La civiltà della polvere bianca. Il risultato dei sempre più larghi consumi di cocaina e derivati sono sotto gli occhi di tutti: la violenza efferata che contraddistingue i delitti dei nostri tempi, episodi di violenza ovunque, incidenti inspiegabili. La cocaina non ha solo effetti negativi sul sistema nervoso di chi la utilizza ma innesca situazioni di pericolo generalizzate.
Perché se ne parla così poco, pur essendo con ogni evidenza un allarme sociale a tutti gli effetti? Forse perché l’uso è talmente diffuso specie nelle classi dirigenti che chi dovrebbe porre e risolvere il problema è parte del problema stesso. Ricordiamo il servizio delle Iene di qualche tempo fa durante il quale fu chiesto ai nostri parlamentari di sottoporsi al test di positività per uso di stupefacenti e il numero assolutamente cospicuo di coloro che si negarono.
Che la cocaina sia ampiamente diffusa negli ambienti cosiddetti altolocati è risaputo. Ora sembra che i consumatori di questa sostanza pericolosissima stiano diffondendosi anche tra le classi meno abbienti. Ne consegue che la nostra società sta lentamente modificandosi anche in funzione dell’uso diffuso dello stupefacente, con conseguenze sulla qualità della classe dirigente e sulla pubblica sicurezza. Ci sarà mai qualcuno sobrio abbastanza da porre la questione e tentare una soluzione?
Luca Craia