'I genitori che devono affrontare questa scelta hanno bisogno di informazioni reali sulla efficacia e la sicurezza del vaccino'
Il Fatto Quotidiano.it ha pubblicato un’inchiesta sulle vaccinazioni il 4 luglio. L’articolo ha preso lo spunto dalla convocazione da parte della Corte dei Conti di Codacons, che aveva denunciato lo spreco di soldi pubblici per i vaccini pediatrici. Il Piano Nazionale Vaccini 2012-2014 ha confermato l’obbligo vaccinale per quattro vaccinazioni, antipolio, difterite, tetano ed epatite B, ma viene abitualmente praticata una esavalente, che contiene anche i vaccini contro pertosse ed haemophilus influenza tipo B. In più viene praticata la vaccinazione contro lo pneumococco. Viene fatto firmare ai genitori una dichiarazione di consenso a questo trattamento, ma l’informazione che viene fornita non è soddisfacente.
I quattro vaccini obbligatori non sono disponibili in unica soluzione, rendendo impossibile una libera scelta. Inoltre si causa uno spreco di soldi pubblici a carico del SSN, che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge, con una maggiore spesa a carico della collettività di circa 114 milioni di euro all’anno. Il Codacons ha inviato esposti alla magistratura contabile, al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce del possibili reati di truffa e abuso d’ufficio, e chiedendo di accertare il comportamento dell’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco, essendo l’ente che autorizza nel paese la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati nelle ASL Italiane.
Gli articoli de Il Fatto Quotidiano.it hanno fornito, in una condizione di rara par condicio, un’equilibrata illustrazione delle differente posizioni tra chi crede che le vaccinazioni siano uno strumento indispensabile per il mantenimento di uno stato di buona salute della società e tra chi sottolinea i rischi e le criticità della pratica delle vaccinazioni di massa. Non intendo qui rispondere alle affermazioni degli esperti super-vaccinatori, perché è evidente a tutti che la vaccinazione è un atto riservato al medico, e solo a lui, proprio perché non esente da rischi e gravi complicazioni, e i possibili eventi avversi causati sono descritti e riportati da fonti istituzionali internazionali. Mi hanno colpito i commenti agli articoli: ancora una volta quest’argomento suscita emotività e risposte poco razionali.
Offese, luoghi comuni, facili e scontate battute contro l’omeopatia (ma cosa c’entra?), incapacità di sviluppare un ragionamento sono proprie di chi si schiera a favore delle vaccinazioni. Racconti di esperienze personali dolorose, dubbi, perplessità sono state manifestate da chi ha un pensiero critico. I commenti sono all’incirca suddivisi a metà, nonostante si sappia che l’adesione ai programmi vaccinali raggiunga il 95% della popolazione secondo i dati ufficiali, della cui veridicità non abbiamo motivo di dubitare. Pochi sembrano interessati a far luce davvero su questo argomento, stretti tra la paura delle malattie infettive e la delega per non assumersi la responsabilità della scelta, trascurando le possibilità di incorrere in reazioni avverse ed affetti collaterali.
I genitori che devono affrontare questa scelta hanno bisogno di informazioni reali sulla efficacia e la sicurezza del vaccino per la fascia di età del proprio bambino, con studi indipendenti e non condizionati dai conflitti di interesse e dai desideri dell’industria farmaceutica. Se le Autorità sanitarie del nostro Paese hanno deciso di mantenere l’obbligatorietà per quattro vaccini, che dispongano almeno la commercializzazione di un prodotto che risponda a questa scelta con un tetravalente, e con i vaccini singoli. Occorre limitare le pressioni dell’industria farmaceutica sulle scelte che coinvolgono la salute pubblica, in attesa di avviare finalmente ricerche indipendenti sulla salute dei bambini, vaccinati e non vaccinati.