Una petizione di 16mila firme, condivisa dalle Regioni, sarà valutata dal Ministero della Salute: torna la vaccinazione obbligatoria per entrare a scuola?
Sta già facendo discutere la notizia trapelata nelle ultime ore riguardo un argomento molto delicato che tocca nel vivo il diritto all’istruzione, quello alla salute e alla libertà di scelta sul trattamento sanitario cui sottoporre i propri figli. Tutto è cominciato l’altro ieri con la consegna al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin (NCD) di una petizione sottoscritta da oltre 16mila cittadini che, allarmati dai dati sul crollo delle vaccinazioni nel nostro Paese, chiedevano al Ministro di intervenire per ripristinare l’obbligo (eliminato 18 anni fa) di vaccinazione per i bambini che devono iscriversi a scuola.
![Vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione a scuola? Vaccinazione obbligatoria per l'iscrizione a scuola? Photo credit: Daniel Paquet / Foter / CC BY](http://m2.paperblog.com/i/301/3018965/vaccinazione-obbligatoria-per-liscrizione-a-s-L-3ubzv0.jpeg)
Vaccinazione obbligatoria per l’iscrizione a scuola? Photo credit: Daniel Paquet / Foter / CC BY
La risposta del Ministero non si è fatta attendere. Già ieri il Direttore Generale alla Prevenzione Ranieri Guerra aveva risposto dichiarando che è allo studio un’ordinanza in materia, per subordinare l’ammissione nella scuola dell’obbligo all’avvenuta vaccinazione: «Se non sei garantito dalla vaccinazione, non entri». L’iniziativa è stata sposata, condivisa e promossa immediatamente da più parti segno che il calo delle vaccinazioni sotto il 95% (soglia della cosiddetta “immunità di gregge”) deve aver allarmato a tal punto le istituzioni coinvolte nella decisione da spingerle a correre immediatamente ai ripari. La voce è stata inserita al Piano nazionale di prevenzione vaccinale in discussione il prossimo 20 ottobre nella Conferenza Stato-Regioni. Il coordinatore degli assessori regionali, Sergio Venturi, ha dichiarato: «Non vietiamo l’accesso alla scuola pubblica ma ci poniamo il tema che la frequenza della scuola sia coerente alle vaccinazioni obbligatorie».
In Parlamento il deputato del Pd Filippo Crimì si è fatto portavoce di un gruppo di colleghi favorevoli ad una proposta di legge per reintrodurre l’obbligo di vaccinazione come condizione per l’iscrizione alle scuole dell’obbligo e che si tradurrà in una maggiore spesa per lo Stato rispetto al passato di 200 milioni di euro (per effetto dell’introduzione di nuove vaccinazioni). Previste inoltre iniziative per la diffusione, anche nelle scuole, della consapevolezza dell’importanza della vaccinazione e sanzioni (come la sospensione della convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale) per i medici che sconsigliano alle famiglie questi trattamenti.
Come prevedibile questa decisione scatenerà il dibattito tra i genitori diffidenti nei confronti di vaccini ritenuti inefficaci (quando non dannosi) e che accusano lo Stato di renderli obbligatori allo scopo di favorire le industrie farmaceutiche, e quelli convinti che un bambino non vaccinato in classe possa mettere a rischio la salute del proprio figlio. Come trovare il giusto equilibrio tra la garanzia della salute collettiva, il diritto all’istruzione e la libertà di scelta?
A.S.
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