Magazine Arte
In questo caso a essere scollegato non è il cavo dei Marshall, qui è l’energia dall’ADSL a latitare, o meglio, a essere erogata a singhiozzo per chissà quale mistero della scienza. Come se non bastasse l’occultamento del cadavere da parte di mr. Google e i problemi di scarsa visibilità nella nebbia perenne del web. Pare che il mondo non solo sia brulicante di essere umani ma che quasi tutti questi si dilettino a scrivere in un blog o in un sito internet. Siamo troppi e lo spazio è quello che è.Se poi il collegamento internet è in preda al ballo di san Vito il disastro è assicurato; diventa quasi impossibile caricare foto o video e il continuo stop & go è in grado di frantumare anche lo scroto più resistente. La lotta è impari.Purtroppo al rientro dalle ferie ho trovato questa sorpresa, anche se c’erano già stati alcuni segni premonitori nei mesi precedenti. Quindi la “qualità” dei post, dei testi e delle immagini ne risentirà inevitabilmente. Altro che banda larga del sereno/variabile Letta e del farfallone del fare don Matteo Renzi. Qui siamo nel medioevo o giù di li...Purtroppo la verità è che l'Italia è indietro 50-60 anni rispetto al resto del mondo civilizzato; siamo un disastro su tutti i fronti e non si intravvede niente di buono all'orizzonte.
Una lentezza esasperante che ti fa venire voglia di mollare tutto e andare al mare (se solo ci fosse il sole).
Mentre negli altri paesi occidentali si vola letteralmente sulle onde del web (altro che surf); qui, invece, la rete è gestita da un unico operatore (Telecom) che divide le strette viuzze e i vicoli angusti a disposizione con gli altri piccoli e famelici operatori del settore. L'affollamento di dati e naviganti alla deriva crea ingorghi in tipico italian style che non hanno niente da invidiare a quanto accade sulla Salerno-Reggio Calabria durante l'esodo di ferragosto. Non mancano i dispersi e i naufraghi.
Qui una famiglia italiana su due non possiede un collegamento internet, ma quella che lo possiede deve sudare sette camicie per riuscire ad avere la meglio su questo imbuto vecchio e malconcio. I tempi di percorrenza non sono molto diversi da quelli garantiti dai vecchi modem di una volta, per non parlare di quanto accade nei fine settimana quando, oltre alla velocità di crociera molto simile a quella di un corteo funebre, si aggiunge anche un'incremento della folla, in linea con quanto avviene nelle spiagge nelle domeniche d'agosto. La rete salta come un canguro epilettico e si perde la connessione di continuo. Per caricare una misera paginetta, anche la più scarna e minimale, sono necessari litri di camomilla e attese snervanti degne di una coda all'ufficio postale o all'agenzia delle entrate.
Però, c'è da dire, che il ns benamato governo ha già approntato un bel pacchetto di contromisure per colmare il digital divide che ci accomuna alle regioni più povere del terzo mondo. Eh si, signori miei, la soluzione sta per arrivare, la banda larga è dietro la porta (non aprite quella porta!) ma intanto si puniscono i naviganti e i possessori di qualsiasi aggeggio elettronico in grado di navigare e scaricare qualcosa con un bell'incremento dell'equo compenso. Perché in Italia siamo ladri a prescindere e si viene condannati ancora prima di aver pensato di commettere un reato. La SIAE ha fame, molta fame (e uno stomaco molto capiente) e noi dobbiamo passarle gli alimenti anche quando non si ha la minima intenzione di scaricare nessun tipo di file illegale.
Nel contempo vengono sguinzagliate orde di censori e investigatori a caccia di pericolosi evasori del balzello SIAE e temibili ragazzini brufolosi che si scaricano un paio di preziosissimi mp3.
I domini che ospitano files vengono chiusi senza pietà, perché è qui che si nascondono i grandi evasori e i miliardi sottratti al fisco. Un mp3 della Pausini può divenire una fonte di ricavi illeciti ben più consistente di un grande investimento in un paradiso fiscale. Con un mp3 della Pausini si lava il denaro sporco e i mafiosi e i politicanti corrotti intascano miliardi.
In questi giorni è stato chiuso anche l'ottimo e funzionale mega.co.nz (vedi l'eccellente post di Vlad Tepes di Isle of Noises sull'argomento: http://isle-of-noises.blogspot.it/2014/07/comunicato-alla-nazione-dei-babbei.html). Forse a causa della presenza di un (UNO) gran bel filmone di Vanzina o una (UNA) canzonetta della Pausini.
Eh si, sono queste le priorità.
Sono d'accordo che il diritto d'autore vada tutelato in qualche modo, ma qui da noi, come sempre, si da l'ergastolo al ladro di mele (o di mp3) e si lasciano andare (con la prescrizione e le pubbliche scuse) i criminali che sottraggono miliardi al fisco e alla comunità. Il ragazzino con l'mp3 della Pausini non riuscirà mai a farla franca, mentre Berluskoni si diletta a cambiare la costituzione del paese insieme allo stato maggiore del PD. Come se fosse la cosa più normale del mondo.
Intanto il nostro immenso patrimonio di beni artistici (quelli veri) va in malora; la crisi viene continuamente alimentata e sostenuta da sapienti movimenti dietro le quinte. Altro che crescita e sviluppo.
Ma non voglio tediarvi ulteriormente con le disgrazie italiane, ne ho già parato in altri (troppi) post e oggi non ho più tempo né voglia di esplorare questo mare di feci. Almeno non oggi.
Ripongo la penna e accendo lo stereo...Tranquilli niente di illegale, nessun mp3 di Laura Pausini da scaricare, né alcun cinepanettone da vedere in streaming.
Un po' di musica per allietare i timpani bombardati dai tanti tormentoni estivi che scorrazzano nell'etere in questo periodo: si parte con due dischi non recentissimi ma, data la lentezza esasperante della "banda larga" e dell'indicizzazione da parte dei googleiani, non fa nulla. Anche perché se si fosse trattato di nuove uscite fresche di stampa sarebbero arrivate comunque troppo tardi all'attenzione degli abitanti del web; già passate come buona parte della frutta in offerta in certi market.
Holograms - "Forever" - 2013
Il primo disco che voglio proporre alla vs. attenzione (e alla mia) è "Forever," secondo album degli Holograms. Il quartetto svedese ha già dato alle stampe un primo album omonimo due anni fa che ha raccolto pareri discordanti e che, onestamente (e colpevolmente), non ho ancora ascoltato. Ma questo "Forever," pubblicato nel 2013 dalla Captured Tracks, è stata un gran bella sorpresa per i miei neuroni bolliti. Un ottimo album di post punk ruvido (ma non troppo), potente, oscuro e chitarristico, da collocare accanto ai dischi degli Iceage o al recente lavoro omonimo degli Eagulls.Non mancano i brani di grande impatto, di quelli che ti entrano subito nel cranio, come Laughter Breaks the Silence, Flesh & Bone, A Blaze in the Hillside, Meditations o Rush, ma ci sono anche momenti più quieti e malinconici e alcuni brani condotti dall'uso sapiente dei synth. In ogni caso è tutta la scaletta e il disco nel suo insieme a funzionare alla perfezione, tra ombre del passato e sensazioni moderne. Dal riff dell'iniziale A Sacred State sino alla conclusione affidata alla splendida Lay Us Down è tutto un susseguirsi di ottime canzoni, senza nessun calo di tensione.Da non perdere.
http://holograms.se
http://www.capturedtracks.com/?ct_artist_page=holograms
Thermals - "Desperate Ground" - 2013
Il secondo disco di questo post è "Desperate Ground," sesto album dei Thermals di Portland; anche questo, come l'album degli Holograms, è stato pubblicato nel 2013 (Saddle Creek Records). Un secondo (e ultimo) punto in comune con il disco degli svedesi è che neanche questi non li avevo mai presi in considerazione prima di oggi. Qui c'è anche l'aggravante che ci sono voluti ben cinque album prima di avere l'attenzione di questo scribacchino distratto e recensore improbabile e approssimativo.In ogni caso "Desperate Ground" è un disco potente e rumoroso di garage-punk-indie-rock, straboccante energia da tutti i solchi. Un gran bel lavoro: breve, veloce e coinciso, in grado di allietare i pomeriggi più tediosi di quest'estate stravagante. Una sfilza di ottime canzoni che (s)corrono che è un vero piacere, senza troppi fronzoli né stupidaggini ammiccanti alle charts.Appena ne avrò occasione cercherò di colmare il buco nero sulla loro ricca discografia...La legge (e il web) non ammette ignoranza, ma l'ignoranza ammette quasi tutto (purtroppo)...
http://www.thethermals.com
Dopo due album non troppo recenti (e relativi auto flagellazioni e sensi di colpa) c'è anche qualcosa di nuovo in questa pagina: due EP freschi di giornata, diversi tra loro ma di ottima qualità...
Anna Calvi - "Strange Weather" EP - 2014
Il nuovo EP di Anna Calvi, Strange Weather, contiene 5 ottime cover reinterpretate alla grande dalla straordinaria cantautrice, cantante e chitarrista inglese. In questo dischetto si avvale della collaborazione del mitico David Byrne in due brani: I'm The Man That Will Find You e la strepitosa Strange Weather della cantante israeliana Keren Ann. C'è spazio anche per Bowie con Lady Grinning Soul e soprattutto con la leggenda Suicide e il capolavoro Ghost Rider ripreso in mano con assoluta maestria dalla Calvi e dalle sue incredibili corde vocali.
http://annacalvi.com
The Black Angels - "Clear Lake Forest" EP - 2014
Ritornano sulle scene anche i Black Angels dopo l'ottimo "Indigo Meadow" del 2013 con i 7 brani nuovi di zecca che compongono "Clear Lake Forest," un EP importante quanto azzeccato, piacevole e al contempo poco impegnativo all'ascolto. Il solito psych-garage-pop del quartetto di Austin, un po' vintage, un po' anacronistico ma sicuramente interessante. Chi è affetto da reflusso psichedelico dovrebbe concedergli una chance senza esitare, ma la vena pop e il germe Neo che infesta questo disco come buona parte della produzione dei texani penso che rendano questo disco adatto a tutti gli appassionati di rock, sia tradizionale sia alternativo.
http://theblackangels.com
Keren Ann Zeidel "Strange Weather" la versione originale:
La canzone è tratta dall'album "101" pubblicato nel 2011, un ottimo disco pop dal tocco personale; il sesto album della cantante israeliana e forse quello più riuscito della sua discografia.
http://en.wikipedia.org/wiki/Keren_Ann
http://www.kerenann.com
Lacrimosa "Live in Mexico City" - 2014
Per concludere una segnalazione per il nuovo disco dal vivo dei Lacrimosa, Live in Mexico City, un doppio cd (più un dvd in allegato nelle prime copie) veramente ben fatto. Ottima musica e grandi suoni che rendono perfettamente l'atmosfera di un live della band svizzera (o meglio tedesco/finlandese con sede in Svizzera). Forse non è adatto come primo approccio per chi non li conosce ma è assolutamente perfetto per chi li segue da tempo. Per chi non li conoscesse, invece, il modo migliore per avvicinarsi alle loro sonorità gothic-darkwave-symphonic metal è sicuramente l'ascolto di qualcuno dei loro eccellenti lavori in studio come "Elodia" e "Stille" o anche i più recenti "Lichtgestalt" e "Revolution."
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