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Unioni civili, Galimberti contro gli slogan, le liti e le imposizioni

Creato il 09 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani
A che cosa serve in tempi di grave crisi economica, politica, morale, sociale, umana addirittura una ripicca in consiglio comunale, il successo degli uni o degli altri, una vittoria per qualche voto in più, una lite, uno scontro continuo? L'unità di fondo, anzi l'atmosfera di civile confronto che il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti sta creando potrà essere utile anche in altre circostanze, sempre che venga compresa e accettata da tutti. Scegliere di confrontarsi sulle ragioni e sulle idee, di ascoltare, sforzarsi di capire e tentare di evitare lacerazioni profonde è una scelta forte. Ecco un centrosinistra che non impone e che preferisce ascoltare, spiegarsi, confrontarsi e poi votare su una questione di coscienza e di diritti umani non tradizionali come quella delle unioni civili. Il confronto civile, razionale, è un metodo forte, di impronta progressista, persino scientifica. Perché voler ottenere un risultato a tutti i costi, generando rancore e opposizione dura, soprattutto incomprensione, quando può prevalere la comprensione? E' meglio vincere o capire e farsi capire? Galimberti ha giocato la carta più forte e più difficile. Non c'è una vittoria della maggioranza? Non ci si è ritrovati per vincere una partita. Segue la parte finale della sintesi del consiglio comunale di oggi scritta dall'ufficio stampa municipale.

Dopo gli interventi dei consiglieri Giorgio Everet (Forza Italia), Andrea Sozzi (Obiettivo Cremona con Perri), Filippo Bonali (Sinistra per Cremona Energia Civile), che, alla luce della discussione avvenuta ha ritirato la sua mozione in vista della trattazione in sede di commissione consiliare, e Alessandro Fanti (Lega Nord), il dibattito si è concluso con l'intervento del sindaco Gianluca Galimberti: Ringrazio tutti i consiglieri che con spirito costruttivo e civile hanno voluto dare un contributo al dibattito su temi importanti: oggi mi sento orgoglioso di parlare ad un Consiglio comunale come questo. Mi faccio carico (sono sicuro anche con altri sindaci) di sollecitare il Governo e il Parlamento di questa Repubblica affinché si arrivi ad una definizione legislativa sui temi affrontati oggi. La complessità dei temi riguarda normative nazionali e non può che essere affrontata dentro un quadro di legislazione generale. Rispetto alla trascrizione di matrimoni contratti all'estero tra due persone del medesimo sesso, mi è chiesta una valutazione. Io ho una mia personale opinione. Non l'ho ancora voluta esprimere perché, per rispetto di questo Consiglio comunale, ho preferito prima ascoltare il dibattito. Entro il prossimo Consiglio comunale tale valutazione sarà formulata con adeguate motivazioni. Infine sul registro delle unioni civili "si vorrebbe che su questi temi solo l'opinione di un sindaco contasse? Non sarà così. Questo è il tempo del confronto, il mio impegno, anche in luoghi istituzionali come il Consiglio comunale, è garantirlo. Contrapposizioni ideologiche senza capacità di confronto hanno spesso impedito di costruire soluzioni: forse anche per questo la centralità della famiglia è spesso solo nelle dichiarazioni strumentali di alcuni e l'affermazione di diritti sociali importanti non è ancora raggiunta. Concretezza nel combattere le discriminazioni e nell'adottare vere politiche rivolte alle famiglie e volontà di confronto civile, senza slogan, nelle istituzioni prima che nelle piazze, sono una risposta chiara, frutto di un percorso lungo e di esperienza personale. Una risposta che, capisco, non fa fare il titolo sul giornale, ma è seria, concreta, attenta ad ascoltare ed accogliere la vita delle persone nella sua complessità. Perché è della vita vera delle persone che parliamo: per il futuro della città vogliamo costruire battaglie ideologiche o piuttosto lavorare per fare Politica, che significa servire la vita delle persone costruendo un bene comune?". Ho riletto parte della nota inviata il 17 marzo 2014 al quotidiano 'La Provincia'. Anche in questo caso, coerentemente con quanto detto nei mesi precedenti, stiamo realizzando il percorso immaginato in campagna elettorale. Trovo particolarmente importante non solo il coinvolgimento del Consiglio comunale, ma anche il coinvolgimento di una commissione che si dia l'obiettivo di studiare e di capire. Mi auguro, e per questo io e la coalizione di maggioranza ci impegneremo, che tutta la città sia coinvolta in un confronto alto e civile su temi che riguardano la vita delle persone e i diritti fondamentali. In questa sede, ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza per l'apporto costruttivo ed intelligente con cui hanno affrontato le questioni in discussione. La sensibilità e la competenza dimostrate e l'apertura al dialogo sono una bella premessa perché davvero in città si possa vivere un percorso di partecipazione e di confronto per il bene di tutti.

Dopo che il Consiglio comunale ha respinto la proposta del consigliere Federico Fasani di una votazione segreta (19 voti contrari, 9 a favore e l'astensione dei consiglieri Fiamma e Pontiggia), l'ordine del giorno, primo firmatario Paolo Carletti, è stato posto in votazione ed approvato: 19 voti a favore, 9 contrari e due astenuti (Giancarlo Schifano e Maria Lucia Lanfredi). Approvato anche l'ordine del giorno, emendato, primo firmataria la consigliera Maria Vittoria Ceraso con l'astensione di Forza Italia, Gruppo Misto e Movimento 5 Stelle.


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