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Universal War Two #1: si è spento il sole

Creato il 21 gennaio 2015 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
Universal War Two #1: si è spento il sole

Il tempo del deserto, pubblicato da Mondadori Comics nella sua collana Prima, è il volume iniziale di Universal War Two (UWT) di Denis Bajran. L'autore francese ha sin dal principio pensato questa sua immensa opera come suddivisa in tre cicli di sei volumi ciascuno. Dopo Universal War One (UWO), che presto verrà ristampata da 001 Edizioni in un formato economico, ecco dunque arrivare il primo dei sei tasselli della Seconda Guerra Universale, che in (un imprecisato) futuro saranno seguiti dai conclusivi sei tomi della Terza.

Se al centro di UWO c'era una squadriglia di ufficiali sottoposti a corte marziale, impegnati in uno scenario di guerra tra gli esseri umani per il controllo del sistema solare, il secondo ciclo punta l'attenzione su dei giovani coscritti, discendenti di uno di quegli ufficiali, che si trovano a muoversi su uno scenario bellico scatenatosi per il dominio della galassia.

Sono passati tredici anni dalla conclusione della Prima guerra universale e dall'apparizione dei superguerrieri cananeni che, pur mettendo fine al conflitto, non erano riusciti a impedire alle forze delle Compagnie Industriali di Colonizzazione di scatenare una quasi apocalisse. Il sistema solare vive con la spada di Damocle del wormhole aperto dentro il Sole che ne sta consumando il nucleo, lasciando a Marte (rinominato Terra tre, mentre Terra due è la Luna) non più di cinque anni di vita e poco di più al resto del Sistema Solare.

Universal War Two #1: si è spento il sole

Se la quasi totalità delle vicende di UWO si sviluppava negli interni di navi spaziali, Bajran in questo volume decide di spostare l'azione sul suolo terraformato di Marte, in scenari più ampi, dominati dalle tinte gialle e rosse dei deserti marziani e delle polverose città in essi costruite.

Universal War Two #1: si è spento il sole
Lo spostamento di ambientazione coincide anche con uno spostamento del punto di vista narrativo verso tematiche più sociali, comunque sempre inquadrate in un contesto da fantascienza hard che continua a essere il motore portante dell'azione. Approccio che si esplica nelle sequenze ambientate nello spazio, vicino al Sole, dove gli scienziati cananeni tentano di trovare una soluzione al wormhole che lo sta consumando e dove all'improvviso compare un misterioso ed enorme triangolo nero.
Bajran fa riflettere il lettore sulle conseguenze delle azioni del popolo cananita che, investito del compito di guidare l'umanità superstite dopo la caduta delle CIC,è a tutti gli effetti diventato ormai una vera e propria forza di occupazione sui pianeti abitati dagli uomini.
La situazione descritta su Marte assomiglia da vicino a quella che si vive nei territori occupati da Israele in Palestina: l'atteggiamento dei cananiti e le condizioni in cui è costretta a vivere la popolazione marziana originaria sono metafora neanche tanto sottile di quanto sta accadendo da tempo in Medio Oriente. A tutto ciò soggiace l'idea di fondo, già presente sin da UWO, di un genere umano incapace di reprimere le sue tendenze omicide. L'incognita che Bajran inserisce in questo ciclo, appena accennata in questo primo tomo, è di origine aliena e sarà interessante capire che tipo di variabile potrà costituire visto che anch'essa appare conseguenza della scellerata azione umana.

Universal War Two #1: si è spento il sole
Seppur questo volume segni l'inizio di una nuova saga fruibile a se stante, è indubbio che leggerlo ignorando le vicende di UWO impedisca di godere a pieno della storia e dei suoi vari risvolti narrativi. L'autore è bravo a riassumere a grandi linee le vicende passate senza risultare troppo didascalico, ma anzi creando la curiosità di andare a recuperare i volumi di UWO per poter capire tutti i passaggi che hanno portato a ciò che accade qua.
Chiaro che la diluizione temporale della pubblicazione di UWO (1997-2006) e di questo primo tomo di UWT (2014) non gioca a favore di una facile leggibilità e fruibilità della storia, come onestamente riconosciuto anche dallo stesso autore nella postfazione.

Dal punto di vista grafico, Denis Bajran continua il solido e convincente lavoro sviluppato nei volumi di UWO. La resa della tecnologia, così come delle sequenze ambientate nello spazio, è realistica e spettacolare. A questo si aggiunge un'accattivante resa dei paesaggi marziani, nella visualizzazione come nella colorazione.

Universal War Two #1: si è spento il sole

Come è tipico dell'autore, l'azione narrativa è portata avanti dai rapporti tra i personaggi e dunque estrema cura è data ai primi piani e alla recitazione dei protagonisti, con una notevole capacità di restituzione degli stati d'animo e dei sentimenti spesso estremi da loro provati. Il taglio delle tavole è sempre molto ispirato ai comics supereroistici statunitensi, dichiarata passione dell'autore, e si passa da pagine più strutturate dal punto di vista geometrico, con una griglia riconoscibile, a pagine a più ampio respiro che servono soprattutto a trasmettere al lettore l'immensità degli spazi siderali dello spazio, come l'impressionante differenza di dimensioni che può esistere tra una pur enorme nave spaziale e una stella come il Sole. Notevole è anche l'uso della grafica digitale, passione che ha coinvolto sempre più Bajran negli anni, che comunque non appesantisce mai la tavola e non copre lo stile dell'autore che, nel passaggio dal disegno a mano a quello al computer, non si è snaturato e ha mantenuto la sua riconoscibilità.

Il tempo del deserto sembra dunque ricevere il testimone da UWO e portare avanti la stessa elevata qualità narrativa, continuando a fare dell'epopea fantascientifica di Bajran uno dei più riusciti esempi degli ultimi anni del fumetto di genere in ambito BD.

Abbiamo parlato di:
Universal War Two #1 - Il tempo del deserto
Denis Bajran
Traduzione di Leonardo Taiuti
Mondadori Comics, collana Prima, 2014
56 pagine, cartonato, colori, € 9,99
ISBN: 978-8877598547


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