TURISMO ECOSOSTENIBILE: UN VIAGGIO NUOVO PER UN’ITALIA NUOVA
Il turismo ecosostenibile è una tendenza che si propaga alla fine degli anni ’80; conosciuto anche come ecoturismo, la TIES, l’organizzazione internazionale per l’ecoturismo, fondata nel 1990 lo definisce come “un viaggio verso le aree naturali, che conserva l’ambiente e migliora il benessere della popolazione locale”; la Carta Europea per il turismo sostenibile specifica che si tratta di “una qualsiasi forma di sviluppo, pianificato o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali e contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavorano o soggiornano nelle aree protette”.
I principi sui quali si fonda il turismo ecosostenibile sono: la diminuzione dell’impatto ambientale e sociale, lo sviluppo di una coscienza ambientale e culturale, l’offerta di benefici economici sia per le aree protette che per le imprese locali e, infine, la sensibilizzazione dei turisti. La Carta europea per il turismo sostenibile si impegna a tutelare tale tipologia di vacanza e a incrementare collaborazioni efficaci tra tour operator e imprese locali, naturalmente nel rispetto delle aree protette.
Cosa significa in concreto, fare un viaggio all’insegna dell’ecoturismo?
Significa, ad esempio, prenotare il proprio albergo o agriturismo in strutture costruite secondo i criteri della bioarchittetura e quindi nel pieno rispetto della natura, oppure mangiare prodotti biologici come ortaggi e frutta coltivati a km 0, da contadini o imprese locali; o ancora spostarsi attraverso mezzi di trasporto non inquinanti. Essere un “ecoturista”, soprattutto, però, indica visitare aree protette, luoghi poco conosciuti e preservarli proprio attraverso il viaggio ed il turismo.
Questa esperienza porta a conoscere meraviglie segrete del mondo, popolazioni indigene e culture lontane ma, oltre ad essere un arricchimento personale, il turismo ecosostenibile è anche un vantaggioso investimento in grado di poter risollevare alcuni settori dalla crisi socio-economica.
L’edilizia, ad esempio, potrebbe trarre vantaggi proficui dallo sviluppo dell’ecoturismo in quanto, come afferma la Carta europea per il turismo sostenibile, è importante creare edifici nel rispetto dell’ambiente laddove non si possano ristrutturare stabili preesistenti e quindi conservare terreno prezioso. Con il turismo ecosostenibile si parla dunque di bioedilizia, di uso cioè di materiali alternativi quali il legno per la costruzione di case, alberghi o residence e di sistemi energetici fotovoltaici o eolici all’insegna del risparmio e del rinnovabile. Lavorativamente parlando, inoltre, l’ecoturismo si ripropone di creare maggiori posti lavoro, ad esempio aree protette e punti informazione, oltre che nuove figure lavorative come tecnici specializzati nella protezione delle aree a rischio, divulgatori ambientali e, ancora, insegnanti in grado di preparare tour operator e addetti ai lavori oppure guide turistiche specializzate nel turismo ecosostenibile.
Come ha affermato Diego Albanese, direttore tecnico del portale Talentiitaliani.it, l’Italia ha davvero bisogno di idee e investimenti nel settore turistico, anche perché è uno dei Paesi più ricchi di memorie storiche, bellezze paesaggistiche e patrimoni culturali.
Oramai, l’ordine del giorno (di tutti i giorni) è diventato: “come combattere la crisi?”. Il Turismo ecosostenibile potrebbe essere una risposta, perché il cambiamento si attua soltanto trovando risposte nuove alle solite vecchie domande.