di Claudia Leporatti
L’Ungheria sarebbe pronta a cambiare la nuova legislazione se la Commissione europea lo richiederà. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri ungherese János Martonyi, ribadendo comunque che l’ondata di criticismo sollevata dai media internazionali si basa su numerosi errori di interpretazione e prove inconsistenti, che hanno portato a generalizzazioni e accuse ingiustificate.
“Chiunque legga la nuova Costituzione – ha scritto il politico in una lettera inviata il sei gennaio ai suoi 26 omologhi dei Paesi Ue – può giungere alla conclusione che il governo non ha abusato della libertà d’azione garantitagli dall’essere stato eletto con la maggioranza dei due terzi per questioni di potere, ma per legare il sistema economico e quello legale a certi valori e norme”.
Secondo l’agenzia di rating britannica Fitch allo stato centro-europeo serve un accordo con Unione europea e Fmi su una linea di credito da erogare entro giugno: “il Paese non fallirà domani, ha del credito in banca, ma un intervento è necessario entro la prima metà dell’anno” ha assicurato alla Cnn Paul Rawkins, a capo dei gruppi di rating dei paesi emergenti della Fitch.
L’Ungheria ha bisogno di un aiuto internazionale per uscire dalla crisi e per ottenerlo dovrà modificare almeno la legge sulla Banca Centrale. Il commissario degli Affari Economici e Monetari Olli Rehn, che il 20 gennaio incontrerà il ministro delle Finanze Matolcsy , ha fatto sapere proprio questo : “l’indipendenza dell’istituto bancario centrale è la condizione necessaria per la riapertura delle trattative con il Paese”. L’analisi della legislazione sulla Bc ungherese (approvata dal Parlamento di Budapest nell’ultima sessione del 2011) da parte della Commissione dovrebbe partire a breve. Intanto il ministro senza portafoglio Tamás Fellegi ha iniziato i colloqui con il Fondo Monetario Internazionale su un pacchetto di assistenza finanziaria, preceduto dall’apertura di Orbán a discutere su qualsiasi punto, comunicata in un’intervista rilasciata domenica.
La legge sulla banca centrale sotto esame
Ieri il consigliere della Bce e banchiere della Banca Centrale austriaca Ewald Nowotny ha affermato in un’intervista radiofonica che gli istituti finanziari dell’Austria avrebbero capitale a sufficienza per supportare i problemi dell’Ungheria. Il governatore della banca centrale di Budapest András Simor dal canto suo ha rinnovato la richiesta di rimuovere la supertassa sulle banche o almeno di adattarla alla media europea e aggiunto che l’eliminazione dei fondi pensione private (una delle grandi manovre del governo Orbán) e la limitazione dei prestiti in valuta straniera sarebbero sfavorevoli per il sistema bancario.