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Utah Jazz: sulla strada della ricostruzione

Creato il 26 febbraio 2011 da Thinker

Utah Jazz: sulla strada della ricostruzioneMolti hanno criticato la scelta del General Manager dei Jazz, Kevin O’Connor di cedere Williams ai Nets.

Dando però uno sguardo attento e più approfondito si scopre che anche nello Utah hanno guadagnato, e non poco.

A sostegno di questa tesi arrivano le parole dello stesso O’Connor:

“We feel that we’ve addressed a current need at point guard with Deron’s departure, as well as the future with draft picks and a big man. To do so we had to give up an All-Star, but we feel like this is a win for both sides.”

Senza voler toccare la troppo spinosa questione Sloan ecco diversi buoni motivi per decretare i Jazz migliorati dopo la trade:

D-Will nel 2012 sarebbe diventato free agent in una Lega all’insegna della centralizzazione del potere; quindi era difficile affiancargli un’altra stella a Salt Lake City e giustamente i Jazz hanno preferito scambiarlo con anticipo, ad una squadra militante nell’altra Conference e evitandosi di finire con il giocatore franchigia in partenza tra due anni. Ma soprattutto, cedendolo con largo anticipo, O’Connor avea il coltello dalla parte del manico.

In più dal New Jersey sono arrivati: una point guard dall’indiscusso talento offensivo quale Devin Harris; la  terza scelta assoluta al Draft dell’ultimo anno, Derrick Favors, che va a formare con Al Jefferson, Paul Millsap e Mehmet Okur un reparto lunghi eccelso; due scelte future al primo giro e tre milion di dollari.

Il tutto senza alzare la soglia dei salari totali, anzi, la trade l’ha resa meno onerosa. Infatti nella stagione 2012-2013 la franchigia dello Utah avrà 44 milioni già occupati in sei giocatori; ciò significa che, ipotizzando che il salary cap rimanga attorno ai 58 milioni attuali, i Jazz avranno 14 milioni per completare il roster.

A Salt Lake City ora si respira aria di ricostruzione dopo aver sostituito lo storico allenatore Jerry Sloan con l’assistente Tyron Corbin, il quale ha fra le mani un roster giovane che, nonostante i decisamente troppi alti e bassi nel corso della stagione, si trova in lotta per un posto nei Playoff con un record di 32-27.

L’obiettivo dei Jazz è di essere competitivi ora ma anche dopo il 2012.

Sono sicuro, ci riusciranno.

Utah Jazz: sulla strada della ricostruzione

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