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USA shock: C.I.A. sotto accusa per pratiche di tortura brutali su detenuti e sospettati

Creato il 09 dicembre 2014 da Giornalesiracusa

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News dal mondo: giungono dall’America notizie shock sullo “scandalo degli interrogatori” che coinvolge la CIA.

La CIA americana è sotto accusa per torture brutali e disumane utilizzate durante interrogatori su presunti 119 terroristi. La pesante accusa è dettagliatamente provata e documentata da un report che riassume 5 anni di informazioni interne sull’Intelligence americana (circa 6 milioni di documenti): gli agenti della CIA costringevano i detenuti a pratiche di tortura ben oltre il limite -dell’umanità, come ad esempio il waterboarding (pratica che consiste in un ingente getto di acqua ghiacciata su di un asciugamano posto sul viso del detenuto legato, che prova la medesima sensazione di un annegamento). L’inchiesta è stata presentata dal Comitato con a capo la democratica Dianne Feinstein, che parla di ‘brutalità‘ e ‘inganni‘, avendo la CIA nascosto al Governo, apparentemente, tali pratiche; ma non sarebbe finita qui: nel report si legge di comportamenti violenti e scorretti anche da parte di 007 e contractors americani in prigioni segrete sparse tra l’Europa e l’Asia. I detenuti venivano sottoposti a cambi repentini di temperatura, dal gelido al caldo soffocante: per alcuni di essi ciò ha significato la morte. Tali violenze, dice la Feinstein, non hanno alcun significato, poichè non trovano giustificante neanche nei fini investigativi; non hanno condotto ad alcun risultato, anzi: spesso le violenze sono state operate nei confronti di soggetti ritenuti solamente sospettati, e alla fine risultati innocenti. E’ sotto accusa anche l’intero staff medico della Central Intelligence Agency, per aver autorizzato l’uso di pratiche ‘mediche’ senza giustificanti: alcuni detenuti subivano dei trattamenti ‘clinici’ che constistevano nell’alimentazione e idratazione per via rettale. Una cosa che, se fatta ad un soggetto sano, risulta brutale. Durante una delle sessioni di waterboarding, annegamenti simulati ma pericolosissimi, la vittima, un pakistano sospettato, smise di parlare e iniziò a vomitare acqua. Lo confessa un membro dello staff medico. Alcuni membri dell’Intelligence si sono rifiutati di compiere tali pratiche e di prenderne parte, ma non hanno avuto scelta: li ha richiamati il quartier generale della Cia, a Langley (Virginia), ordinando loro di proseguire. Il rapporto si ricongiunge ai tempi della Presidenza di Bush, quando, si legge, l’Intelligence ha ingannato la Casa Bianca, nascondendo la verità sui metodi utilizzati durante gli interrogatori. Tuttavia il New York Times, che ha messo mani sul testo integrale del report, afferma che “molte di queste pratiche sono state autorizzate dal Dipartimento di Giustizia del mandato di Bush“. Accuse pesanti, di cui ora si fa carico Obama che, non potendo fare altrimenti, afferma:  ”Non eravamo a conoscenza di tutto ciò, ma è inammissibile, contro i principi etici del nostro Paese”. Morale della favola, nessun processo penale verrà aperto in merito alla pubblicazioni di tale informazioni e prove documentate: nessuno pagherà per questi crimini legalizzati.

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