Domenica scorsa a Milis, si è svolto un convegno durante il quale Sergio Frau ha presentato, insieme a geologi, geofisici, storici del territorio, i risultati di una prima ricognizione dal titolo "Interrogare la terra". Quella che segue è una molto critica considerazione sul convegno.
di Paolo Valente Poddighe
Dopo Milis (ma da sempre) ho pensato che, se anche gli esperti più esperti e gli scienziati più scientifici, con i loro marchingegni e con le loro apparecchiature e sonde arrivassero a dimostrare (maremoto ? terremoto ? vulcanesimo ? o meteorite ?) che la Sardegna subì tale catastrofico evento – in tempi nuragici, si noti bene – nessuno arriverebbe ad asserire – solamente per tali insolite cause – che l’Isola di Sardegna fu Atlandide, per via di uno di questi eventi. Questa considerazione avrebbe comunque validità, egualmente come prima, in quanto ” la Istoria senza la geografia resterebbe si tanto orba – da non avere luogo dove istare – nelli fatti di quella” così si diceva nel Medio Evo. Ancora di più oggi!
Con ciò voglio asserire (e di questo si vanta Frau per far decadere gli altri) che essendo le catastrofi succedutesi in tutte le parti del Mondo e per tanto anche nel Mediterraneo (vedi Santorini, Creta, Cipro, ecc. ecc.) possono far pensare alla localizzazione di Atlandide ovunque e non solo in Sardegna. Dall’asserto, e per l'ignoranza più totale del luogo, il passo, proprio per i multipli possibili, annulla completamente una particolare localizzazione rendendo tale ricerca insignificante. Pertanto l’evento strombazzato ai quattro venti , proprio per “il mito” non localizzabile geograficamente non solo in Sardegna ma anche altrove, risulterebbe nullo e di nessun aiuto alla logica della storiografia di Atlantide.
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