
Malanima sgorga dalla penna tagliente di Alessandro Manzetti. Dieci storie crudeli, disturbanti, di sesso noir. Visioni mistiche urlano e si materializzano nella coscienza, una pagina dopo l'altra, scivolando via nelle paludi, con le orme provenienti dalla Tanzania, dove si manifestano i crudeli figli del vulcano, passando poi per Roma e Milano, inferni metropolitani dove alligna la morte. Una morte che s’identifica con rituali crudeli e psichicamente distorti di sesso estremo, deviato. La presenza fisica della Morte ha le fattezze del mare pontino, screziato dalla follia sanguinaria di un truce omicidio che sa di desiderio sessuale. Su tutto aleggia un senso di sovrannaturale e magico, piccoli demoni che stravolgono la vita di personaggi dall’anima malata. I mostri atavici di luoghi disabitati e malsani si materializzano, emergendo dal rapimento ipnotico di territori vergini, mentre i ricordi dell’infanzia riaffiorano con forza nella coscienza, facendo fermentare il delirio assassino, nel modo più tragico e forsennato possibile.
Disponibile sul blog Kipple un post di presentazione dell'uscita di Malanima La prefazione integrale di Alan D. Altieri, che ringrazio per questo fantastico intervento: "C’è una montagna di leggende, da qualche parte in un continente oscuro. Per alcuni è una montagna sacra, per altri, troppi altri, è una montagna maledetta. In ogni caso, è un luogo che nutre la ferocia e che amplifica il furore, in modo che il viatico della strage passi da vittima a carnefice e da carnefice a vittima in un ciclo forse senza fine. C’è inoltre un antro di pura perversione, da qualche parte nelle viscere sotterranee della grande città. E’ un tempio di torture annunciate e di piaceri distorti, il tutto specificato in un contratto tanto mercenario quanto premeditato. Ma attenzione, molta attenzione ai paragrafi scritti in piccolo. C’è poi un diverso antro sotterraneo, appena sotto il pavimento di una anonima casa colonica in una anonima pianura. Un deposito di vecchie reliquie? Nessun dubbio. Ma al tempo stesso anche il baratro in cui un essere talmente mostruoso da risultare innominabile viene amorevolmente nutrito da padri e figli umani che di umano non hanno più nulla, ammesso e non concesso che mai lo abbiano avuto.
- Alan D. Altieri Intervista su Kipple Recensione di Miriam Mastrovito sul Flauto di Pan