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Uno dei pilot più attesi di questa stagione estiva è finalmente approdato sui nostri schermi. Per mesi Under The Dome, la nuova serie tratta da un romanzo di quel genio di Stephen King, ci ha tenuti con il sedere incollato alla sedia a fare i conti sul calendario per vedere quanti giorni mancassero alla premiere. Il giorno tanto atteso alla fine è arrivato e mi ritrovo qui pronto ad intraprendere questo viaggio insieme a voi.
Una mattina come tante altre gli abitanti di Chester’s Mill si trovano improvvisamente imprigionati sotto una gigantesca cupola invisibile e indistruttibile. Nessuna via di fuga, nessun possibile contatto con l’esterno, elettricità neanche a parlarne, ospedale sotto assedio e numerosi feriti. E adesso? Quanto durerà questo isolamento? Riusciranno a salvarsi? Come verranno alterate le regole della loro piccola comunità? Saranno disposti a sacrificare la propria umanità per sopravvivere? Perché, diciamolo, fra killer contrabbandieri, politici loschi, fidanzati psicopatici, Chester’s Mill non parte benissimo quanto a sanità mentale e da adesso in poi le cose possono solo peggiorare
I primi minuti dopo la comparsa della “cupola” sono apocalittici. Aerei, uccelli e autovetture si schiantano contro la barriera invisibile provocando panico, morti e feriti. La cupola sembra non lasciarsi attraversare da nulla, nemmeno dal suono. L’unica cosa che sembra poterla attraversare (a meno che non si tratti di un refuso degli autori, ma non credo) è l’aria. In alcune scene, infatti, notiamo un discreto venticello nella cittadina, cosa che non sarebbe possibile se questo non potesse attraversare il campo di forza.
Ma Under the Dome non è solo questo. Chester’s Mill è abitata da svariati personaggi. Molti di loro sono buoni, altri sono cattivi. C’è l’ex marine Dale “Barbie” che si ritrova imprigionato nella Cupola dopo aver commesso un omicidio e scavato una fossa per seppellire il cadavere. C’è la giornalista Julia Shumway rimasta sola dopo la Cupola: suo marito è scomparso dopo l’incidente.
C’è la poliziotta Linda Esquivel che si troverà, da sola, ad affrontare paure, deliri e ossessioni degli abitanti di Chester’s Mill. C’è Angie McAlister che si troverò a dover fare i conti con la follia del suo ex fidanzato.
La curiosità principale riguarda la cupola: cos’è? Chi l’ha creata? Come? Perchè? Ma queste non sono le uniche domande che ci sorgono. E’ stato ben chiaro, fin dai primi minuti, che i pezzi grossi di Chester’s Mill stavano tramando qualcosa. Anche se sono convinto che non abbiano nulla a che fare con la barriera magnetica, sono dubbioso circa le loro reali intenzioni.
Ultimo, ma non di importanza, il mistero dei ragazzi con le convulsioni. Due adolescenti, nei pressi della cupola, hanno iniziato ad avere delle convulsioni, cadendo a terra e ripetendo una frase tanto strana quanto inquietante: “Le stelle rosa stanno cadendo in fila”. Sarà il nuovo tormentone estivo??
Un ultimo pensiero volevo dedicarlo al tema dell’isolamento. Under The Dome sembra riprendere, almeno per ciò che posso immaginare da questo pilot, il filo conduttore di serie come Lost e Jericho. Un gruppo di persone, isolate da tutto e tutti che cercheranno di sopravvivere in una situazione destinata a degenerare sempre più con il passare del tempo.
Avremo quasi sicuramente Barbie nel ruolo di leader alla ricerca delle cause che hanno scatenato la formazione di questa cupola misteriosa, accompagnato da Julia.
Mitologia della cupola:
- La cupola non lascia passare nulla tranne, forse, l’aria;
- La cupola provoca una scossa leggera solo la prima volta che la tocchi;
- La cupola sembrerebbe avere qualche “generatore” che la alimenti;
- La cupola provoca convulsioni nei ragazzi che ripetono la frase “Le stelle rosa stanno cadendo in fila”.
L’immagine dell’uomo intrappolato, schiacciato da pareti, invisibili o meno, tormentato da barriere che, oltre a spezzare i contatti con l’esterno, interrompono anche il normale svolgersi della vita sociale corre per tutto il Novecento.
Dalle gigantesche cupole in cui veniva sprofondata l’umanità negli Abissi d’acciaio di Asimov, alla forza misteriosa che per alcune ore isolava gli abitanti del Villaggio dei Dannati, al citatissimo lungometraggio dei Simpson al quale tuttavia King non si sarebbe ispirato avendo ideato The Dome negli anni ’70 (per chi ha buona memoria addirittura esiste una storia Disney degli anni ’60 con la medesima trama, certo raccontata con ben altri toni), isolare gruppi di individui in base alle motivazioni più disparate è stato da sempre uno degli espedienti migliori per estremizzarne i comportamenti e farne emergere i caratteri più veri, quelli che prendono il posto delle maschere quotidiane in condizioni in cui le convenzioni sociali crollano.
E da questo punto di vista si può dire che la situazione surreale che investe la cittadina di Chester’s Mill si inserisce in una situazione di relativa normalità e quotidianità. Dal capo della polizia Howard Perkins (Jeff Fahey, Lost) alla sua vice Linda Esquivel (Natalie Martinez) ai due DJ Phil e Dodee al politico James Rennie (Dean Norris, Breaking Bad) vengono quindi delineate le figure chiave della città. Figure tutto sommato semplici, non troppo caricate, abbastanza credibili.
Altra parentesi meriterebbe una scena splatter praticamente instant cult che mostra gli effetti della cupola:
Da Lost ad Under the Dome, passando per l’ispirazione del Re del terrore e, speriamo, con la consapevolezza ormai raggiunta dell’esigenza di fornire agli spettatori non tanto delle domande alle quali necessariamente dare una risposta, ma soprattutto dei personaggi veri e che valga la pena seguire nel loro percorso alla ricerca di una soluzione.
Fonti:
http://www.badtv.it
http://www.telefilmaddicted.com
http://www.serialmente.com
http://www.cinematto.it
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