Upgrade all’ultima versione aggiornata del mondo

Creato il 15 aprile 2011 da Andreapomella

È l’alba. Non piove, ma nell’aria c’è qualcosa che assomiglia alla pioggia. Salgo in macchina e tiro su la zip del giubbotto nero come se dovessi ripararmi dal vento, come se la macchina non avesse le quattro pareti. Da due giorni Roma è tornata ad essere la città fredda invernale di qualche settimana fa. Faccio manovra mentre guardo le luci fioche di un’altra macchina, è ferma dietro di me mentre aspetta che le lasci il posto per parcheggiare. Accendo la radio. Si parla di Asor Rosa, del suo delirio di ieri, un maître à penser che invoca il golpe è l’immagine migliore per descrivere lo stato di semi incoscienza in cui è caduta questa nazione. Per pura e semplice noia, per un’incomprensibile fame di notizie che mi assale, mi metto ad ascoltare tutti i notiziari facendo zapping radiofonico. È una specie di upgrade all’ultima versione aggiornata del mondo che smentisce in un colpo solo i miei proclami di indifferenza. È venerdì, sarà che devo mettere un punto alla settimana, sarà che i sospiri e i rutti del traffico mi rendono nervoso e devo stendere un tappeto di suoni fra me e la strada. Mi torna in mente una mattina presto di tanti anni fa, ero in Danimarca e camminavo lungo il ciglio di un’autostrada. Fissavo oltre il guardrail i giardini malinconici che contornavano una fila di casette a schiera, i giardini non erano protetti da recinzioni, la malinconia non fa gola neppure ai ladri. Cambio stazione, passano Go To Hell di Blackfield. Per chi non lo conoscesse il testo è composto da tre frasi ripetute come in un loop: “Fuck you”, “I don’t care”e “Go To Hell”. Niente di più e niente di meno. Poi il saluto del DJ: “Un abbraccio alla famiglia di Vittorio Arrigoni”. Ecco, il grande ghiacciaio islandese circonda di nuovo la mia testa. Install failed.


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