Mentre la comunità lgbt napoletana festeggia l’attuazione del Registro delle Unioni Civili presso il Comune, la Chiesa esprime la sua contrarietà. Lo fa Don Luigi Merola, noto per il suo impegno contro la camorra, che sulle pagine de Il Giornale di Napoli ricorda la posizione netta del Papa in materia e che, ovviamente, le priorità sono altre.
Ma dice di più: “mancano modelli positivi” che contrastino quello proposto dai clan. E questi non sono ovviamente riconoscibili in una politica che “ha perso il contatto con la gente”. E poi porta ad esempio il suo impegno nel recupero di bambini difficili…
“Tutti i giorni sono a contatto con bambini che vivono situazioni di sofferenza, con famiglie difficili, figuriamoci nel caso delle unioni civili. In questo modo si perdono tutti i punti di riferimento”
Carlo Cremona, presidente di iKen Onlus e promotore del NapoliPride del prossimo 30 giugno, invita a non creare contrapposizioni
“Invito ad usare il criterio della solidarietà e del rispetto reciproco per garantire i diritti di tutti e tutte e ad impegnarci nella comune lotta alla omofobia ed alla transfobia come delle violenze in generale”