Magazine Ciclismo
Si è svolta ieri (sabato 13/10) l'uscita mtb "Pizzocolo Ronde" che ha visto partecipare 14 bikers ovvero oltre a Cactus (Andrea, scrivente): Buce (Federico), il Conte (Fabio), Andrea (B), Fabia, Mr President (Francesco), Ileana, Agente Orange (Alessandro), BonfiBonfi (Fabrizio), Mirko, Lucaling (Luca), Marco, Fabio (N), Nicola. Per me, Buce, Marco e Lucaling e Conte rv alle 0700 alla MPS e, una volta caricate le 4 mtb sul furgone di Chesini guidato dal Conte partiamo con scrivente e Buce che andiamo sull'auto del suo DS. RV con buona parte dei partecipanti all'uscita autostradale di Desenzano mentre i rimanenti (Agente Orange e Mirko) ci attendevano a Cunettone. Il tempo di organizzarci e partiamo con il meteo che sembra smentire le previsioni in quanto pioviggina a tratti. Il tempo di fermarci per un caffè ed una sosta wc ed ecco che la pioggia diventa più insistente e ci ripariamo per evitare di inzupparci anzitempo. Ripartiamo con pioggia oramai esaurita (e non ne avremo realmente per quasi tutta l'uscita come da previsioni) ma il tempo di uscire da Salò e già l'orologio segna le 0930 abbondanti. Il tratto asfaltato ci porta in salita a superare il Memoriale di D'annunzio e quindi proseguiamo fino ad arrivare in località Colomber dove poco dopo cominciano le cose serie ovvero la salita che ci condurrà a Passo Spino. Breve tratto semi asfaltato e poi inizia lo sterrato. Il gruppo esplode e tra chi va più forte e chi va più lentamente si crea una fila indiana con bikers distanziati l'un l'altro e qualche coppia. La salita assomiglia come pendenza al Tremalzo ma più larga ed immersa nel bosco. Decidiamo di non prendere per il Pizzocolo via S. Urbano e proseguiamo per il sentiero classico che porta al bivio col rifugio. Al bivio con il rifugio Spino ci ricompattiamo e proseguiamo per il Pizzocolo. La salita riprende e la pendenza, resa più difficile dalla pioggia caduta e dalle rocce bagnate, impone tratti a piedi. Una volta finita la salita ecco il falsopiano che apre ad una vista meravigliosa del lago di Garda. Man mano che ci avviciniamo alla cima notiamo le nuvole basse che coprono il gpm e quindi ricomincia a piovigginare. Prendiamo la decisione di non salire (non avremmo visto nulla dalla cima anche se in verità fossi stato solo sarei salito comunque, mancava 1 km) anche perchè si erano fatte le 1240 e la discesa per alcuni non era semplice. Quindi indossiamo l'antipioggia (che toglieremo al rifugio anche se avremmo potuto farlo quasi subito) e ci dirigiamo verso il rifugio - non senza prima aver sgonfiato le mie Saguaro che mi assicureranno una tenuta eccezionale lungo tutte le discese -. Si comincia scendere con discese da scuola mtb in molti tratti dove occorreva saper guidare in sicurezza la propria bici. Il gruppo si divide in 3 sottogruppi contraddistinti dalla capacità di guida sul tecnico bagnato e si ricompatta al rifugio. Al rifugio cambio indumenti e ci copriamo con indumenti asciutti (tutti avevamo lo zainetto al seguito) e ci sediamo per il pranzo che ci vedrà bere acqua, vino e mangiare diversi piatti a seconda delle scelte di ognuno (pasta al sugo/ragù o minestrone e polenta, formagella e salsiccia oppure bistecche). 20 euro a testa e ci viene offerta anche la grappa. Ci copriamo per bene ed eccoci affrontare il Sentiero dei Ladroni ossia la lunga discesa che ci porterà a Toscolano Maderno.
La discesa può essere divisa in due parti: un singol track con tratti tecnici con gradoni ed un lungo tratto misto cementato e sterrato dove la velocità era notevole. Si creano dei gruppetti e in testa ci scateniamo in 4 e dove si consuma una sfida nel non mettere piede a terra e nella velocità di percorrenza tra le 26 (io, Marco e Lucaling) e le 29 (Conte e Buce). Arriviamo a località Covoli dove nonostante il cartello indicasse strada chiusa (e il il percorso deciso fosse diverso) decidiamo di prenderlo sperando che le bici potessero passare per lo stupendo sentiero che corre laterale sulla roccia e lungo il fiume. La discesa ha una pendenza notevole (+30%) e il terreno è molto smosso e arriviamo al passaggio dove troviamo un cancello chiuso con la catena impossibile da superare (a strapiombo sul fiume Toscolano). Tocca risalire su ed ecco che occorre spingere la mtb fino in cima, un Golgota per tutti. Ritorniamo in cima e proseguiamo fino a prendere un poco più a valle il sentiero che ci porta sul prosieguo del precedente sentiero che raggiungiamo attraverso una tratto che offre ai più la possibilità di un ulteriore esame di guida mtb su sentieri pendenti e tecnici. Raggiungiamo il sentiero che corre parallelo al fiume Toscolano e quindi proseguiamo verso la SS che ci porterà in fila indiana a raggiungere le macchine. Qui la brutta sorpresa: la macchina di Andrea (B) e dove viaggiava anche la Fabia era stata aperta ed era stato portati via il borsone (con valori) della Fabia ed il portatile di Andrea. L'allegria si trasforma in disappunto e dispiacere. Tutte le macchine sono indenni da furto tranne quella di Andrea. Nella sfortuna la fortuna con buona parte degli altri oggetti di valore (soldi, documenti IPAD, etc) salvi in quanto nascosti nella macchina sua e di quella di Nicola. Ci salutiamo con l'amaro in bocca di non aver concluso nel migliore dei modi una giornata meravigliosa dal punto di vista ciclo-escursionistico che purtroppo ha avuto un brutto epilogo. Ripartiamo che sono quasi le 1800 con molti che corrono per impegni serali o simili. Alla fine 62 km per 1850 mt di dislivello. Ho già visionato i video registrati con la GoPro e vi posso dire che sono fotonici alla N potenza quindi non mancate di visionarlo nei prossimi giorni (qui sul blog e sul canale Youtube). Conto di metterlo on line entro domani (oggi inizio l'editing e durante la notte il pc processa il video). Un saluto a tutti i 13 compagni di avventura per l'indimenticabile giornata che mi ha permesso di pedalare in posti stupendi e che nella parte in discesa mi ha dato modo di "sbogolarmi" alla grandissima. Alla prossima!
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