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Creato il 03 maggio 2014 da Povna @povna

Piove – nota con scarsa originalità la ‘povna. Piove su ogni programma ad ampio raggio dell’ultimo ponte lungo (ma non sulla finale di Quidditch, per fortuna – lo sceneggiatore è in grande forma, ma non stronzo); piove sulla festa di compleanno dell’Altra (ma poi no, e così insieme a Viola, Papà Razzo, Belle e la sua divertentissima famiglia la ‘povna passerà il giorno dei lavoratori lungo il monte); piove sul tentativo di andare al cinema (e infatti la ‘povna dovrà rinunciare al suo progetto); piove sulle commissioni che con l’Anziana di Ginevra si trascinano indefesse e gocciolanti; piove sulla piscina (ma lì, almeno, non fa danno). E piove sui progetti del fine settimana. Oggi, infatti, insieme proprio all’Anziana, a L. e G. e allo Storico Saggio, la ‘povna sarebbe dovuta essere in campagna, a trovare Mr. e Mrs. Mifflin. La scusa era il festeggiamento (ancora? sì – tanto porterà a ben poco altro, assai probabilmente, e dunque quanto meno che ci si beva sopra) dell’abilitazione presa lo scorso inverno, e poi a fare vedere ad L. e G. un posto che, per tutti loro, nei ruggenti anni universitari, era assai caro.
Nella realtà dei fatti, però (oltre che in molti altrove), la ‘povna è rimasta nella piccola città, insieme a tutti, perché le proibitive condizioni della pioggia hanno reso impraticabile l’evento (almeno nella sua forma lunga). Andranno domani, e fanculo brutto tempo. E la ‘povna si rende conto con orrore che, dai fatti di domenica, è passata già veloce un’intera settimana.
Nel mezzo, lo ha già detto, soprattutto non dorme. A parte quando va a nuotare, ma non è che può davvero farsi crescere le branchie. Così passa le nottate a chiacchierare sul canale telematico con quell’altra pazza, oppure a rileggere Harry Potter, oppure Little Women, sul quale dovrà parlare prima o poi nell’altro mondo. Però finché il giorno dopo la scuola ha ancora chiusi i suoi battenti grosso modo si può reggere; già da domani, tuttavia, è solo inevitabile, la musica ha rapidamente da cambiare.
Nel mezzo, oltre che umido, fa pure un grande freddo. Non che non sia già avvenuto (e la ‘povna, che non ama le previsioni meteo, ma ha la memoria di un elefante, se lo ricorda molto bene, ovviamente: parliamo di 2002, 2007, in parte 2009 e anche 2012), però quest’anno lei per la prima volta e per davvero lo patisce. Sarà che non ha più l’età, e nemmeno il fisico (o il riscaldamento autonomo, che è quasi lo stesso), fatto sta che si aggira per il mondo coperta di strati su strati che nemmeno questo inverno: la maglia della salute, quella a maniche lunghe, poi la T-Shirt di cotone, quindi un golf e sopra all’occorrenza il cardigan. E tuttavia barbella, in casa prima ancora che fuori. Ieri sera, presa dalla disperazione, per scaldarsi un po’ si è rifatta anche la zuppa, quella di febbraio, con la zucca. E poi, prima di preparare le due borse dell’acqua calda, e indossare i calzini di lana e la berretta, e rassegnarsi ad andare ha letto, ha finito in gloria fonandosi rabbrividendo mani e piedi.
“Non può piovere per sempre” – diceva il Corvo. E anche Noè, se è per quello. La ‘povna di suo spera solo che il “per sempre” stia per finire presto. Perché ancora tanti giorni così a mollo, semplicemente, non li tiene.

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