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#unlibroéunlibro e l’IVA sugli ebook al 4%.

Creato il 21 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Da quando gli ebook sono entrati in commercio, ovvero con la prima distribuzione del Kindle di Amazon negli Stati Uniti nel 2007, la battaglia intellettuale tra libri fisici e digitali ha appassionato milioni di lettori.

Gli amanti della carta stampata sostengono che il piacere della lettura derivi anche e soprattutto dal poter sfogliare le pagine, dall’odore del libro, dal gusto del tenerlo fra le mani e poter scorrere da una pagina all’altra. Anche i lavori di notazione e bibliografia, specialmente nei romanzi più antichi, aggiungono valore al libro stesso. I tecnologici sostenitori dell’ebook, invece, asseriscono che l’evoluzione digitale ha portato alla creazione di una piattaforma che è un libro a tutti gli effetti, con il pregio di poter contenere in dimensioni tascabili un gran numero di volumi a un prezzo decisamente inferiore.

Il vantaggio del budget limitato è, però, smorzato dalle misure italiane sull’IVA, che fanno una netta distinzione tra prodotto cartaceo ed ebook: il primo è soggetto a una tassazione del 4%, mentre la versione digitale del 22%. Per questo motivo è nata la campagna #unlibroéunlibro che si propone di combattere questa discriminazione, con l’intento di far abbassare l’IVA sugli ebook.
Diffusasi sui vari social, in modo particolare su Twitter, #unlibroéunlibro ha portato moltissimi utenti a condividere una propria foto con il pollice abbassato in segno di protesta. Scrittori ed editori hanno sostenuto la campagna, che ha infine portato a un risultato positivo.

Il ministro dei beni e delle attività culturali Dario Franceschini nella giornata di giovedì ha pubblicato un tweet in cui scrive: “Ho appena presentato emendamento del Governo per portare IVA ebook al 4%. Una battaglia giusta. #unlibroéunlibro” seguito dal tweet: “Approvato ora in commissione emendamento su IVA ebook al 4%! Una scelta giusta e coraggiosa di Governo e Parlamento! #unlibroéunlibro”. La Commissione Bilancio della Camera sembra aver approvato l’emendamento proposto da Franceschini, ma perchè l’abbassamento dell’aliquota sia ufficiale serve l’approvazione definitiva del Ddl di stabilità.  L’UE e molti editori ancora si oppongono, ma il popolo del web ha dato prova di possedere una forza democratica piuttosto rilevante.

Le perdite derivate dall’abbassamento dell’aliquota verranno compensate dal fondo per gli interventi di politica economica. Se la conferma dell’emendamento andrà a buon fine, insieme con il crescente sviluppo del mercato degli ebook, ci potrebbero essere cambiamenti significativi anche sul settore scolastico e dell’apprendimento.

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