Di ritorno dalle mie brevissime ferie mi rimetto in paro con qualche serie estiva andata in onda in questi giorni, tra le quali Utopia che pochi giorni fa ha concluso la sua seconda stagione con i suoi soliti sei episodi. Come sempre le serie tv inglesi hanno formati e tempi tutti loro, ma va benissimo visto che sono ad anni luce dalla maggior parte delle serie prodotte in America, dove l’eccessivo numero di episodi utili per coprire una stagione fanno spesso cadere gli sceneggiatori nel baratro della noia. I cugini inglesi, invece, raccontano una storia bella e precisa, senza sbavature…servono 3 episodi? E 3 ne fanno, non uno di più, il resto nella prossima stagione. Tornando a Utopia, comunque, anche stavolta lo sceneggiatore Dennis Kelly di Channel 4 ha realizzato un piccolo capolavoro. Ma non solo la storia, Utopia è straordinario anche nella regia, nell’interpretazione, nella fotografia e nella colonna sonora…serve altro?
Già sul finire della prima stagione avevo decantato le lodi di questa serie, che tanto per fomentarci un po’ ha creato un piccolo gioiello anche al suo debutto nella season 2, con un prequel della storia che avevamo visto l’anno scorso. Le altre cinque puntate, invece, sono state un ritorno al presente: Milner/Mr Rabbit continua nel suo piano di diffondere Giano tra la popolazione umana, Jessica Hyde è prigioniera del Network, Grant e Ian cercano affannosamente Becky, Wilson si è unito alle schiere del Network, mentre Pietre/Arby cerca faticosamente di uscirne. A tutti questi personaggi se ne uniscono un’altra manciata, tra i quali il più importante: Philip Carvel, padre di Jessica e Pietre e creatore di Giano, il virus che sterilizzerà gran parte della popolazione, creduto morto da tutti e invece vivo ma un po’ pazzo. Mr Rabbit non può diffondere Giano finché non scopre quale modifica Carvel ha apportato alla sua creatura; una modifica che può significare la morte per milioni e milioni di persone.
Kelly se possibile sembra superare per inventiva e raffinatezza quello che aveva creato con la prima stagione di Utopia. La storia di complotti e spionaggio oltre ad andare avanti, infatti, si infittisce sempre di più, fino ad arrivare al lieto fine della vicenda…anche se nel finale ci viene riservata una sorpresa lunga una decina di minuti, che apre decisamente a una terza stagione dell’opera. Sequel che attualmente pare non essere stato ancora confermato…lo sceneggiatore, infatti, poco più di un mese fa veniva intervistato da un magazine britannico e alla domanda su una possibile serie tre rispondeva speranzoso con un “Yeah, fingers crossed”.Non conosco, sinceramente, gli ascolti che Utopia ha realizzato in casa, ma se devo dire la mia credo sia stupido non far continuare fino alla sua naturale fine una serie così ben realizzata. Salta subito all’occhio, infatti, il grande impegno dei tecnici nella realizzazione della serie. Immagini così perfette e una regia altamente ricercata e studiata sono solo le cose che si notano a colpo d’occhio. Per non parlare della storia in sé, capace non solo di emozionarci e farci rimanere col fiato sospeso, ma anche di creare un dibattito interiore sullo scopo ultimo dei “cattivi” della storia e sul fatto se sia effettivamente sbagliato o meno. In parole povere, se la prima stagione di Utopia era fra le serie più belle del 2013, questa seconda stagione merita altrettanto il posto fra le serie più belle del 2014…guardatela!