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Una vita per la musica

Creato il 14 settembre 2012 da Mauser @Mauser89
Cari lettori,
quanto tempo dal mio ultimo post! Mi vergogno così tanto di aver lasciato trascorrere tanto tra un intervento e l'altro, ma come avevo accennato in passato purtroppo gli impegni e qualche novità nella mia vita hanno reso gli attimi dedicati alla scrittura estremamente rari e difficili da sottrarre alle incombenze quotidiane tra le più serie e le più futili.
Purtroppo non riesco ancora a rassegnarmi all'idea di chiudere il blog, principalmente per colpa vostra, devo dire, che quando ho accennato alla cosa non solo mi avete sostenuta e confortata, ma mi avete anche ricoperta di messaggi d'insulto se mai avessi provato a fare una cosa del genere e quindi, SOLO ed ESCLUSIVAMENTE per istinto di autoconservazione, continuerò ad andare avanti, gli aggiornamenti purtroppo saranno sporadici, non posso garantire una presenza più costante, ma al momento ci sono e quando mi scrivete nei commenti o nelle mail, tempo permettendo e conoscenze permettendo ovviamente, rispondo sempre e lo farò anche in futuro, preparando i miei post di libri, film e approfondimenti tra le relazioni degli ultimi progetti dell'ufficio e le routine giornaliere.
Una vita per la musica Oggi è una ricorrenza importante per un personaggio che in Italia purtroppo non gode di molta fama al di fuori dei circoli musicali: Clara Wieck Schumann.
So che di solito non festeggio compleanni celebri, l'ho fatto solo per Charles Dickens perché con lui non gioco mai fair play, ma in questa circostanza ho colto l'occasione per approfondire una biografia interessante e poco nota.
Moglie del celebre compositore Robert Schumann, Clara è protagonista, oltre che di una romantica ed osteggiata storia d'amore con il musicista, classico bello, povero e disapprovato dalla famiglia, anche di una storia musicale di tutto rispetto, erede di una famiglia poco nota la quale aveva però radici intrecciate da sempre con quelle della musa Euterpe.
Clara fu infatti figlia di due personalità completamente votate alla musica e che da essa traevano guadagno.
Il padre di Clara fu Friedrich Wieck, musicista a sua volta, insegnante e divenuto fondatore di una casa di produzione di pianoforti tedeschi. La storia di Wieck emblematica di come la propria passione possa surclassare gli impedimenti, i fallimenti e le proibizioni, specialmente della famiglia, i Wieck infatti disapprovavano la vocazione del figlio e il suo desiderio di farne la propria fonte di sostentamento, perciò da ragazzo Friederich fu costretto a prendere lezioni in segreto dai suoi genitori, di ripiego fu costretto ad assecondare il loro desiderio di intraprendere gli studi di teologia che per l'epoca era un po' l'Ingegneria di oggi. Nonostante questa deviazione dalla strada maestra, Friederich Wieck continuò a coltivare il suo amore al punto da sposarsi con una cantante lirica, Marianne Tromlitz.
A differenza del marito, Marianne proveniva da una famiglia con una lunga storia musicale, il nonno Johann Tromlitz fu infatti compositore e anche il padre cantava in un rinomato coro.
Clara Josephine fu la seconda dei cinque figli della coppia, nacque a Lipsia il 13 settembre del 1819 e crebbe in un ambiente musicalmente colto e artistico. Purtroppo il matrimonio dei sui genitori terminò nel 1825 subito dopo la nascita del fratellino Viktor, ed entrambi si risposarono, ma l'impronta di una famiglia totalmente dedicata al culto della musica rimase nel carattere di Clara che riporterà lo stesso ideale anche nella propria, accompagnandosi con il musicista e compositore Robert Schumann.
Benché il padre avesse duramente subito su di sé l'imposizione della famiglia, accortosi del dono di Clara Friederich non si esentò dal volerla educare alla musica secondo il proprio modello e metodo  nonostante la tenera età di lei (5 anni), indirizzandola, guidandola e a volte obbligandola. Non fu un padre affettuoso, anzi fin troppo ingombrante per la figlia, arrivando a pretendere di leggere il diario che lei teneva. 
Nonostante le critiche che si possono muovergli, l metodo di Wieck diede i suoi frutti e Clara divenne fin da ragazzina una pianista e concertista molto affermata e apprezzata, il padre la seguiva dappertutto, occupandosi personalmente dello strumento che avrebbe suonato, dei contratti e delle sue conoscenze.

Una vita per la musica

Ritratto della giovanissima Clara
al pianoforte

Compositrice valentissima fin dai dieci anni, Clara fu nominata virtuosa da camera, il più alto riconoscimento musicale nell'Impero austrico, si esibì con e per numerosi personaggi sia del mondo musicale del tempo, da Paganini a Liszt, sia per letterati e studiosi come Goethe che, colpito e ispirato dalla performance, regalò alla pianista una medaglia con dedica che lei conservò; anche il poeta Franz Grillparzer fu suo ammiratore al punto da dedicarle una lirica.
Benché estremamente talentuosa, Clara era però repressa, dotata di un carattere piuttosto introverso nato dalle continue proibizioni del genitore, la sua espressione era fin troppo adulta e classica perché non si intuisse quanto la figura di Friederich Wieck dettasse legge nella vita della figlia.
Ma nonostante fosse mite e gentile, Clara aveva una propria idea della musica e tutto il desiderio di esprimerla e la prima emancipazione la ebbe quando si innamorò ricambiata del giovane Robert Schumann, musicista e compositore allievo di suo padre [lo conoscerete per molte sue opere di cui celebre è l'Ave Maria]. Dalla corrispondenza del giovane con la madre sappiamo che l'interesse verso la musica di Schubert fu dettato proprio dalle performance al piano di Clara che lo impressionarono al punto da spingerlo a lasciare gli studi di Legge per dedicarsi agli strumenti. 
Accadde quindi che l'influenza musicale tra i due fu reciproca e se Robert Schumann contribuì a liberare la vera essenza musicale della ragazza, a sua volta fu l'amore per Clara che lo interessò inizialmente alla materia che l'avrebbe poi consacrato come uno dei maggiori compositori al mondo.
Wieck disapprovava l'unione, considerando Schumann un buono a nulla indegno della figlia (e forse subodorando la sua follia) e osteggiò l'idea di un matrimonio cercando addirittura di forzare Clara a lasciare il giovanotto. Ma le cose erano irrimediabilmente mutate nella sua vita, Robert Schumann rappresentava per Clara non solo l'amore e l'infatuazione e la comunione d'interessi, ma anche la porta di accesso verso un mondo musicale nel quale potersi esprimere in libertà. 
Il matrimonio tra Robert e Clara, sempre disapprovato dal padre di lei, ebbe luogo nel 1840, proprio il giorno del suo ventunesimo compleanno che la liberava dalla tutela paterna e le permetteva di contrarre liberamente un'unione. 

Una vita per la musica

Robert e Clara Schubert

La dedizione di Clara verso Robert Schumann fu totale e appassionata, dopo averlo seguito mentre era insegnante del conservatorio di Lipsia e poi in Russia durante la sua tournee, i due si trasferirono a Dresda dove Schumann cominciò a comporre solamente e non più ad esibirsi. In seguito si spostarono nuovamente e la giovane moglie si accinse ad assisterlo nei difficili momenti di follia e amnesia che costellavano le sue giornate, conseguenza della sua malattia mentale che lo rese quasi indigente dopo essere stato più volte licenziato.
A causa di ciò e dei tentativi di suicidio Robert venne internato nel manicomio di Bonn, dove rimase due anni in cui la moglie non poté assisterlo né vederlo, sia per la malattia mentale che per gli impegni che la vedevano costantemente in tournee per mantenere se stessa e gli otto figli nati dal matrimonio che la costrinsero ad accollarsi esibizioni e serate arrivano a 22 concerti in soli 2 mesi!
Per i figli e per le cure del marito Clara si sforzò moltissimo, ma il suo amore non fu sufficiente e il sacrificio che questo sovraccarico di lavoro le richiese fu salatissimo: dolori costanti e lancinanti alle braccia le resero quasi impossibile sedersi al pianoforte per provare o per esibirsi.
Le diagnosi moderne evidenziano come la sua patologia fosse causata dal disumano sforzo che ella richiedeva a se stessa, imponendosi la stessa ferrea disciplina che da ragazza era il padre a chiederle.
Nonostante le difficoltà fisiche, di cui rimangono molte testimonianze nelle lettere che scrisse a medici e amici, Clara non si fermò mai come musicista e compositrice, sia per necessità che per passione continuò a ritmo vertiginoso il suo programma di serate superando lo scoglio del concerto  n°1 in re minore composto da Johannes Brahms, amico di famiglia e del marito. Proprio la relazione con lui fu fondamentale nella sua vita, ma fedelissima all'amato Robert, Clara rinunciò a risposarsi con con Brahms che tuttavia, nonostante il rifiuto, le rimase accanto aiutandola e supportandola.
Questo ritmo serratissimo di palcoscenici e spettacoli durò fino al 1875 quando oltre al crollo fisico (a volte non riusciva a muovere al piano nient'altro che le dita delle mani) subentrò anche quello psicologico e la donna rischiò di entrare in depressione. La consapevolezza di ciò la spinse a disdire le tournee e farsi curare con estrema serietà da Friedrich von Esmarch che appliciò con lei un approccio totalmente innovativo in medicina. Accantonando le bufale del tempo fu in grado di rimetterla in sesto adottando sia fisioterapia che psicologia, cercando di rimuovere quelli che erano i suoi blocchi psicologici, i problemi, le pressioni. 

Una vita per la musica

Una cartolina raffigurante la pianista

Il più altro gradino che Esmarch superò con lei fu quello di rimuovere l'associazione tra la musica e il dolore che con il continuo sforzo si era radicata nel cervello della musicista, facendole lentamente ritrovare il piacere che deriva da un pianoforte e svincolandolo dall'idea di costrizione. Se avete visto il film Shine sapete sicuramente come il riavvicinamento alla musica, dopo un trauma da esso scatenato, è estremamente lento e irregolare.
Repertorio e scelte musicali
Sebbene sia stata anche compositrice, Clara è conosciuta soprattutto come esecutrice.
All'inizio della sua carriera di musicista il suo repertorio, interamente deciso dal padre, prevedeva soprattutto pezzi già famosi e popolari di compositori ormai un po' datati, successivamente l'animo della giovane e la sua inclinazione caratteriale la portarono a preferire esecuzioni più contemporanee e associabili al periodo romantico, nomi come Menderlssohn e Chopin e ovviamente Brahms e Schubert, alternandoli a Mozart, Haydn e Beethoven.
Fu senza dubbio il più grande sponsor del marito, impegnandosi perché i suoi lavori e le sue composizioni apparissero sempre nelle sue esecuzioni e fossero conosciuti anche all'estero. Fu proprio per i viaggi e gli spettacoli della moglie che Schubert incominciò ad essere noto al pubblico inglese, russo e americano, va perciò a lei un grande merito nell'aver portato alla notorietà uno dei maggiori compositori ottocenteschi.
Ma le sue innovazioni e meriti non si fermano lì, dal 1878, dopo la riabilitazione presso Kiel dal dottor Escmarch, iniziò ad insegnare al Conservatorio di Francoforte, unica docente donna in una scuola per soli uomini.
Nell'insegnamento introduce importanti novità sia pedagogiche che nell'ambito delle tecniche di diteggiatura del pianoforte.
Altri contributi più ufficiosi sono riscontrabili nell'esecuzione di melodie senza l'uso dello spartito, ma basandosi solo sull'uso della propria memoria, una caratteristica sintomatica delle moltissime ore di impegno, prova ed esercizio alle quali si sottoponeva la donna per prepararsi alle esibizioni.
Grazie non solo alla ferrea scuola paterna che la istruì nelle basi musicali e nell'approccio (e che purtroppo la influenzò fin troppo) e all'autodisciplina, la sua perfezione tecnica fu degna di nota e per il naturale romanticismo di cui era dotata, all'emozione che sapeva suscitare e alla indubbia bravura, Clara Wieck Schumann è considerata una delle più grandi ed espressive pianiste dell'età romantica della musica e una delle più dotate concertiste di sempre.
Di lei dice Giuseppe Pennisi:
Clara non vantava solamente una eccezionale perfezione tecnica ma è noto che, ogni volta che si trovava alla tastiera, le composizioni erano accompagnate dai suoi pensieri più intimi.
Sottolineando la meravigliosa capacità di suscitare emozioni e condividere pensieri tramite il pentagramma e le note.
La vita e la storia di Clara è stata ricordata al cinema in più occasioni con i film Träumerei (1944), Song of Love - Canto d'amore (1947, con Katharine Hepburn), Frühlingssinfonie - Sinfonia di primavera (1983, con Nastassja Kinski). La sua figura è stata ripresa sulla banconota da 100 marchi tedeschi (in vigore prima dell'Euro).
Google le dedica uno dei suoi loghi per il 193° anniversario dalla sua nascita e sono onorata di raccontare la sua storia che parla di impegno e duro lavoro per conquistare obiettivi importanti nella vita, rispetto a quello che NOI riteniamo importante, il che è esemplificato anche dal logo scelto che, come dice Cultura 2.0, la ritrae circondata dai figli e che rappresenta molto bene la sua vita, sempre condivisa tra la musica e i doveri coniugali e materni.

Una vita per la musica

Doodle del 13 settembre 2012


Wikipedia IT | Clara SchumannIl Corriere | Clara Schumann e la patologia da sovraccarico
Il Post | Chi era Clara Schumann
Cultura | Un doodle per una delle prime concertiste europee
Amicizia senza frontiere | Clara Schumann: una donna che non si è fermata davanti al dolore
Il Sussidiario | Clara Schumann, grande pianista, compositrice e madre esemplare
Biografieonline | Clara Schumann
Apollodoro | Clara Schumann: Google Doodle dedicato alla compositrice e pianista Romantica
Amori Difficili | Brahms e Clara Wieck Schumann
Nancy B. Reich, Clara Schumann: the artist and the woman
Franz Liszt: Robert e Clara Schumann
Online inoltre, specialmente su Amazon e sui siti che vendono cd di musica classica, trovate diverse esecuzioni e spartiti prodotti da questa donna grandiosa.
Spero che questo mio rientro non abbia traumatizzato troppi di voi, si tratta di un post scritto moooolto di getto per riprendere un po' familiarità con l'argomento e il ritmo che, altrimenti, rimane un po' nel dimenticatoio.
Aggiungo una cosa che non ho mai fatto, ma che per quanto mi riguarda è doverosa.
Una piccola dedica, visto che si tratta di un post a tema musicale e perciò calza a pennello col personaggio: a Daniele che è riuscito a convincermi a scrivere ancora.
Un bacione grande a tutti
Una vita per la musica
Mauser


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