Non si può sempre parlare di design, residenze e hotel da sogno. Prima o poi un pensierino bisogna pur farcelo. Sempre il più tardi possibile, potendo scegliere. Ma dopo aver visto un servizio delle Iene che denunciava la scarsità di spazio nei cimiteri del nostro Belpaese una domanda mi è sorta spontanea: qual è il miglior modo per essere tumulati?
Ok lo so, è tutta colpa del venerdì. La settimana è stata dura anche per me e la mia debole psiche si è fatta un tantino suggestionare. Ma fermiamoci un attimo a riflettere. Passiamo tutta la vita terrena a pensare a noi stessi e, in qualche caso, anche a chi ci sta attorno. Ma da trapassati, che fine faremo?
Su questo il video delle Iene è “lapidario“: rimarremo conservati in eterno come tanti rinsecchiti stoccafissi. Non è proprio una bella fine. Allora perché non pensare alla cremazione. Ma se non si vuole finire in un vasetto di dubbio gusto sulla mensola di chissà quale parente, la designer Veronika Gantioler ha pensato anche a questo.
Vincendo il concorso Talente 2010 bandito dalla Camera di Commercio di Monaco di Baviera con la sua urna cineraria biodegradabile e solubile questa giovane studentessa della Libera Università di Bolzano (di cui abbiamo già parlato per il progetto Design Delikatessen dedicato alla tavola) ha creato qualcosa di mai visto.
L’oggetto prevede al proprio interno, oltre allo spazio necessario per contenere le ceneri del defunto, un cilindro di torba pressata in cui sono mescolate sementi idonee a facilitare la crescita della pianta prescelta. Interrata, l’urna, dal materiale ecologico e solubile, si decompone lentamente amalgamandosi con la terra e “fertilizzandola“.
A giudizio dell’inventrice, il senso di siffatta creazione è l’inno alla vita che ricomincia, grazie all’albero che nasce e che romanticamente allunga i propri rami verso il cielo in onore del defunto.
Un’ottima fine non trovate?