foto di gabriella
Anche quest’anno la nostra vacanza è stata immersa nei boschi. Insieme ad altri 40 abbiamo scelto di vivere lontano dalla “civiltà” per 12 giorni, immersi nella natura. Ci siamo armati di tenda, sacchi a pelo, maglioni, scarponi e giacche a vento, per affrontare il bosco. Vacanza meravigliosa per i bimbi, intenti a guardare attentamente ogni novità, attratti dalle pecore e dalle capre che, disturbate dalla nostra presenza, ogni tanto facevano capolino per controllare cosa facessimo, circondate dai cani, attenti pastori. Pigne, rami dei pini, corteccia d’albero caduta dai tagli, questi sono stati i nostri giochi.
La natura è oscura per chi vive in città tutto l’anno, il bosco all’inizio impaurisce, soprattutto quando fischia il vento o minaccia di piovere. Al contrario di quel che si pensa il bosco non è mai silenzioso, ma certo i suoi “rumori” sono molto diversi da quelli del caos cittadino da cui proveniamo. Trovo però che nonostante le indubbie difficoltà incontrate, sia salutare una volta l’anno immergersi totalmente in una realtà che teniamo ormai troppo lontana da noi. La natura in qualche modo ci rigenera, ci mette di fronte alle nostre incapacità, ma anche alle nostre potenzialità dimenticate. E’ bello scoprire che riusciamo a risolvere i problemi con poco, è gratificante rimettere in movimento le mani per raccogliere legna e i piedi per passeggiate su terreno non asfaltato. Finalmente.
Abbiamo trovato il tempo per scambiarci anche nozioni di antichi mestieri, fare ai ferri, l’uncinetto, i consigli ecologici per vivere più in sintonia con la natura anche al ritorno, in città. Quest’anno abbiamo portato con noi anche il detergente per i piatti fatto in casa e la maggior parte di noi ha fatto a meno di stoviglie usa e getta. Piccoli passi, ma importanti.
Ogni anno aggiungiamo qualcosa al nostro cammino e ci arricchiamo di una nuova esperienza che portiamo con noi e guardiamo avanti, attendendo che arrivi il momento anche per nuovi cambiamenti dentro di noi.