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Unione politica dell’Europa sempre più urgente
Creato il 13 luglio 2012 da Leone_antonino @AntoniLeoneL'incomprensione abbonda anche sul tema della solidarietà.La Merkel si preoccupa soprattutto che i soldi dei contribuenti tedeschi non vengano usati per sussidiare chi non fa i «compiti a casa» e vuole evitare che l'Europa diventi una Transfer Union fra formiche nordiche e cicale mediterranee. Hollande non contesta questa posizione, ma in linea con tutti i suoi predecessori chiede un'Europa più sociale: se non una Social Union , almeno un sistema di regole che impediscano alla concorrenza di aggredire il welfare laddove non sia necessario. Il binomio sovranità-solidarietàpuò essere ricomposto a livello europeo solo districando la matassa di problemi oggettivi e preoccupazioni soggettive. Una più strettaPolicy Unionè già in agenda. Si tratta «solo» di dare appropriate garanzie alla Germania, con un mix di decisioni centralizzate (la «fusione») e di condizionalità leggera. I Paesi che beneficiano di aiuti (domani anche da parte di una Bce simile alla Fed) devono rispettare i criteri concordati a Bruxelles. Questa è la solaTransfer Union che può funzionare, e su questo concordano non solo Hollande ma anche Rajoy e Monti. L'Unione politica e l'Europa socialesono questioni più delicate e di lungo periodo, la progettazione deve però iniziare subito. Non solo per tranquillizzare la Francia, ma soprattutto per trasformare Bruxelles in un vero centro di governo legittimo ed effettivo. Qualche segnale si può anche dare subito. La Fondazione Ebert (uno dei maggiori pensatoi tedeschi) ha recentemente proposto di aggiungere al Fiscal Compact un Protocollo sulla crescita, l'occupazione e la coesione sociale, con la creazione di un Comitato Economico e Finanziario sovranazionale, formato da rappresentanti dei parlamenti nazionali, con potere di co-decisione. L'Europa non diverrà mai un super-Statochiuso e standardizzato al proprio interno. Ma non può neppure restare un sistema economicamente integrato, socialmente segmentato e politicamente acefalo. Mantenere lo status quo non è oggi un'opzione praticabile. Per chi ha un minimo di ragionevolezza e senso di responsabilità, l'unica scelta è andare avanti, costruendo e incastrando fra loro le varie possibili «unioni» e recuperando al più presto il sostegno di opinioni pubbliche sempre più disorientate.
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