Viviamo in tempi interessanti.Il sistema hollywoodiano è impegnato in una roulette russa ad altissimo rischio e a basso livello di creatività, serie televisive e in streaming continuano a cambiare le carte in tavola, e parlare di supertizi in calzamaglia è socialmente accettabile.
Ogni singolo sito di news cinematografiche sembra impegnato a proporci essenzialmente due cose, in questo AD 2014: rumors non confermati per Star Wars: Episode VII e speculazioni sulle possibili mosse future del Marvel Cinematic Universe. Sul serio, controllate, non si parla d'altro.Se non si parla direttamente di Marvel Studios lo si fa mettendo in paragone altri studi- Warner, 20th Century Fox, Universal, etc.
Che cacchio di diavolo sta succedendo, per citare una mia confusa conoscenza?Semplice: siamo entrati nel pieno dell' Epoca del Megafranchise.
Ci siamo entrati pian piano, quasi senza accorgercene, ma ormai ci siamo dentro fino al collo.Le parole d'ordine lanciate freneticamente in giro per gli studios sono "universo condiviso", "franchise esteso", "spin-off", "Fase 1", solo per citarne qualcuna.
L'idea di un "semplice" franchise, a sua volta estensione della classica formula "Blockbuster+sequel+sequel" perfezionata (se non addirittura inaugurata) da L'Impero Colpisce Ancora nel 1980, non basta più.
Perfino la saga multimediale à la The Matrix (film+videogioco+Dvd+MMORPG, tutti essenziali per capire appieno la storia) ha i suoi limiti.
Hollywood è sotto assedio da numerosi fronti, ciascuno in grado di contendersi l'attenzione degli spettatori. Videogiochi (PC, console, iOS, Android, etc), serie TV sempre più ambiziose e variegate, Home Video (e pirateria, non dimentichiamoci la pirateria). E poi prezzi dei biglietti troppo alti, crisi economica rampante, etc.
I grandi nomi da soli non tirano più come una volta, ma questo lo si sapeva dagli anni '90.Effetti speciali al posto della trama e 3D a go go possono portarti solo fino ad un certo punto.Il western non tira più da anni, e anche il filone fantasy inaugurato da Il Signore degli Anelli e Harry Potter mostra segni di evidente stanchezza.Il modello kolossal è superato.Come convincere gli spettatori a non disertare le sale?
L'idea nasce quasi per caso, con Kevin Feige (nume tutelare dei Marvel Studios) che decide di inserire per gioco un cameo di Nick Fury nei credits di Iron Man (2008).
Un piccolo semino che suggeriva qualcosa di più, e che effettivamente ha messo radici per diventare il colosso multimediatico che ci troviamo di fronte, attivo e sprizzante, sei anni dopo.
L'idea è semplice, davvero: nei fumetti (Marvel, DC et simili) è normale amministrazione. Ogni eroe coesiste con decine, centinaia, migliaia di altri superesseri dotati di poteri incredibili, e nessuno batte ciglio. Supereroi si alleano tra di loro per abbattere minacce troppo grandi per un singolo eroe. Ci sono saghe che si snodano attraverso diverse testate per mesi sconvolgendo lo status quo e la continuity stessa. Perchè non importare la stessa struttura al cinema?
E che dire delle serie TV? Una sequenza di episodi (8, 10, o 22 che siano) che portano ad un soddisfacente season finale, magari in due parti?
Marvel Studios e Disney vinsero la scommessa. Il successo di Iron Man e il carisma di Robert Downey Jr. fecero da collante per i successivi The Incredible Hulk, Iron Man 2, Thor e Captain America e la cosiddetta "Fase 1" si concluse con il film-evento The Avengers nel 2012. La Fase 2, ancora in corso, ha sfornato due dei migliori film dell'anno (The Winter Soldier e Guardians of the Galaxy) e promette un botto incredibile con Age of Ultron l'anno prossimo.
Il Marvel Cinematic Universe è una fabbrica di soldi (nonostante la qualità di certi film singoli- coff coff IRON MAN 2- coff coff) e Kevin Feige, sibillino artefice ed entusiastico burattinaio, è diventato Re Mida.Milioni di fans pendono dalle sue labbra e si lanciano in mille elucubrazioni sulle possibili mosse della Fase 3, per ora composta solo dagli annunciati Captain America 3, Dr. Strange e Ant-Man.
L'idea di un franchise imbottito di steroidi è tanto folle quanto geniale, ma va pianificata con cura.Cura, entusiasmo, e anche fortuna.Il Marvel Cinematic Universe finora non ha deluso- nessuno dei film è un flop- soprattutto per le azzeccate scelte di casting e l'immensa mitologia a cui attingere.
Guardiani della Galassia, basato su un B-Team di supereroi sconosciuti al grande pubblico, sembrava destinato ad essere il primo flop. E invece non solo ha incassato 700 milioncini di dollari, ma ha anche rilanciato l'amore per la space opera, da tempo lontana dai grandi schermi.E non dimentichiamoci che il MCU si estende anche sul piccolo schermo con Agents of Shield, arrivato alla seconda stagione, e che presto includerà anche lo spin-off Agent Carter e le esclusive Netflix Daredevil, Luke Cage, Jessica Jones e Iron Fist.Il tutto parte dello stesso arazzo narrativo, con camei e crossover altamente possibili (budget permettendo).Marvel è ovunque, lode a Marvel.
Che differenza c'è tra un Franchise e un Megafranchise con Universo Condiviso?Piccole cose, davvero. Un franchise è una serie di blockbuster (trilogia, tetralogia o eptalogia+1 come Harry Potter) dedicata ad un singolo protagonista (o gruppo di protagonisti) in grado di generare milioni di $ in incassi e circondata da una galassia di merchandise vario (giocattoli, videogames, etc).
Il franchise ha un inizio, uno svolgimento e una fine, e al termine della sua corsa viene messo sotto naftalina e poi pre-sequel-rebootizato in base alle esigenze.Vedi Spider-Man, lo Star Wars di una volta, Indiana Jones, Pirati dei Caraibi, Matrix, Hunger Games, il Batman di Nolan, etc.Gli incassi sono significativi, spesso astronomici, ma raggiunto il limite della storia (o una volta grattato il fondo del barile) non si può avanzare oltre. Gli attori protagonisti sanno di dover lavorare su un tot di pellicole per contratto, e poi si dedicano ad altri progetti.
Un MegaFranchise, invece, è il sogno bagnato di ogni produttore.Un MegaFranchise è Legione: potenzialmente infinito.Il modello è quello inaugurato (e tuttora in perfezionamento) da Walt Disney e Marvel Studios: una serie di film con diversi protagonisti, ciascuno impegnato nelle sue avventure, che si riuniscono per un film evento di proporzioni bibliche ogni 3 anni circa.Se un personaggio non funziona, il riflettore si sposta su di un altro.Se esigenze di contratto o trama fanno perdere un attore, se ne ingaggia uno diverso (in caso di supereroi, ad esempio: i passaggi di costume sono fin troppo comuni).
Non è necessario vedere ogni singolo film per comprendere il quadro generale, ma lo spettatore diligente viene premiato- non solo con camei e strizzate d'occhio che anticipano sviluppi futuri, ma anche con una delle più grandi bastardate di sempre, il flagello dei poveri dipendenti delle sale cinematografiche: LA SCENA POST CREDITS, un minuscolo teaser che espande ulteriormente l'esperienza.
Ogni pezzo del puzzle, ogni briciola di pane seminata rimanda a qualcosa di EPICO che succederà nei film successivi. Come resistere?
Il megafranchise può permettersi di focalizzare l'attenzione su singole storie e singoli personaggi,
Ormai non è neanche più una questione di originalità: i megafranchise sono l'ultima scommessa di Hollywood, il tutto per tutto, il colpo grosso.Se il sistema dovesse fallire, il botto si sentirà per decenni... e da questo non c'è ritorno. Riusciranno le major a integrare con successo gli Universi Condivisi senza stufare il pubblico a suon di supereroi?
Appuntamento alla PARTE 2 per uno sguardo dettagliato sui megafranchise di Marvel & Co!Ma nel frattempo... quali sono i vostri pronostici?Avete curiosità o perplessità sul sistema dei megafranchise?
Siete già stufi o eccitati per ciò che ci aspetta lungo la via?