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Diventa mezzofondista, guadagna prima una borsa di studio all'Università e poi addirittura il pass per correre alle Olimpiadi di Berlino del 1936 dove corre i 5000 metri piani segnalandosi per un finale portentoso.
Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale fa parte dell'equipaggio di un B 24 che precipita nell'Oceano Pacifico e sopravvive con due commilitoni per 47 giorni mangiando pesce crudo e lottando con squali e caccia giapponesi che li prendono a colpi di mitraglia.
Catturato dai giapponesi finisce in un campo di prigionia in cui viene sottoposto ad ogni tipo di tortura da parte del sergente Watanabe.
Ma riesce a sopravvivere a tutto.
Unbroken è un film grandi firme che presenta addirittura i Coen , LaGravenese e William Nicholson alla sceneggiatura e il fido direttore della fotografia sempre dei Coen, Deakins che gestisce le luci.
Alla regia c'è il nome meno accreditato, Angelina Jolie, la signora Brad Pitt che decide di mettere al di fuori della lente dei riflettori occhioni a palla e labbra a gommone.
Unbroken è l'ennesimo biopic che Hollywood ci regala in questo ultimo periodo e sarà la stanchezza , sarà ormai l'abitudine, saranno soprattutto i 137 minuti , questo è stato uno dei più pesanti in assoluto.
Un mattone che occhieggia alla Hollywood classica senza averne un minimo della grandeur e dell'intelligenza, ma solo un becero manicheismo che divide tutti i buoni da una parte ( gli americani, e che te lo dico affa') e tutti i cattivi dall'altra ( i giapponesi che sono veramente cattivi cattivi) e per dimostrare la sua tesi non esita a mostrare torture e sadismi di ogni tipo su questo povero tizio che riesce a sopportare veramente di tutto e di più.
E noi con lui, tra uno sbadiglio e l'altro e anche qualche risatina mal celata perché è tutto talmente esagerato, pomposamente sottolineato che talvolta si esonda nel ridicolo involontario.
E se accusavate American Sniper di essere solo un polpettone retorico patriottico filo americano , beh guardate questo film e vi ricrederete perché qui c'è l'apoteosi di tutta la retorica a stelle e strisce, quel patriottismo di grana molto grossa che piace tanto al pubblico americano e che serve a rimarcare un senso di appartenenza che veramente non è così necessario evidenziare ogni volta .
Unbroken è uno sterile esercizio di non stile che prende ispirazione un po' da tutti ( vedi Eastwood, vedi Spielberg ma anche il Nagisa Oshima di Furyo) ma senza cogliere l'essenza di nessuno, ci si ferma solo alla superficie, alla facciata.
E' tutto superficiale, sacrificato all'altare dell'esaltazione dell'individualismo americano in una gara ad idealizzare la figura di Zamperini , a fargli assumere quasi valenza cristologica ( la scena della trave).
E' troppo, cara signora Pitt, troppo e tutto insieme.
Unbroken è il classico polpettone hollywoodiano indigesto che ti rimane di traverso nell'esofago .
Talmente esaltato nel descrivere le gesta atletiche di Zamperini che si dimentica di dire che lui a quelle Olimpiadi in finale è arrivato ottavo.
Ma decisamente primo nella sopportazione del dolore, eroe americano incrollabile.
Parafrasando quanto detto da altri ...e basta co' sti biopic che avete rotto , voglio solo mostri giganti!
PERCHE' SI : confezione eccellente, fotografia di grande pregio
PERCHE' NO : regia piatta senza personalità, troppa retorica e troppo patriottismo, polpettone di quasi due ore e venti che ti rimane di traverso nell'esofago
( VOTO : 3 / 10 )
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