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Undici giorni senza Fb: diario di un dipendente

Da Lundici @lundici_it

Quante volte l’abbiamo detto? Facebook è una droga!  

Il social provocherebbe un’assuefazione peggiore del tabacco

Il social provocherebbe un’assuefazione peggiore del tabacco

In effetti la sensazione che abbiamo, anche secondo l’università di Chicago, sarebbe vera. Addirittura il social provocherebbe un’assuefazione peggiore del tabacco.

Io personalmente controllo la mia “social life” almeno una volta ogni ora senza contare che se sto lavorando al pc c’è sempre una finestra aperta su faccialibro.

Questo esperimento nasce dalla volontà di ridiventare indipendente, dal dare maggiore concentrazione al lavoro ed allo studio e dal voler controllare di più la mia “real life”.

Il gioco consiste nel disattivare l’account per undici giorni e riportare in un diario gli stati d’animo e le azioni intraprese.

 

Giorno -1

Sono le 21.21, ora bizzarra, ho ancora acceso fb ma ho scritto uno stato dove ho dato notizia di ciò che sta per accadere con mail e contatto skype in allegato, non sia mai che qualcuno ne avesse bisogno (non tutti i miei contatti di fb hanno il mio cell, credo). Le reazioni sono state poche, non so se perché in effetti non sono poi così tanto popolare oppure se non importa a nessuno che sia off per undici giorni. In ogni caso credo siano degne di nota:

1. Una ragazza commenta sotto lo stato dicendo che “non frega a nessuno”… non importa mai a nessuno, siamo disinteressati, eppure dobbiamo commentare, essere partecipi. La commento un po’ scherzando, un po’ infastidito anche se non lo ammetto, e dall’”importa/non importa” passiamo a commenti di non delineato argomento.

2. Una delle mie migliori amiche esplode dicendo “come farò senza di te per 11 giorni?”, “come farai? Ma esiste il telefono” le ho detto.

3. Contatto un amico per ribadire la situazione e lui dice “olè!”: me lo aspettavo!!!

4. Mi contatta una collega dell’università per parlare di altro: ok non legge la mia bacheca e tantomeno le compare la mia faccina sulla home.

Per quanto riguarda i miei sentimenti a riguardo sono un po’ preoccupato di non mantenere la promessa, alle volte capita di non potermi connettere per un’intera giornata e quasi sempre a fine serata ho un’irrequietezza interiore che mi fa desiderare in modo convulso un collegamento ad internet. Al tempo stesso spero di riuscire a concentrarmi meglio sullo studio.

Stasera esco, ma l’avevo deciso già prima, non pensate che sia così fuori di testa. Adesso che ci penso, un’altra preoccupazione riguarda i gruppi che ho su fb con i ragazzi del mio cdl ci passiamo le notizie da lì. Qualcuno si accorgerà della mia mancanza? Vabbè, credo che qualcuno mi chiamerà!

 

Giorno 1

Sono le 00.00 ed ho chiuso l’account, mi sento un po’ stranito dal fatto che non posso sapere cosa succede, quando ho disattivato l’account e mi è comparsa la pagina di login per un attimo ho avuto l’impulso incondizionato di accedere, sono automatizzato. Adesso vado a dormire.

Ore 00.13, sono a letto, darei una sbirciatina ora, mi sembra strano dormire così, senza facebook. Vorrei darla proprio questa sbirciatina, non so se per un effettivo bisogno o perché me lo sto proibendo, comunque è assurdo quanto sono attaccato, da clinica! Buonanotte!

Ore 12.22, la mattina è trascorsa abbastanza bene, solo che non riesco a concentrarmi, può essere dovuto al fatto che non ho più la finestra e penso a cosa starà succedendo lissù?

Ore 12.24, che cosa carina è successa!! La collega universitaria di ieri mi scrive un messaggino con su scritto “già mi manchi”, è troppo dolce questa cosa!!

Tutte le notizie passano da Facebook

Tutte le notizie passano da Facebook

Ore 17.52, mia sorella mi ha fatto notare che oggi (2 luglio) è la festa dei fratelli, ovviamente l’ha saputo da fb, in effetti questa è, per quanto fastidioso possa risultare a qualcuno, una delle cose belle dei social, tutte le notizie passano da lì, forse sono troppe, forse magari anche fasulle, però tutti siamo più informati, anche i più pigri, ed io oggi per sapere, ad esempio, dell’ok sull’affidamento dei beagle di Green Hill ho dovuto cercare le notizie del giorno su Google perché non amo la tv.

Ore 23.34, sono andato a fare una passeggiata con mia sorella, mentre camminavamo mi chiama un’amica, totalmente stupita e stranita dal fatto che non fossi su facebook, se n’è accorta perché voleva linkarmi la foto di una ragazza “molto formosa” che peccava di stile. C’è rimasta molto male del fatto che non potessimo spettegolare insieme: ecco, questa invece è una delle cose brutte dei social, nel turbinio di condivisioni tutto è accessibile, anche la vita delle persone che non conosciamo, e se tutto è accessibile tutto, ma proprio tutto, è giudicabile e non importa chi è o come vive perché noi, giudici insensibili, abbiamo sempre la parolina giusta.

Ore 23.45, un mio amico vorrebbe linkarmi una foto di un cane poi si ricorda e dice avvilito “ah, ma tu non hai facebook”, da quanto tempo non sentivo questa frase! Stranamente però non mi sa di sfiga. Buonanotte.

 

Giorno 2

Ore 10.12, in questo giorno 2, facebook non mi è proprio passato per la testa, nessuna voglia di connettermi, sarà che sono molto impegnato.

Ore 15.30, mi manca troppo la mia social life. Diciamoci la verità, il social è un modo di esprimere noi stessi ed io non so dove scrivere le mie opinioni!!!

Ore 23.00, tutto è andato tranquillo, nessun sintomo! Eccetto qualcuno che continua a taggarmi tramite l’accounta di mia sorella (?).

 

Giorno 3

Ore 9.21, il dipendente qua non sono io, tutti vogliono pubblicare qualcosa sulla mia non-bacheca o taggarmi in qualcosa! Mi chiedo se questo esperimento si debba estendere…

 

Giorno 4

Undici giorni senza Fb: diario di un dipendente
Ore 23.00, oggi è stato terribile tutti con “ma quando torni su fb?” e “oggi ti volevo taggare ma non ti trovavo, poi ho ricordato che…”. Inizio a sentire l’astinenza in modo veramente forte.

La cosa peggiore per un curioso, logorroico e “umanodipendente” come me è sentirsi tagliato fuori dal mondo… Non so niente! E non è nemmeno vera la storia che senza fb studieremmo di più perché tanto, se non hai voglia, il modo di distrarti lo trovi lo stesso, anzi almeno su fb leggevo, ero aggiornato sul resto del mondo, così non ci riesco! Cavolo! Crisi!!!

 

Giorno 5

Ore 10.42, ancora crisi, stamattina sono perfino andato su www.facebook.it con lo smartphone e c’è stata una dura lotta con i miei istinti per non connettermi (pazzia?), ma la “mazzata” finale me l’ha data spotify: “account non valido”… e certo era quello di fb. Facciamo che l’esperimento dura solo 7 giorni e ne mancano solo due?

 

Giorno 6

Ore 22.50, la crisi è passata, ma mi sono appena accorto che tutte le conversazioni di gruppo in cui ero incluso per via dei vari progetti per gli esami sono continuate senza di me. Questo è seriamente un problema, ho dovuto contattare qualche amico tramite whatsapp per sapere degli aggiornamenti.

Inoltre c’è la mia amica che continua a taggarmi nei link tramite il profilo di mia sorella rischiando di mandare a monte l’esperimento, mi viene spontaneo chiedere se in effetti questa della condivisione non sia anch’essa una sorta di dipendenza, non dal socialnetwork, ma proprio dalle persone. Noi humans siamo davvero piccolini senza contatto.

 

Giorno 7

Ore 10.00, domani ho un esame: PANICO! Ecco lo stato che scriverei se potessi loggarmi, ne sento proprio il bisogno, tutti devono sapere dell’ansia che sto vivendo! Ho bisogno di conforto. Vabbè in ogni caso se ne parla domani, adesso studio…

Ore 14.00, ho appena parlato con una collega dell’università, mi ha inviato un messaggio per dirmi che anche lei ha staccato un po’ con il “faccialibro”… sono contagioso!

 

Giorno 8

Ore 5.30, mi sveglio in quest’ora improbabile per andare all’università, ho troppo sonno ma devo ripetere. Nessun pensiero al social, ci mancherebbe!

Ore 13.00, successo!!! LODE! Ora penserete che voglia scriverlo su facebook ma io non scrivo mai i miei voti come stato, lo trovo troppo autocelebrativo, che poi da quando sono senza mi sento un po’ meno zombie, ma ribadisco il concetto della minore informazione.

 

Giorno 9

Ore 11.02, parlo con la ragazza che aveva sospeso l’account di facebook per un paio di domande, così per avere un confronto. Alla mia domanda sul come si stesse trovando dice: “Sto meglio, studio di più. E il tizio è stato costretto a venirmi a trovare”. Ovviamente il tizio è il ragazzo che le piace!

Mentre nel rispondere a se ne sentisse o meno la mancanza precisa: “Hmm no, non ne sento affatto la mancanza. In realtà io non ho staccato Facebook, ma una mia amica ha cambiato la password e io non la conosco. L’ho fatto perché così lei può vedere che scrivono nel gruppo dell’università. Ma non le ho ancora chiesto di controllare. Probabilmente continuerò così per tutto il mese di luglio. Almeno fino alla fine degli esami.”… Furba lei, c’è da dire però che io non lascerei la password del mio account per niente al mondo!

 

Giorno 10

Ore 11.11, oggi è l’Undici e a luglio si parla di calore. Un calore che tarda ad arrivare quest’anno ma tutto sommato sono contento, l’estate di luglio per me non è estate e se fa fresco son pure contento. Mi manca non poter condividere gli articoli, mi manca non seguire le persone, spero passino presto questi due giorni perché chiaramente non esiste una scissione tra social e real life. Anzi alla fine questi social ci fanno sentire più vicini, tutti uniti, penso subito alla Turchia che ha fatto una rivoluzione vera e non per questo non ha potuto essere social.

 

Giorno 11

Aristolele aveva capito tutto prima di FB

Aristolele aveva capito tutto prima di FB

Ore 10.39, sono contento! Domani potrò accedere. Cosa dire su questi giorni? Ci attacchiamo come al solito ai falsi miti. Facebook causerà pure dipendenza e nessuno lo mette in dubbio, ma se ragioniamo in questi termini dovremmo spegnere tutto: Skype, Whatsapp, telefoni in generale, mail, tv, giornali e… amici!

L’uomo è un animale SOCIAL(e) lo aveva capito pure Aristole solo che noi di questi tempi amiamo il Radical Chic e come “radichi” se non disprezzi quello che ti gira intorno? Questo mondo blu non è malvagio è solo che dobbiamo imparare a dosarne le dosi: quando usciamo gli smartphone devono stare in tasca, se andiamo in bagno non c’è bisogno di fotografare il bidet, se il nostro bimbo dice per la prima volta “mamma” teniamolo per noi.

Non si tratta di Social o Real Life, piuttosto dovremmo imparare la differenza tra Shared Life e Privacy.

 

Giorno +1

Ore 10.07, Log In.

Ore 10.08, condivido uno stato “ Sono Tornatooooo”. Ma quanta gente mi aspettava!? Mi sento bene, sento di aver riacquistato una parte di me. Ho la pagina dove scrivo, ho i miei gruppi universitari, ho le persone con cui mi piace parlare, ho più notizie, ho la pagina dell’Undici. In poche parole ho il calore Social o per meglio dire il piacere di condividere!

 

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