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Vaccini: “sbagliato negare i danni”

Creato il 10 novembre 2014 da Informasalus @informasalus

vaccinazioni
Sono circa 700 le persone con danno da vaccino riconosciute e indennizzate in Italia, ma molte altre non si sono viste riconoscere l'indennizzo

“Sbagliato negare i danni da vaccino”. La presidentessa del Condav, il Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino, replica così al ministro della Salute Beatrice Lorenzin
“Al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che sta insistendo molto nell'ultimo periodo sulla cattiva informazione che si fa sui vaccini, vorremmo dire che non si può fare di tutta l'erba un fascio per quanto riguarda le associazioni e che informazione corretta non vuol dire affermare che non esistono danni da vaccino. Negare l'esistenza degli effetti avversi al vaccino non aiuta nessuno, specialmente chi suo malgrado li subisce. Sui media veniamo tacciati di fornire notizie inattendibili, di fare disinformazione soprattutto online ma quello che noi vogliamo è soltanto un'informazione chiara, esaustiva e corretta: vogliamo che si verificano dei danni vengano riconosciuti, cosa che oggi purtroppo non accade se non dopo aver intrapreso lunghe battaglie, contro la burocrazia e contro lo Stato”.
La replica di Nadia Gatti arriva nel giorno dell'undicesima Giornata nazionale per ricordare le persone decedute o rese disabili dai vaccini, dedicata quest'anno a Giada Varani, una bimba di 11 anni deceduta qualche mese fa per le conseguenze di un danno encefalico post vaccinico.
“Non demonizziamo le vaccinazioni in quanto tali ma crediamo che ad oggi siano somministrate in modo scorretto”. Sono circa 700 le persone con danno da vaccino riconosciute e indennizzate in Italia, ma molte altre non si sono viste riconoscere l'indennizzo perché “fuori termine” ai sensi della legge 210 del 1992, che regola questi risarcimenti e che dà tre anni di tempo per presentare la domanda e la relativa documentazione. C'è inoltre un lungo iter burocratico per vedersi riconoscere questo diritto.

“Non si può – afferma Gatti - far impazzire un genitore per poter vedere riconosciuto un danno”.



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