“Area di Spinadesco e Cavatigozzi: lì sono state cercate le diossine, per verificare se vi fossero sforamenti dei limiti di legge. In un campione prelevato all’asilo nido, il limite delle diossine è 10, ma sono apparsi dei congeneri delle diossine. I valori sono nei limiti di legge: ma non fanno bene alla salute”. Maria Teresa Puliti racconta questo spinoso particolare spiegando il lavoro di analisi di campioni di terreno e di uova di allevamenti privati compiuto dal comitato di Spinadesco (“Star bene in ambiente sano”).
E’ stato compiuto un campionamento delle uova, non su allevamento bensì su galline di un pollaio privato, dove le galline sono ruspanti: con le zampe raspano il terreno per divorare piccoli insetti.
Cinque picogrammi per grammo di sostanza grassa è il limite di legge. La giornalista e consigliere comunale di Spinadesco Maria Teresa Puliti cita le osservazioni finali dei chimici e nota che ”è stata rilevata la presenza di congeneri della diossina, che restano nei termini di legge, mentre nelle uova c’è questo sforamento”.
La giornalista ricorda anche il caso dell’analisi sul fegato di due pecore, che vive all’ombra di un’altra acciaieria, e un’altra che vive a 50 km di distanza: la prima è stata giudicata non commestibile.
Il convegno tiene un tono scientifico divulgativo: vengono esposti problemi, risultati, analisi, rischi per l’ambiente. L’evento è stato oscurato dalla stampa cremonese, eppure non pare di assistere a una riunione di “nemici di Arvedi”, bensì di amici della salute e dell’ambiente. Maria Teresa parla solo di uova e di pecore e delle analisi chimiche compiute su di loro, il medico dell’Isde nota fra l’altro che l’Italia ha il tremendo record di aumento dei tumori dei bambini: la media europea presenta un incremento dell’1,1% mentre in Italia l’aumento è del 2%.
Perché allora non preoccuparsi e porre domande?
L’acciaieria Arvedi, però, prima ancora che l’incontro si svolgesse, ha diffidato il comitato organizzatore a nominare la ditta stessa, poiché ritiene impossibile aver qualcosa a che vedere con la diossina, restando nei limiti di legge.
Il medico Roberto Cappelletti tuttavia non può che ricordare che “controllare le diossine nelle acciaierie è quanto mai problematico, diversamente dalle emissioni delle automobili”. E aggiunge che “ci interessano gli effetti cronici”. E’ una questione seria e scientifica, che riguarda non Arvedi ma tutte le acciaierie. A meno che non si voglia fermare la riflessione e la ricerca, i dubbi e le domande sulla soglia dello stabilimento arvediano, come se fosse in corso una guerra che invece non c’è.
L’obiettivo non è chiudere l’acciaieria, bensì vivere in un ambiente sano.
Intanto ricordiamo chi è intervenuto sabato a Palazzo Cattaneo:
Iolanda Nanni (Consigliere Regione Lombardia del Movimento 5 Stelle)
Maria Teresa Puliti (Consigliere Comunale di Spinadesco)
Daniele Granara (Avv. e Docente presso l’Università di Genova)
Roberto Cappelletti (Medico ISDE)
Danilo Toninelli (Deputato del Movimento 5 Stelle)
Gianpaolo Fattori (Movimento 5 Stelle Cremona)
Vito Crimi (Senatore Movimento 5 Stelle)
Alberto Zolezzi (Deputato Movimento 5 Stelle Cremona)






