Avete mai provato a digitare “KILIFI” su un qualsiasi motore di ricerca? Io si! Lo feci poco prima di partire, ormai due anni fa e la sorpresa non era stata poca nello scoprire lo splendore ambientale che caratterizza questa cittadina della costa keniota: affacciata sull’oceano indiano, gode della presenza di larghe spiagge di sabbia bianca e della barriera corallina, distante poco meno di 1 km dalla riva; insediata su una pittoresca insenatura circondata da foreste di mangrovie, nota come Kilifi creek, dove le acque dell’oceano incontrano l’estuario del Goshi river; vanta infine un clima tropicale, caldo umido lungo tutto l’anno, con due brevi stagioni di moderata pioggia.
Più che lo scenario di un intervento di cooperazione allo sviluppo agricolo, mi è sembrato quello di un villaggio turistico o dell’Isola dei Famosi. Adattarsi alla nuova realtà rurale non era stato difficile! E proprio la cittadina di Kilifi ospiterà un nuovo progetto di CAST, nel settore della pesca su piccola scala. Gli elementi necessari a trasformare i bisogni espressi dal popolo della pesca in un progetto di sviluppo rurale ci sono tutti:
- una buona idea: diffondere pratiche di sicurezza degli alimenti per ridurre le perdite che spesso si verificano dopo il “raccolto” nel settore della pesca artigianale, migliorare le possibilità di conservazione del pesce grezzo, la qualità del pesce trasformato e il suo valore aggiunto, e diversificare i prodotti finali destinati al mercato.
- i beneficiari: sono due gruppi di donne trasformatrici di pesce. Si tratta di Uwezo Women Group e Jitahidi Fish Traders Women Group per un totale di 29 donne, che qualche mese fa hanno bussato alla porta dell’ufficio Cast a Kilifi per chiedere di sostenerle nell’apertura di due pescherie.
- il partner: è il Kilifi County Fisheries office, il cui direttore, Mr. Mwangi Gachuru, si è dimostrato un valido e attento collaboratore, svolgendo da subito un importante ruolo di mediazione tra CAST e i gruppi beneficiari.
- lo staff: lo scorso 1° Aprile si è conclusa la fase di selezione di un esperto della filiera del pesce. A sorpresa, vincitori dell’ambita posizione, sono due giovani kenioti – Abraham e Winnie – che si occuperanno di gestire le attività del progetto, integrando le reciproche conoscenze e professionalità.
- i finanziatori: Chiesa Evangelica Valdese e Whirpool Europe s.r.l. hanno messo a disposizione fondi e attrezzature per la realizzazione di questo progetto: “Mama Karanga – le donne della pesca per la sovranità alimentare”.
Al prossimo mese con nuovi aggiornamenti dall’assolata costa keniota
Sara Crippa
Capoprogetto del Mama karanga – Kenya
(per la prima foto si ringrazia Emanuele Crippa – Photographer)
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