai ad avere quel minimo di potere d'acquisto che mi permetteva di comprarmi quell'albetto al mese. I miei non sborsavano per i giornalini e all'epoca non era rimasto molto nelle edicole di quei supereroi che mi erano rimasti nel cuore. Ci misi un po' ad accorgermi del loro ritorno, e me ne accorsi proprio grazie all'Uomo Ragno della Star, complice una recrudescenza di curiosità scattata grazie ai vecchi film di Spider-Man passati in quel periodo alla tv. Il 30 fu il primo numero che acquistai ma in arrivo c'erano tanto cose belle, atmosfere urbane, la saga di Hobgoblin, i misteri di Kingpin e della Rosa, Lapide, Jack Lanterna... Ma, cosa più importante di tutte, in appendice c'erano proprio loro, gli incredibili X-Men!
GLI INCREDIBILI X-MEN #1
Forse l'albo che ho atteso di più in vita mia, un albo tutto dedicato agli X-Men, una serie nuova di zecca che avrei potuto comprare, collezionare, leggere e rileggere. Era un sogno che si avverava, un albo con una copertina fantastica, mi ricordava i bei tempi di quell'albo della Labor, gli X-Men con una formazione perfetta, una magia. Furono grandissime soddisfazioni. Col tempo poi si cresce, gli interessi mutano, ci si metton di mezzo le donne, e così diedi via tutta la mia collezione. Questa, quella dell'Uomo Ragno e un sacco d'altra roba. Poi, coglione, te ne penti. Questa è una delle cose che ho voluto recuperare, ora nella mia collezione ci sono la prima settantina di numeri della prima serie e tutta la seconda. Prima o poi coprirò anche il buco di quella cinquantina di numeri mancanti.
CAPITAN AMERICA & I VENDICATORI #11
Quest'albo mi scosse davvero. All'epoca non ero ancora smaliziato e non ero abituato alle dinamiche narrative che oggi giorno mettono in atto più gli uffici commerciali che non gli scrittori di fumetti. All'epoca credevo ancora ingenuamente alla morte, un po' come i bambini a Babbo Natale. Parlo della morte di un eroe. Sull'albo di Cap in appendice c'era Alpha Flight, fumetto di gruppo scritto e anche disegnato (se non erro) da John Byrne. Io amavo i fumetti di gruppo e amavo in maniera viscerale John Byrne. Beh, forse lo amo ancora. In quell'albo moriva Guardian, il leader di Alpha Flight. Fu una mazzata narrativa tremenda, un'emozione fumettistica mai più provata. In più ero convinto che Guardian fosse morto per restarci, morto intendo, ero convinto che non l'avrei rivisto mai più. Che ingenuo. Grandissimo albo.
CYBORG #1
Una delle primissime incursioni nel fumetto extra-supereroistico. Altro mondo che mi si aprì, su nuovi modi di concepire il fumetto, su nuovi generi, su nuove sensibilità, su nuove matite, su nuovi formati. Cyborg per me era davvero nuovo. Durò poco, presi tutti i pochi numeri, poi, coglione, li diedi via. Ricordo che adoravo la serie di Palumbo, quella con quel tizio che se ne andava in giro con una testa mozzata. Piccolo amarcord: attendevo con trepidazione le uscite di Cyborg, una volta, uscito per comprare il nuovo numero, i soldi contati in tasca, mi appressai all'edicola quando due loschi figuri, bulli o tossici non ricordo, mi rubarono i soldi dell'albetto. Me ne tornai a casa a bocca asciutta e pieno di vergogna. Chissà che fine avran fatto quei due maledettissimi stronzi.
MARTIN MYSTERE #125
A conti fatti, a posteriori, non tra i migliori Martin Mystère che io abbia mai letto. Eppure... lo presi al mare, ricordo che mio padre lo apprezzò ma resse per poco, dopo qualche numero iniziò a trovarlo troppo verboso, troppo logorroico. Certo, è Martin Mystère, è logorroico. Però che bello fu il mio rapporto con Martin, un grande fumetto, un bel rapporto finché è durato e proprio questo Neve d'agosto mi convinse a portarlo avanti, sarà stata la neve in spiaggia che per me non può che essere stata una grandissima benedizione.
LAZARUS LEDD #1
La prima serie in formato bonellide che seguii dal principio e tutta fino alla fine, è ancora lì, nello sgabuzzino con tanto di Extra e Speciali. Il primo numero non so più quante volte lo rilessi, sicuramente uno degli albi che ho consumato di più. Rimase su livelli qualitativi alti davvero per molto, mi faceva impazzire Bocci quando lo disegnava e che eroe poi, che donne, che storie, ancora oggi ha un posto nel mio cuore, non si può rinnegare. Poi con il passare del tempo un lato retorico prese il sopravvento, forse i miei gusti cambiarono, comunque rispetto.
HAMMER #1
Chiudo il post rubando le parole di Luigi per l'unico albo che abbiamo in comune, almeno per quel che riguarda questo post. Come per altri vecchi nostalgici di questa serie, Hammer fu per me una vera e propria mazzata in faccia. Parlo di tutti e 13 i numeri, ma in particolare del primo terzetto di albi su sceneggiatura di Riccardo Borsoni, Marco Febbrari e Stefano Vietti e splendidamente disegnati da Giancarlo Olivares e Majo. Livelli altissimi, una fantascienza MOLTO fantascienza, un trio di personaggi (Helena, Swan e John Colter) caratterizzati in modo grandioso, una fucina di talenti indimenticabili poi approdati altrove.
Quanti ricordi.
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