al piano che sara' realistico, credibile e ambizioso. Tutti i discorsi sul capitale, e non necessariamente l'aumento, verranno comunicati nel piano di fine anno, che sara' annunciato in una situazione di maggiore stabilita'. A chi gli chiedeva un commento sulle dichiarazioni di alcune Fondazioni azioniste di Unicredit che riuscirebbero ad affrontare con difficolta' un aumento di capitale, l'a.d. ha dichiarato che "noi non abbiamo avviato un dibattito interno. Ne discuteremo quando il piano sara' pronto a livello manageriale. La decisione sul capitale e' delicata e importante". "La banca", ha proseguito Ghizzoni, "per aumentare il capitale puo' agire in diverse direzioni. Dobbiamo analizzare la via migliore per Unicredit". Sulle cifre dell'aumento necessario all'istituto di piazza Cordusio, che secondo indiscrezioni di stampa si aggirerebbero intorno ai 4-5 mld, Ghizzoni non ha voluto commentare "perche' non capisco neppure come vengano calcolate. Non faccio caso a quello che scrivono sulla nostra banca". Su eventuali riduzioni del personale, Ghizzoni ha spiegato che "l'intenzione e' fare un piano ambizioso e non vogliamo uscire come un gruppo che si smagrisce. L'ambizione e' continuare a crescere in un mercato difficile".(fonte)Altra dichiarazione del CEO di Piazzale Cordusio: "La banca e' pubblica. Spero che con i risultati che riusciremo ad ottenere attireremo l'attenzione" di eventuali soci esteri, "ma per ora non ci sono discussioni aperte. Comunque chiunque voglia supportare la banca nel lungo periodo e' benvenuto". Lo ha dichiarato l'a.d. di Unicredit, Federico Ghizzoni, durante una conferenza stampa a Milano, commentando l'eventualita' di un ingresso di soci esteri nel capitale dell'istituto di piazza Cordusio. (fonte). A questo proposito ho cercato di capire quali sarebbero questi potenziali nuovi soci di cui si fa riferimento. Ed ecco la risposta direttamente dalla rassegna stampa del Governo Italiano ***La Cina è già partita all`attacco delle banche italiane, tanto che lo 0,463% del capitale di Unicredit è già in mano a sette società del Dragone.
E mentre nelle sale operative si cerca di quantificare l`entità della ricapitalizzazione, tra i piccoli soci cresce il malcontento. Per le Fondazioni, infatti, una nuova ricapitalizzazione rappresenta un ulteriore sacrificio.
All'estero si parla di vendita di asset sia in Polonia che in Turchia. ***Secondo Finanza & Mercati, UniCredit spera di vendere banca turca Yapi Kredi, così come Pekao, per limitare le dimensioni di un aumento di capitale possibile***La vendita delle due banche porterebbe tra 6-7.000.000.000 di euro, nelle casse di Unicredit.
Il denaro raccolto dalla vendita sarà utilizzato per soddisfare i criteri di Basilea III, uno standard globale regolamentazione sull'adeguatezza patrimoniale delle banche e della liquidità. Il regolamento è quello di proteggere il settore bancario da ulteriori recessioni economiche***. (fonte)
Allora mi domando? Perchè l'Admin Unicredit dice che tutto è così tranquillo? A me non sembra!