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Uno sguardo all’ottavo numero di Effemme

Creato il 28 novembre 2013 da Martinaframmartino

Uno sguardo all’ottavo numero di Effemme

Vi ho già segnalato l’ottavo numero di Effemme, lo so, ma quando si tratta di qualcosa a cui tengo ho la tendenza a essere lievemente insistente. Lo faccio in modo spudorato, ma spero anche in modo interessante. Comincio con il fornirvi il sommario della rivista:

Editoriale, di Emanuele Manco

SPECIALE ANDRZEJ SAPKOWSKI

Andrzej Sapkowski. L’autore e le sue opere, di Francesco Coppola

Andrzej Sapkowski: fiaba e folklore per un fantasy innovativo, di Cristina Donati

The Witcher dal libro al videogioco, di Irene Grazzini

SPECIALE THOR

Il figlio di Odino al cinema, di Simona Ricci

Il Mitico Thor di Stan Lee e Jack Kirby, di Emanuele Manco

Neil Gaiman e il pantheon norreno, di Cristina Donati

Thor, storia e leggenda di una divinità senza tempo, di Maria Cristina Calabrese

Quando gli dei percorrono la Terra, di Martina Frammartino

I GDR e i supereroi, di Mauro Longo

George R.R. Martin dalla narrativa ai graphic novel, di Martina Frammartino

Charlaine Harris: vampiri, mannari e mutaforma e tanto altro, di Simona Ricci

A tavola nel Medioevo e Rinascimento, di Cristina Donati

Un ricordo di Jack Vance, di Bruno Bacelli

NARRATIVA

AltroDove, di Dario Tonani

La piccola città, di Diego Lama

Il livello dell’assassino, di Francesco Verso

Per ora ho letto solo una piccola parte della rivista (maledetto tempo!) e quindi non posso darvi un giudizio, ma tanto ho deciso che non ve lo avrei dato lo stesso. Se faccio elogi potete pensare che io sia di parte – sì, sono di parte, anche se io faccio del mio meglio perché questo non mi influenzi e voi siete liberi di non credermi – mentre se non li faccio qualcuno potrebbe rimanerci male, cosa già accaduta. E allora parto con altre considerazioni, qualcuna sera e qualcuna no.

Ci sono ben tre articoli di Cristina Donati. Nulla da dire su questo, mi piace come scrive Cristina, comunque per una volta non sono stata io la redattrice più presente. Che stia finalmente cominciando a ridimensionare le mie manie di presenzialismo? Magari sto maturando, o magari non avevo proprio il tempo per scrivere altro. E comunque con tre articoli Cristina ha occupato 20 pagine, io ho occupato le stesse 20 pagine con due soli articoli. Forse, semplicemente, sono logorroica…

Uno sguardo all’ottavo numero di Effemme
No, volendo stavolta sarei stata battuta da Emanuele. Il suo articolo sulla cronologia del Marvel Cinematic Universe, per usare le sue stesse parole, “stampato avrebbe occupato mezzo numero”, perciò lo ha pubblicato su FantasyMagazine dividendolo in tre parti per renderlo meno mostruoso (nel senso di dimensioni mostruose) e quindi più leggibile. È comunque un articolo nato per questo numero di Effemme e legato a uno dei suoi temi, quindi piazzo i link per chi volesse leggere qualcosa che idealmente fa parte della rivista. Prima parte: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/20136/la-cronologia-del-marvel-cinematic-universe-1-3/, seconda parte: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/20137/la-cronologia-del-marvel-cinematic-universe-2-3/, terza parte: http://www.fantasymagazine.it/rubriche/20138/la-cronologia-del-marvel-cinematic-universe-3-3/. Lo ammetto, stavolta mi ha battuta sulla lunghezza.

Uno sguardo all’ottavo numero di Effemme
FantasyMagazine contiene un altro articolo legato a Effemme, e stavolta la responsabile sono io. Il numero doveva uscire per Lucca Comics & Games, giusto? E allora perché non inserirvi un bell’articolo sui fumetti? Già, ma quali fumetti conosco abbastanza bene da poter dare informazioni interessanti agli appassionati di fumetti? I Peanuts non vanno bene, anche se un cane capace di fare quello che fa (o crede di fare) Snoopy è decisamente fantastico, la striscia nel suo insieme non lo è.

Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? George R.R Martin.

Molte delle notizie che ho inserito nell’articolo le conoscevo già da prima, molte altre le ho scoperte facendo apposite ricerche. E ho pure imparato che graphic novel vuole il maschile e non il femminile, Emanuele si è preso il disturbo di correggere l’articolo ogni volta che l’ho usato senza neppure sgridarmi per il lavoro extra che gli ho fatto fare.

Certo non si finisce mai di imparare. Ad articolo ultimato mi è venuta in mano la versione originale del graphic novel di A Game of Thrones. Io ho comprato i due volumi della Italycomics, e comprerò pure i prossimi due anche se il fumetto non mi piace. Mi sono pure ordinata Il trono di spiedi della serie Zannablù, mi sa che sono proprio fissata con Martin. Comunque ho sfogliato rapidamente il fumetto originale e ho scoperto che è dotato di un’appendice assente nella versione italiana. Allora sono andata a dare uno sguardo su amazon.com. Avete presente che per alcuni libri c’è l’opzione look inside? C’è anche per quei graphic novel, e io in effetti ho guardato. Ho guardato e ho scritto, in modo da far conoscere ai lettori italiani quei contenuti assenti nella traduzione. Questo è uno dei motivi alla base dell’articolo, l’altro, ovviamente, è pubblicizzare Effemme. Sul blog vi avevo pure anticipato che stavo scrivendo l’articolo, anche se non ero entrata nei dettagli. Prima o poi lo posterò anche qui, un giorno che non avrò il tempo per mettermi a scrivere qualcosa di inedito. Intanto vi rimando su FantasyMagazine: http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/20147/a-game-of-thrones-dietro-le-quinte-del-graphic-no/.

Vi avevo detto che le cose che avevo in mente erano due. Una è l’articolo che ho appena linkato, l’altra è troppo piccola per un articolo. Forse potrei sviscerarla e ricavarne comunque qualcosa, ma ho deciso di non averne il tempo perciò vi indico solo la bozza.

Il tema è Thor. Li leggevo anch’io i fumetti di Stan lee e Jack Kirby, e Thor era uno dei miei eroi. Scoprire che alcune popolazioni avevano creduto davvero a un dio del tuono con quel nome me lo aveva solo reso più simpatico.

Uno sguardo all’ottavo numero di Effemme
Quante reincarnazioni hanno le divinità nel nostro immaginario? Tante, e nella migliore delle ipotesi noi finiamo comunque per conoscerne solo una piccola parte. Thor c’è anche, scisso in due figure, nella Ruota del Tempo di Robert Jordan. Il primo è Rand al’Thor. Avete letto bene il suo nome? Contiene due riferimenti voluti, il primo a re Artù, o Arthur, il secondo a Thor. E che aspetto ha Thor? Grande, o grosso, e potente, con barba e capelli rossi. Veniva invocato a protezione contro il diavolo, e il Tenebroso sembra perfetto per quel ruolo, ed era capace di invocare il fulmine. Il potere dimostrato da Rand in alcune occasioni sembra davvero il dominio sul fulmine, i capelli rossi li ha, il fisico più grande della media pure, entrambi fanno del loro meglio per proteggere il genere umano e hanno una moglie bionda. Rand non ha la barba, caratteristica di Perrin, l’altro mezzo Thor, che condivide con il dio del tuono anche la forza fuori del comune. L’arma di Thor è un martello, e i martelli nella vita di Perrin hanno una certa importanza. Non che Jordan abbia inserito riferimenti al solo Thor per creare i due personaggi, o che la mitologia scandinava sia stata la sua unica fonte, ma parlare del resto sarebbe lunghissimo e mi porterebbe troppo fuori strada. Detta così è un’ossatura scarna, ma per ora non intendo approfondire. Per quanto da bambina io abbia amato Thor mi sono resa conto che Odino è molto più divertente, almeno nelle sue reincarnazioni in Mat Cauthon e in Paul nella Trilogia di Fionavar di Guy Gavriel Kay.

In Effemme divago di meno e sono molto più seria. Ma se le mie chiacchiere vi divertono perché non avete ancora comprato la rivista?

;-)



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