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Uruguay, marijuana legale e boom turismo

Creato il 03 maggio 2014 da Justnewsitpietro

Uruguay, marijuana legale e boom turismo
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L’Uruguay, primo Paese al mondo ad aver completamente legalizzato produzione, distribuzione e consumo di marijuana, ha visto impennarsi i dati sul turismo. Da mesi, nelle principali vie del centro di Montevideo (la capitale), è frequente incrociare ragazzi e non con lo spinello in mano.

La legge prevede tre forme per accedere alla sostanza: acquistarla in farmacia (sino a massimo 40 grammi al mese), coltivarla in casa (fino a 8 piante) o l’iscrizione a un club (massimo 40 membri e 99 piante).

E così fioccano le storie, perché no, di studenti universitari che si mantengono grazie ai “club del fumo“. Di giovani operatori che elargiscono consigli su come coltivare la pianta garantendo a questa il miglior habitat possibile.

Certo, non mancano le voci contrarie. Inevitabilmente. Alcune associazioni di recupero di tossicodipendenti temono che la marijuana legale e accessibile a tutti facilmente possa diventare una moda pericolosa tra i giovani. “Il governo non ha posto la giusta attenzione sui pericoli per la salute della sostanza”.

Il mitico Pepe Mujica, il presidente dell’Uruguay, garantisce però la qualità del made in Uruguay. “Quasi tutta la marijuana che si consuma nel Cono Sud viene dal Paraguay ed è spesso pressata e di pessima qualità. La nostra produzione, che passa al vaglio dello Stato, è invece organica e meno pericolosa”. Verso metà anno sarà disponibile la prima raccolta indoor. Un flusso turistico dall’Argentina e dal Brasile è già previsto. Dovranno comunque ricorrere ad amici residenti in Uruguay per potersi rifornire. Ma, in ogni caso, Montevideo è la nuova Amsterdam.

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