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“Uomini che odiano le donne” − regia di Oplev / Fincher

Creato il 20 febbraio 2012 da Temperamente

“Uomini che odiano le donne” − regia di Oplev / Fincher

Due registi diversi, il danese Oplev e l’hollywoodiano Fincher, che hanno creato due modi diametralmente opposti di guardare lo stesso libro. Stiamo parlando del celeberrimo romanzo di Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne, primo di una trilogia di successo a tinte thriller. Il primo arrangiamento visivo realizzato è stato quello di Oplev, nel 2009: un film scialbo, senza azzardi, la cui sceneggiatura spesso rischia di cadere nel peggior rischio del mestiere, ovvero nella taciturna trasposizione pagina-immagine. Ciononostante dei barlumi che salvano il salvabile sono dispersi in questa prima versione svedese del bestseller larssoniano. Innanzitutto una eccelsa interpretazione di Noomi Rapace (che interpreta Lisbeth), che le ha permesso il lancio nel vasto mercato cinematografico statunitense e,  inoltre, il corroborare la denuncia sociale che era ben visibile nel romanzo di partenza.

David Fincher ha voluto dire la sua ed è attualmente al cinema la sua personale versione di Uomini che odiano le donne. In primis ha chiamato il celebre sceneggiatore di grandi pellicole come Hannibal o Scinder’s List Zaillian e i due hanno deciso a tavolino di avvicinare quanto più possibile il romanzo alla visionarietà del cinema, soprattutto più del predecessore Oplev, poiché questo si era concesso una svariata gamma di stravolgimenti, alcuni dei quali alteravano gravemente parte della trama di base. Se un pregio del film uscito nel 2009 era la sua fattura semplice, aspra ma con un suo perché, Fincher rende Uomini che odiano le donne un film unico e lo si può notare dall’estremo gelo degli ambienti, da una fotografia poco saturata dal colore, dall’accentuata dose di tensione, in un raffinatissimo crescendo ben architettato. Non è di poco valore la candidatura agli oscar di Rooney Mara in questa nuova Lisbeth, regina punk, qui più umanizzata e meno glaciale. L’intero film ne risulta potenziato e, sebbene in alcuni tratti sembri sovrapponibile al suo “gemello” , il che potrebbe far sorgere dubbi riguardo le intenzioni di riscrivere un film uscito da soli 3 anni, riesce a dare una vera anima visiva al romanzo, tramite scelte diverse (una trama più fitta di dettagli,  tempi più calibrati, un montaggio più dinamico, l’accentuazione del lato torbido della storia), che gli hanno permesso di ricevere ben 5 nomination agli oscar 2012.

 

Marcello Cuomo

 

TITOLO : Uomini che odiano le donne
REGIA: Niels Arden Oplev
ANNO: 2009
SOGGETTO: Uomini che odiano le donne, di Stieg Larsson
SCENEGGIATURA: Nikolaj Arcel Rasmus Heisterberg

TITOLO: MILLENNIUM: Uomini che odiano le donne
REGIA: David Fincher
ANNO: 2012
SOGGETTO: Uomini che odiano le donne, di Stieg Larsson
SCENEGGIATURA: Steven Zaillian


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