Fonte: Clinica Veterinaria Privata San Marco | leggi l’articolo (>>)
Per decenni, la fine di proteggere i cani dal cimurro e dalla parvovirosi sono stati utilizzati i richiami annuali. Tale approccio però non è più da considerare corretto se consideriamo che la maggioranza dei cani, dopo una singola vaccinazione, è da considerare protetto per anni. Effettuare una profilassi vaccinale non necessaria è una procedura medica superflua, pericolosa in animali immunosoppressi e potenzialmente pericolosa in soggetti predisposti a sviluppare malattie immunomediate e/o che ne sono stati affetti nel passato (WSAVA Guidelines for the Vaccination of Dogs and Cats, 2010), . Abbiamo adesso a disposizione un test sierologico che permette di valutare l’effettiva presenza di un titolo anticorpale protettivo.
Il test fornisce i seguenti risultati:
• Titolo anticorpale ELISA positivo per Cimurro: indica che sono presenti anticorpi in quantità superiore al livello minimo protettivo, che corrisponde ad un titolo sieroneutralizzante ≥ 1:16. Se il cane è stato vaccinato da un anno possiamo prevedere che il cane sarà protetto per almeno altri due anni. In caso di negatività il cane non è protetto ed è indispensabile la vaccinazione.
• Positivo anticorpale ELISA positivo per Parvovirosi: indica che è presente un titolo anticorpale superiore al limite minimo protettivo, corrispondente ad un titoloemoagglutinante > 1:80. Il cane è da considerare protetto (vedi sopra). In caso di negatività è indispensabile una nuova profilassi vaccinale.
In quali situazioni si può suggerire l’esecuzione di questo test ? In base a quanto indicato dalle WSAVA Guidelines:
• Per confermare la buona riuscita del ciclo iniziale di vaccinazioni: dopo 2 settimane circa dall’ultima vaccinazione (da eseguire alla 14-16a settimana). Se il cane è protetto possiamo prevedere una durata dell’immunità di almeno 3 anni. Se il titolo è negativo il cane deve essere ancora vaccinato. Tale approccio è particolarmente utile nelle razze come il Rottweiler che hanno dimostrato una particolare sensibilità all’infezione da Parvovirus.
• Negli animali immunosoppressi (per presenza di malattie concomitanti o a seguito di terapie) o che sono stati affetti in passato da malattie immunomediate, ad esempio anemia emolitica immunomediata o meningiti. Se è presente un titolo anticorpale protettivo la vaccinazione può essere evitata.
In linea più generale l’esecuzione del test, in qualsiasi cane, permetterebbe di eseguire la profilassi vaccinale solo in quei cani che ne hanno necessità. Ci si allineerebbe, per quanto riguarda le vaccinazioni, con tutte le altre buone pratiche che i medici veterinari realizzano nella loro attività quotidiana. In conclusione, grazie a questo nuovo test è possibile offrire ai nostri pazienti un trattamento vaccinale mirato, evitando profilassi inutili e potenzialmente pericolose.