Magazine Cinema

Up in the Air - Tra le nuvole

Da Robydick
Up in the Air - Tra le nuvole2009, Jason Reitman.
Bingham vive più su aerei, aeroporti e quindi alberghi per dormire che a casa. Sempre in giro per gli Stati Uniti, svolge da anni con abilità e professionalità riconosciuta un mestiere veramente ingrato: licenzia persone.
Lavora per una società di consulenza che fornisce proprio questo servizio alle aziende clienti, cioè comunicare in nome e per conto loro ai dipendenti che vogliono licenziare che sono stati appunto "congedati", con quali modalità, quanto preavviso, ecc... . In poche parole: sono "tagliatori di teste". Stupisce un mestiere del genere? Non dovrebbe, ricordiamoci che siamo in America.
Apro una piccola Parente a riguardo.
Alla fine degli yuppiessimi anni 80 lavoravo come consulente informatico, tra i miei clienti la sede italiana di una famosissima multinazionale americana (che mi guardo bene dal citare). La cosa curiosa era che questa, unico caso che mi è capitato di conoscere ancora oggi, era priva di ufficio del personale, nemmeno un addetto, e non parlo di un'aziendina con poche decine di dipendenti. Tutte le funzioni di questo ufficio, praticamente indispensabile ovunque, erano esternalizzate in uno studio di consulenti. Perché? Non ci ho messo molto a capirlo.
Chiusa la Parente.
Anche se in America licenziare in tronco senza patemi è permesso più o meno ovunque perlomeno nel settore privato, metterci la faccia personalmente è sempre imbarazzante, magari con un dipendente che lavora con te da una vita e che perderà non solo il lavoro, ma anche l'assistenza sanitaria per sé e per i figli. L'imbarazzo poi fa perdere tempo. Meglio quindi pagare un "sicario" che provvede alla cosa e Bingham è bravissimo, sa consolare, cercare qualcosa di positivo da dire ai malcapitati, fare le giuste facce per l'occasione. Scopriremo che ripete sempre le stesse frasi, segue un protocollo privo o quasi di eccezioni, al punto che una nuova collega molto rampante penserà di poter effettuare questi licenziamenti telematicamente in video-collegamento, da una parte il condannato dall'altra il sicario.
Ho parlato fin troppo del binario principale della trama, aspetto ovviamente centrale. C'è poi l'altro binario, quello che riguarda la vita personale di Bingham, un curioso nomade di extra-lusso che vive in un mondo quasi virtuale, dominato dal possesso di carte di credito e fidelity per tutti i servizi che un professionista del suo genere e calibro necessita. Persino la sua massima ambizione sarà di raggiungere, totalizzando 10 milioni di miglia di volo, il possesso di una carta estremamente esclusiva. Relazioni umane ridotte quasi a zero, amori occasionali, conferenziere su come ottimizzare il bagaglio del perfetto viaggiatore. Personaggio allucinante interpretato alla grande da George Clooney, che a un certo momento, causa la rampante con lui a fare pratica, le nozze di una sorella ed una donna della quale comincerà ad innamorarsi, tentennerà, dal suo mondo iper-programmato e perfetto, e lì per qualche minuto ho temuto che questo ottimo film scadesse nel retorico e c'è andato molto vicino, avevo tutti i recettori di retorica in stato di allerta, poi fortunatamente...
Reitman ci sa fare, c'è un montaggio fantastico, una splendida colonna sonora con anche un pezzo originale molto particolare, raccomando di non fermarsi al comparire dei titoli di coda, riservano una sorpresa. Tratto da un romanzo, il regista ha anche co-prodotto la sceneggiatura, molto bella, una storia sempre in presa, mai un calo e tanti, tantissimi momenti di dialogo interessanti, parole sempre decise e pesate mai casuali, pragmatismo (ed umorismo) di stampo anglosassone. Al termine hai una sensazione di azzurro nelle pupille e pensandoci è un colore che domina sempre, non solo nelle riprese dall'oblò dell'aereo.
Sono riuscito a scrivere uno sproloquio di roba raccontando poco del film mi pare, bene direi allora, mi fermo qua, a me per ricordarmelo basta, a chi legge mi auguro invogli a vederlo, lo merita proprio.

Up in the Air - Tra le nuvole

il primo licenziamento telematico, non fu proprio un grande successo


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :