La società di consulenza Capgemini ha pubblicato il decimo rapporto comparativo riguardante i servizi di e-government.
Grazie all'aumento dei servizi offerti ed alla sempre maggiore disponibilità dell'accesso ad internet ormai un cittadino europeo su due utilizza l'e-government per la gestione delle proprie pratiche semplificando le pratiche burocratiche.
Nonostante i dati positivi che sembrano trapelare dal rapporto, particolare attenzione viene data alla necessità che i servizi offerti dalle istituzioni pubbliche migliorino nell'usabilità e nella soddisfazione dell'utente. Questi soprattutto risultano essere i punti dolenti se paragonati con i servizi elettronici offerti dalle aziende private.
In Italia l'indice di disponibilità online dei servizi di base di e-government raggiunge l'85%, un buon risultato se confrontato con media europea che si assesta al 74%. Nonostante l'alta disponibilità, l'uso dei servizi online da parte degli italiani è inferiore alla media europea.
L'80% di chi utilizza questi servizi dice di preferirli rispetto a quelli tradizionali per il tempo che fanno risparmiare, per la flessibilità nel loro uso (76%) ed il risparmio economico come terzo motivo di preferenza. Per questi ed altri motivi il 46% dei cittadini europei preferisce utilizzare i servizi di e-government, ma un altro 28% afferma che, dopo averli provati, non li utilizzerà nuovamente a causa della loro complessità.
È proprio la complessità di questi strumenti il grande ostacolo che frena l'uso di questo tipo di servizi. Gli intervistati, provenienti da 32 stati dell'Unione hanno segnalato che tra le principali cause che ne impedisocno l'uso ci sono la difficoltà d'uso dei servizi (24%) e la poca informazione (21%).
Inoltre sono ancora molte le persone refrattarie all'uso di servizi di e-government solamente per il fatto che preferiscono il contatto personale e poter parlare direttamente con gli addetti (62% la media europea in linea con quella italiana). La sicurezza dei dati e delle transazioni non sembra invece essere un ostacolo nell'adozione di questi servizi: solo l'11% degli europei intervistati lo considera un freno allo sviluppo, mentre in Italia questo tema sembra preoccupare quasi un cittadino su 5.
La dichiarazione dei redditi, il cambio di residenza, l'iscrizione alle scuole superiori e la richiesta di borse di studio sono i servizi più utilizzati dagli europei. Al contrario i meno utilizzati risultano essere le denunce alle forze di polizia, le procedure per aprire un'attività e le richieste per ottenere i sussidi d'invalidità.
Fonte: Capgemini
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