E' l'anniversario della morte di Laura Barns , morta suicida e il cui video della morte gira per internet e un gruppo di suoi compagni di liceo la ricorda ( beh non proprio tutti) in una "riunione"via Skype.
C'è però un intruso: un cyberbullo che con l'account di Laura Barns minaccia Blaire e i suoi amici e li sottopone a una specie di gioco al massacro.
Cercano di bannare il misterioso individuo ma non riescono e il gioco continua.
A parte le verità inconfessabili che vengono fuori che rendono la chat una sorta di duello all'O.K. Corral tra tutti , i partecipanti alla chat cominciano a morire, uno alla volta...
C'era una volta lo schermo di un computer e c'era una volta lo slasher classico e ora non c'è più.
C'era una volta anche il genere found footage e ora, dopo tanta di quella monnezza propinata e spacciata per capolavoro, c'è qualcosa di diverso.
Che cosa mette in comune lo schermo di un computer , lo slasher classico e il found footage?
Esatto . La risposta è Unfriended, nuovo sforzo produttivo ( si fa per dire, il budget è di 1 milione di dollari, ampiamente ripagato dagli incassi che solo negli USA hanno superato i 30 milioni) di Jason Blums e della sua Blumhouse, normalmente degli infamoni matricolati che pensano solo al loro profitto con prodotti che sembrano fatti con lo stampino.
Stavolta il loro sforzo si rivela molto meno infame di quanto preventivato.
Per certi versi è un film peculiare , diciamo soprattutto la sua messa in scena , tutta attraverso lo schermo del computer, che diventa una nuova forma espressiva.
Su questo punto sono fioccate le inesattezze che hanno parlato di novità assoluta e amenità del genere.
Beh non è così perché a parte gli esempi più noti tipo Open Windows e The Den ( soprattutto il secondo si poteva definire un esempio riuscito di horror visto attraverso lo schermo di un computer , anche se negli ultimi minuti abdicava dalla sua prospettiva per mutuarne una più "classica"), alla base di tutto c'è sempre un corto appartenente all'antologia found footage V/H/S che si intitolava The Sick Thing that Happened to Emily When she was Young, una ghost story classica eppure angosciosa visualizzata attraverso SkyPe.
Unfriended a parte l'estetica comunque peculiare, un ritmo molto sostenuto e una regia che riesce comunque a tenere alta la tensione, si rivela sostanzialmente uno slasher classico, persino meccanico nel suo incedere prevedibile e che può prestare il fianco a numerose critiche.
Eppure ha quel non so che , quell'aria un po' sfrontata che impedisce di volergli male totalmente.
Ti metti là a fare esercizio di voyeurismo per un'ora e venti scarsa, ti metti comodo e ti godi un bel gioco al massacro in cui non ci saranno vincitori ma solo vinti.
E anche quando le morti cominciano a fioccare si passa agevolmente avanti perché coloro che vengono a mancare rivelano ben presto il loro lato peggiore e si mettono a distanza di sicurezza da un possibile tentativo di empatizzazione.
Eppure allo stesso tempo riescono a essere lontani dallo stereotipo del personaggio tipico dello slasher, quello che ha immediatamente l'aspetto di carne al macello dalla prima volta in cui è inquadrato..
Unfriended è lo slasher della youTube generation, è una storia classica girata con un linguaggio diverso , il linguaggio di quello che è diventata la comunicazione oggi in cui un video può essere la causa di morte di una persona, in cui ognuno è vittima e carnefice allo stesso tempo, in cui ognuno ha il suo bell'armadio che pullula di scheletri.
Che vanno on line.
Per fortuna riesce a svicolare anche dal rischio di essere una sterile riproposizione di Smiley,uno dei film più brutti della scorsa stagione che trattava in modo maldestro e fastidioso proprio di cyberbullismo.
Ha pochi effetti speciali ma il regista, il georgiano Gabriadze sovrapponendo le schermate, moltiplicando il numero delle fonti di visione e agendo su dialoghi stringenti spesso affidati semplicemente alla tastiera di un computer , tiene altissima la tensione fino a un epilogo sostanzialmente atteso ma che almeno non butta alle ortiche quanto di buono fatto in precedenza.
Saranno pure vecchi i trucchetti usati dal buon Gabriadze ma riuscire a creare un clima ansiogeno solo facendo vedere la freccia del cursore del mouse che si muove sullo schermo come foglia tremante alla ricerca di un qualcosa su cui cliccare, beh, devo dire che è una bella conquista.
Altra buona nuova da questo film è l'assenza di un triturante spiegone finale.
Per chi fosse impaziente di sapere altro su questa storia, Unfriended 2 è già schedulato per l'anno prossimo.
PERCHE' SI : messa in scena peculiare, ritmo elevato, clima ansiogeno costante.
PERCHE' NO : cast non particolarmente impressionante, un filo ripetitivo, spogliandolo della messa in scena è uno slasher con una scrittura piuttosto elementare ,
LA SEQUENZA : il video del suicidio di Laura Barns
DA QUESTO FILM HO CAPITO CHE :
Un futuro per il found footage ci può ancora essere.
A Jason Blums ogni tanto le ciambelle riescono col buco.
Con la sua teoria dei piccoli passi sicuramente è miliardario.
Dedicato a tutti quelli che dicono che l'horror è morto e sepolto.
( VOTO : 6,5 / 10 )