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Uno di Due (3/20) MOCCIA O NATALE A... ?

Creato il 10 giugno 2011 da Giuseppe Armellini
Uno di Due (3/20) MOCCIA O NATALE A... ?Uno di Due (3/20) MOCCIA O NATALE A... ?Ed eccoci così arrivato al terzo appuntamento con Uno di Due, il gioco della Torre de Il Buio in Sala (le puntate precedenti qui, comprese del "live" dei risultati, mammamia commestò).
Per chi non conoscesse il regolamento niente di più semplice: uno dei due contendenti deve restar su e l'altro sfracellarsi al suolo.
Questa sfida non viene a caso dopo Pixar-Miyazagi. Volevo appositamente passare da una nella quale buttar giù qualcuno era quasi impossibile, ad un'altra in cui salvare uno dei due è quasi un delitto riconosciuto dalla Costituzione. Non ho messo Neri Parenti (sarebbe stato più giusto, come ruolo, contrapporlo a Moccia) perchè ho creduto che il "tenore" della sfida fosse più immediato in questo modo. Inoltre è impossibile disconoscere al buon Neri la regia di alcuni cult assoluti come i primi Fantozzi o Fracchia, anche se credo che il merito in quei casi sia stato tutto di Villaggio, dallo script alla realizzazione.
Quindi, Moccia o Natale a...?
Chi è Federico Moccia? E' uno scrittore che ha avuto la fortuna che il suo primo libro, "Tre metri sopra il cielo" diventasse il testo di riferimento dei giovani nati negli anni '80. E' stato così grande il successo che, oltre a creare l'assurdo fenomeno del Ponte Milvio, vera cartina di tornasole per giudicare le generazioni attuali, ha quasi costretto il buon Federico a perseverare e, novello King, far uscire PIU' di un libro all'anno. Quasi tutti i suoi testi sono stati poi trasposti in pellicola, i primi 2 con regia altrui, poi Moccia, cui il soldo piace e non poco, ha voluto far tutto da solo: libro, sceneggiatura e film. Amori adolescenziali o storie ai limiti della pedofilia sono i soggetti trattati.
A livello morale stanno forse un pelino sopra a Moccia i cinepanettoni della saga di Natale. Molto meno ipocriti, morbosi e leccaculo della saga mocciosa ma forse ancor più devastanti nei danni arrecati. Piano piano infatti, film dopo film (ormai circa una quindicina) hanno cambiato completamente lo spettatore tipo dei cinema italiani e, di conseguenza, hanno generato centinaia di emuli (quasi un genere a sè ormai) e fatto nascere la cultura dei multisala nei quali è ormai quasi impossibile trovare opere di qualità. La triste realtà è che se non ci fossero loro il cinema italiano avrebbe chiuso bottega.
IL VERDETTO:
Confesso (non avrei problemi a sostenere il contrario) di non aver mai visto UN SINGOLO FILM del primo o del secondo schieramento. Resta il fatto che la colpa di due tali successi non è certo a monte (chiunque può scrivere o girare ciò che vuole) ma a valle, nella valle di lacrime del pubblico. Siccome posso sceglier solo uno, butto giù energicamente Moccia, perchè allisciarsi a quasi 50 anni le ragazzine, giocare così con le loro menti acerbe, speculare a tavolino in modo così superficiale su tematiche invece importanti lo trovo semplicemente ributtante. In più se il mio mestiere di videotecaro va ancora avanti lo devo molto ai Natali e simili purtroppo. Quindi pieno di ipocrisia li ringrazio, li tengo sopra la Torre ma chiamo un mio amico strafatto di crack che avrà pronte cure medievali per il loro culo.

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