Posted 3 maggio 2013 in Slider, Ungheria with 0 Comments
di Claudia Leporatti
Un ennesimo ritocco alla legge sulla libertà d’informazione, contenuta nel nuovo Codice Civile, accende di nuovo le proteste contro il governo Orbán.
Passato in parlamento il 30 aprile, l’emendamento prevede che possano accedere alle informazioni sull’impiego dei fondi pubblici solo gli organismi statali, lo State Audit Office e il Government Control Office. La norma dovrebbe entrare in vigore nel 2014, ma Transparency International sta alzando la voce contro quella che ritiene una grave limitazione della trasparenza. Per l’esecutivo, al contrario, si tratterebbe di un modo per impedire “l’abuso nelle richieste di dati” ed era un intervento tanto importante da richiedere la procedura d’urgenza.
Oltre a quanto concerne i fondi pubblici, la modifica specifica diverse limitazioni all’accesso dei dati personali. Nel dettaglio, riporta il sito ungherese Atlatzo.hu, gli organi statali menzionati sopra potranno negare i dati richiesti se saranno ritenuti “troppi”, senza specificare quale soglia sia tollerata o quale genere di dati si intenda rendere inaccessibili.
Lo stesso Atlatzo.hu ha lanciato una campagna contro il provvedimento insieme a diverse ONG locali ricordando inoltre la recente richiesta, da parte del media e delle associazioni non governative, di informazioni sul bando, da poco lanciato, per le licenze di vendita del tabacco che, sembra, sono state assegnate perlopiù a richiedenti molto vicini all’esecutivo. Transparency International, intanto, ha inviato una lettera al ministero.
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