Usa torna l'ottimismo sulle nuove case

Creato il 21 marzo 2012 da Maurizio Picinali @blogagenzie

Proclamare una ripresa del mercato immobiliare non è certo un compito facile per chi non ha i nervi saldi. Negli ultimi cinque anni molti economisti e analisti hanno fallito miseramente nell’annunciarla. Sebbene sia ancora presto per emettere un giudizio sul mercato immobiliare nel suo complesso, ci sono ragioni che inducono all’ottimismo per il segmento delle nuove case.Grazie a basi più solide e a una ripresa degli asset rischiosi di ogni tipo, un indice sul mercato immobiliare calcolato da Standard & Poor’s è salito di oltre il 25% dall’inizio dell’anno. Il costruttore di case di lusso Toll Brothers è salito del 21% mentre KB Home, che si rivolge a un mercato di massa, è quasi raddoppiato.
Mentre i costruttori continuano ad avere a che fare con un’enorme quantità di case su cui non è possibile riscattare il mutuo e con moltissime scorte “fantasma”, emergono dei punti di forza. L’indice del mercato immobiliare misura il sentiment. Ma un altro indice dello stesso tipo, sul miglioramento dei mercati, misura i trend dei dati economici importanti per il benessere del mercato immobiliare. È salito vertiginosamente nei mesi recenti e ha mostrato segni di miglioramento in 99 aree urbane di 33 stati.

E’ però opportuno sottolineare un dato: con l’imminente inizio del periodo di vendita immobiliare è sorto un nuovo ostacolo, ovvero i tassi dei mutui più alti. La scorsa settimana il mutuo medio trentennale calcolato da Bankrate.com è salito di 0,15 punti percentuali, aumentando di circa l’1,8% la rata media mensile. Anche le grandi aziende che emettono mutui, come Fannie Mae e Freddie Mac che godono inoltre del supporto governativo, hanno aumentato le loro richieste per la garanzia di mutuo. Queste potrebbero influenzare i prezzi e le vendite.
Fortunatamente per i costruttori la situazione per quanto riguarda la domanda e l’offerta è positiva e in via di miglioramento. Dal 2006 a oggi gli acquisti immobiliari da parte di famiglie sono stati in media 1,49 milioni. Più recentemente, quelli annuali sono stati 470mila, rinvigorendo la domanda. Se si esclude una brusca diminuzione delle entrate e dell’accessibilità delle case, non sarà più così folle immaginare degli acquirenti per queste abitazioni.TRATTO DA MILANO FINANZA.IT 20 MARZO 2012


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