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Usigrai sospende lo sciopero del 11 giugno ma Cgil-Uil vanno avanti

Creato il 06 giugno 2014 da Digitalsat

Usigrai sospende lo sciopero del 11 giugno ma Cgil-Uil vanno avantiL'Usigrai sospende lo sciopero anti-Renzi proclamato per l'11 giugno, i lavoratori di Cgil, Uil e delle altre sigle minori vanno avanti. e' ufficiale oggi la spaccatura tra il sindacato dei giornalisti, che conferma lo stop alla protesta «dopo il voto a larghissima maggioranza delle assemblee delle ultime 48 ore in tutte le redazioni d'Italia», e gli altri dipendenti del servizio pubblico, che insistono nell'agitazione contro il taglio da 150 milioni imposto dal governo alla tv pubblica con il decreto Irpef e lanciano una campagna su Facebook.

«Per non spegnere il servizio pubblico, accendiamo le piazze e' lo slogan scelto in particolare dalla Slc-Cgil, che sta raccogliendo e condividendo sul suo profilo FB le foto dei lavoratori con i cartelli 'Io sciopero perche' o con la busta paga in mano. Sui 150 milioni e la Rai dal governo arrivano «solo imbrogli» accusa il segretario generale Massimo Cestaro, annunciando che, dopo lo sciopero, e' pronto a dare «conto degli stipendi dei dipendenti Rai».

"Renzi è bravo a spiegare che togliere 150 milioni significa ridurre i privilegi, ma non è così. Perché si potrebbe indebolire la Rai e lasciare inalterati i privilegi", avverte il leader della Uil Luigi Angeletti. E il segretario Ugl Telecomunicazioni Fabrizio Tosini chiede "rispetto per i lavoratori 'non milionarì e 'non privilegiati dell'azienda, che sono la maggioranza". Sull'altro fronte, l'Usigrai rivendica invece di essere "riuscita a ottenere che si mettesse al centro dell'agenda politica il futuro e lo sviluppo della Rai servizio pubblico. È su questo che continuerà sempre più forte e determinato l'impegno e la mobilitazione delle redazioni. Non accetteremo politiche di corto respiro".

La riforma della Rai, l'anticipo della concessione di servizio pubblico di due anni rispetto alla scadenza del 2016, la lotta per l'evasione del canone, nuove norme per rottamare i partiti "sono finalmente temi al centro del dibattito politico", sottolinea il sindacato dei giornalisti di Viale Mazzini, che aspetta però il governo alla prova: "Vediamo se è in grado di tenere il passo della sfida riformatrice o sono solo annunci". La questione del prelievo forzoso da 150 milioni di euro, avvertono Usigrai e Fnsi, "non può essere considerata archiviata fino a quando non sarà completata la discussione per il processo di riforma dell'azienda e non sarà definito un nuovo quadro di sistema su conflitti di interesse, antitrust e mercati pubblicitari". 

Il governo è al lavoro: le linee guida della riforma complessiva del sistema della comunicazione saranno presentate a luglio dai sottosegretari Antonello Giacomelli e Luca Lotti agli Stati generali dell'editoria. Allora si conosceranno le modalità della consultazione pubblica che l'esecutivo intende avviare per restituire ai cittadini il futuro della missione del servizio pubblico: in una prima fase le proposte saranno messe in rete, poi saranno sottoposte al confronto con tutti gli stakeholders (produttori, sindacati, associazioni, utenti), in modo da arrivare entro la fine dell'anno allo schema della nuova convenzione, che potrebbe essere affidata a un disegno di legge. "Siamo aperti al contributo di tutti", ha ribadito più volte Giacomelli, che il 18 giugno sarà ascoltato in commissione di Vigilanza. Un'audizione che sarà probabilmente un 'assaggiò del disegno che Renzi ha in mente per la Rai.


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