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Unicredit,Derivati Swap e "Mostri Finanziari " : ce ne parla l'Avv Giuseppe Angiuli (difensore della Regione Puglia)

Da Investireoggisicuro

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Quante sono le aziende e gli enti che si sono rivolti al suo studio perchè svenate dall'aver sottoscritto derivati?

 

Il mio studio legale è specializzato nel diritto finanziario. Da diversi anni mi occupo di studiare le problematiche dell’intermediazione finanziaria e di difendere i clienti delle banche che hanno subito danni per via di incaute operazioni sollecitate dagli istituti bancari. Dopo avere affrontato con successo alcune battaglie legate al mondo del risparmio delle famiglie (obbligazioni argentine, bond Cirio, bond Cerruti, piani finanziari My Way, ecc.) mi sono occupato di strumenti derivati, vale a dire di uno dei meccanismi più subdoli e difficili da comprendere, in cui sono rimaste invischiate tante imprese italiane oltre a numerosi enti pubblici.

Personalmente, ho difeso alcune imprese pugliesi che hanno deciso di liberarsi dei derivati, attivando procedimenti soprattutto in sede di arbitrato. Da qualche tempo, collaboro anche con ADUSBEF, la nota associazione consumeristica specializzata nel campo della tutela dei diritti degli utenti di servizi bancari.

 

Qual'è  il caso più eclatante che ha dovuto difendere?

 

I casi che ho affrontato presentano tutti delle significative analogie. L’aspetto più comune ed eclatante che ha contraddistinto le vicende sottoposte alla mia attenzione è stato quello di scoprire che la maggior parte delle aziende da me assistite sono state “costrette” a stipulare i contratti derivati senza nemmeno comprenderne le principali caratteristiche nè la loro stessa (presunta) utilità. Mi sono trovato dinanzi a situazioni in cui la banca ha sostanzialmente condizionato la concessione di linee di credito (fidi) o l’erogazione di mutui alla contestuale negoziazione di strumenti derivati, che sono stati, quindi, imposti ai clienti in termini di aut aut (“se non sottoscrivi i derivati, questa banca chiuderà i rubinetti per la tua azienda”).

 

Cosa pensa lei personalmente dei contratti derivati?

 

I derivati costituiscono uno strumento finanziario intrinsecamente speculativo e dagli effetti alquanto rischiosi, sia per le imprese che per gli enti pubblici e la loro somministrazione avrebbe dovuto avvenire nel pieno rispetto delle prerogative e dei diritti dei clienti, primo tra tutti il diritto a comprendere esattamente le caratteristiche tecnico-finanziarie del prodotto venduto dalla banca. Tutto ciò in tantissimi casi non è avvenuto, in quanto i grandi istituti finanziari (italiani ed esteri) hanno pensato prima di ogni altra cosa a lucrare sui differenziali matematici sottesi alle operazioni in derivati, scaricando sull’economia produttiva e sull’intera collettività i rischi connessi a tali operazioni e spesso nascondendo ai propri clienti alcuni significativi costi occulti compresi nel derivato.

Se a mietere tante vittime tra imprese ed enti pubblici locali sono stati soprattutto i prodotti interest rate swap (ossia delle “scommesse” legate al futuro andamento dei tassi d’interesse), nell’ambito economico più generale, la vera  e propria “bomba ad orologeria” è costituita dai credit default swaps: questi ultimi prodotti consentono ai grandi speculatori di scommettere sull’andamento dei titoli del debito pubblico sovrano degli Stati e la loro clamorosa diffusione nei mercati finanziari occidentali ha giocato un ruolo di primo piano nella formazione del famigerato spread ed ha contribuito in misura determinante al collasso della Grecia.

 

CONTINUA A LEGGERE: Contratti Derivati: Unicredit, regione Puglia e il caso Divania


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