Magazine Cultura

Uscire dalle carceri non è per tutti

Creato il 06 gennaio 2014 da Libera E Forte @liberaeforte

rebibbia_Carcere_cartello

Il suicidio del detenuto italiano a Rebibbia nella notte tra il 5 e il 6 gennaio ripropone drammaticamente la questione del sovraffollamento delle carceri e della tutela dei diritti della persona. Il detenuto, trasferito all’osservazione psichiatrica, nei giorni successivi avrebbe dovuto essere spostato nel reparto per minorati psichici di Rebibbia Penale.

Secondo Angiolo Marroni, Garante dei detenuti del Lazio, il decesso riporta “in primo piano il problema dei reclusi con gravi problemi psicologici”. L’impatto con la realtà del carcere per persone con sofferenze psichiche può essere dirompente, e spesso il sovraffollamento “non consente di capire se queste persone abbiano una sofferenza tanto grave da indurle a privarsi della vita”. Marroni ha inoltre sottolineato l’urgenza di “tornare ad un sistema detentivo che, nel pieno spirito del dettato costituzionale, rimetta al centro la persona e la tutela dei suoi diritti”.

Una notizia preoccupante arriva anche dalla Sicilia, dove il deputato regionale Girolamo Fazio ha presentato un’interrogazione sulla sospensione dell’erogazione gratuita dei farmaci per i detenuti delle carceri di Trapani San Giuliano, Castelvetrano e Favignana da parte dell’Azienda provinciale sanitaria.

Fazio ha affermato che il provvedimento dell’Asp, in voga dal gennaio di quest’anno, “lede diritti fondamentali insopprimibili della persona come la tutela della salute” e “priverebbe la popolazione detenuta oltre che delle normali medicine anche delle specialità farmacologiche della tabella H (destinate ai malati con patologie quali Hiv), ovvero quei farmaci in uso solamente nelle strutture ospedaliere”.

Il problema delle carceri, che Libera e Forte ha già affrontato e che segue costantemente, non è secondario ma riguarda il rispetto della Carta costituzionale e dei diritti civili. Memori dell’adagio di Voltaire, aspettiamo il giorno in cui l’Italia potrà finalmente dirsi un paese “civile”.

Marco Cecchini


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :