Un cattivo utilizzo dei social può nuocere anche te.
29 maggio, ore 17.36, sto scrivendo una risposta in un post che è stato messo nel gruppo Il Mondo dello Scrittore, improvvisamente mi appare una scritta, da parte di Facebook in cui mi si dice di accedere al social. Resto interdetta: come accedere? E fino ad adesso dov'ero?
La risposta è ovvia, avevo già fatto login qualche ora prima, quindi il mio accesso era già stato effettuato. Penso a un disguido della piattaforma, in questo ultimo anno e mezzo capitano spesso. FB è in continua evoluzione e ogni due per due cambia qualcosa creando non pochi disagi.
Ma questa è un'altra storia (cit.)...
Tornando a noi, davanti alla scritta accedi resto basita, provo a rifare il login per due volte e l'unica cosa che accade è la comparsa di un altro avviso in cui mi si notifica l'avvenuto blocco del mio profilo per una "presunta" presenza di foto non conformi al regolamento del social. Nello specifico i contenuti sarebbero foto di nudo. Nudo?! Sul mio profilo? E chi le ha messe? Furiosa e un po' preoccupata, perché nel frattempo mi giunge telefonicamente la notizia che un altro profilo (in seguito saranno diversi) si trova nella mia stessa situazione, attuo una serie di tentativi per riuscire a entrare nel mio profilo e cambiare quanto meno la password. Dopo una ventina di minuti finalmente riesco ad accedere e a cambiare la password, dopo di che procedo al controllo minuzioso di tutta la bacheca, alla caccia della famigerata foto di "nudo". Inutile dire che non ne ho trovata alcuna. A questo punto controllo le impostazioni, le quali, per fortuna, non sono cambiate e rendono la mia bacheca piuttosto inaccessibile per gli altri. Tutta la faccenda assume un aspetto inquietante nel momento stesso in cui comprendo, nelle ore successive, che il fenomeno ha colpito diversi miei amici e conoscenti con cui sono comunque collegata. Tutti più o meno alla stessa ora. Come se questo non bastasse, nei giorni precedenti altri profili sono stati coinvolti e alcuni, purtroppo, sono stati costretti a chiudere. Ora, che si tratti di un virus è abbastanza palese, che dietro al virus ci sia un tentativo di hackeraggio, anche questo è piuttosto ovvio, quella che lascia perplessi è la modalità. Cioè, come si diffonde e com'è possibile che un profilo venga bloccato per una foto di nudo inesistente?
Partiamo dal soggetto UNO, ovvero colui che per primo viene colpito. Probabilmente il malcapitato deve aver cliccato su un link infetto, mandato via chat da qualche sedicente fanciulla disponibile, oppure attraverso un profilo più o meno noto. All'apparenza il link potrebbe anche sembrare innocuo, in realtà non lo è. Nel momento stesso in cui viene attivato, con il famoso click, contamina il profilo del poveretto e ne carpisce le informazioni essenziali, prima fra tutte la lista degli amici (merce preziosissima per una migliore epidemia). A questo punto possono accadere due cose: la prima che il virus riesca a penetrare a fondo arrivando a contaminare il dispositivo che si sta utilizzando in quel momento, fino a diffondersi su tutti gli apparecchi utilizzati con quel determinato profilo, anche quelli degli amici se ve li prestano. L'efficacia dell'azione consta proprio nel riuscire a impossessarsi di tutti i dati privati contenuti nei pc! La seconda cosa è la distribuzione a tappeto dell'infezione verso tutti gli altri iscritti collegati. In poche parole, un software raccoglie la lista delle amicizie e manda un impulso a tutti i nomi segnalati, aspettando la reazione di questi ultimi. Se gli impulsi vanno a "sbattere" contro un profilo chiuso e inaccessibile rimbalzano andando a "stuzzicarne" un altro. Se invece trovano una bella bacheca aperta o poco protetta, allora la segnalazione torna alla fonte e, nel giro di poco tempo, l'altro profilo verrà infettato a sua volta. In questo modo l'epidemia si diffonde a macchia d'olio, arrivando a coinvolgere tutti. In quanto al fatto che ci possano essere contenuti inadatti sul proprio profilo e che, per questo motivo, parta una segnalazione verso FB, il quale, a sua volta, decida di bloccarci, è un'azione del tutto fattibile anche se a noi non compare nulla. Facciamo un esempio pratico. Se una mia carissima amica venisse contagiata e, a sua insaputa, mi mandasse una foto pornografica o mi nominasse in tale foto con un tag, nel caso non fossi in quel preciso istante al computer potrei anche non accorgermene. Magari, nel frattempo, visto che non sarei stata la sola a ricevere il "pacchetto regalo", potrebbe anche essere che altri profili segnalino l'amica facendola bloccare da FB. A questo punto il contenuto verrebbe rimosso... ma io sarei ancora "taggata" e, quindi, nel mio profilo, anche se non visibile a causa delle impostazioni, la foto incriminata esisterebbe ancora. Una foto che solo FB sarebbe a quel punto in grado di "vedere". Tuttavia, la traccia porterebbe il virus a rilanciare nuovamente un segnale nella mia direzione, quanto meno per vedere se può accedere al mio profilo e questa nuova sollecitazione mettere FB nelle condizioni di rilevare la mia foto di nudo e quindi di bloccarmi. Un giro complicato eh? Eppure fattibile. Tanto è tutto automatico.
Per il momento, l'unica azione che si può attuare, per cercare di contenere la diffusione, è quella che viene definita una " bacheca blindata", ovvero un profilo che non si può taggare e nel quale non è possibile che altri condividano i propri contenuti. Come blindare la bacheca? Un esempio è la procedura seguente. Dal vostro profilo andate nella sezione Impostazioni del diario (fig. 1)
A questo punto selezionate Diario e aggiunta di tag (fig. 2) e predisponete il vostro diario più e meno nel modo rappresentato nell'immagine.
La scelta delle impostazioni è vostra, quindi anche il grado di sicurezza che deciderete di attuare nella sezione Protezione e Privacy. Tuttavia, ricordatevi che siete responsabili dei vostri contatti, di quello che potrebbe accadere loro se userete male e poco responsabilmente il social, mettendo a rischio voi e il profilo degli altri. Non potete sapere quali danni e quali tragedie potreste scatenare semplicemente con un click incauto. Provate a immaginare cosa accadrebbe se una madre scoprisse che il marito invia video pornografici alla figlia, oppure un partner che trovasse foto compromettenti nelle chat della moglie... oppure ancora, che danno verrebbe arrecato a un profilo usato per motivi lavorativi e non ludici, costringendolo a chiudere, perdendo così contatti importanti e tutta una cronologia che ne hanno fatto la storia. Quindi, prendete coscienza del fatto che essere iscritti in un social vuol dire NON ESSERE SOLI, al contrario, i legami sono tali che qualsiasi vostra azione si può ripercuotere su tutti gli altri e qualsiasi vostra decisione influenzerà, in un modo o nell'altro, anche i vostri contatti. Usare responsabilmente un mezzo del genere significa capire cosa voglia dire vivere in un contesto, appunto, sociale, anche se in modo virtuale, dunque a stretto contatto con gli altri.