Magazine Pari Opportunità

Vade retro donna!

Da Pierotieni

Vade retro donna!

di Piero Tieni

Uno studio effettuato dall’ufficio statistica del Comune di Monza dice che i consigli comunali della Brianza vedono una presenza femminile più elevata rispetto alla media nazionale. Le postazioni di sindaco occupate da donne sono il 14,5% contro il dato medio nazionale del 10,8%; quelle di assessore il 23,7% contro il 19,7%; quelle di consigliere comunale il 21,7% contro il 19%. Oh che bello, una Brianza in rosa, si penserà di primo acchitto. Certo, ma c’è Brianza e Brianza ed Arcore non sembra proprio voler seguire le medie. Ogni volta che si hanno di fronte queste belle tabelline, bisognerebbe togliersi il vizio di andare a vedere come sta messo il nostro povero paesello. Diciamo subito che la situazione è, come al solito, disastrosa. Il Comune di Arcore, a partire dal 1860, non ha mai avuto un sindaco donna! Sono invece state chiamate due donne alla guida provvisoria della città, in qualità di Prefetto, per riparare ai guai combinati dai maschietti nel 1993 e nel 2005. Andrà meglio con gli assessori? Niente da fare, meno che meno, tutti esclusivamente uomini! Una donna in realtà all’inizio c’era ma quando se ne sono resi conto l’hanno subito mandata via. E i consiglieri comunali? Qui le cose vanno un pochino meglio perché la media passa da zero a 20%. Scendendo però nel dettaglio si vede che il dato riferito alla sola maggioranza sprofonda al 16% mentre riferito all’opposizione sale al 25%. Allora a questo punto uno penserà che va bene, i governanti sono tutti maschi, ma avranno almeno un’età media in linea con quella dei loro colleghi brianzoli, che è pari a 50,18 anni. E invece qui c’è da mettersi proprio le mani nei capelli (quei pochi che restano…) perché l’età media dei cari governanti arcoresi fa un grandissimo salto in avanti e balza a ben 61,38 anni! E allora ci si chiede: come si fa a comprendere i problemi degli under 25 quando il più giovane degli assessori ha più del doppio di quell’età? Come si possono capire le difficoltà delle mamme, quando in giunta gli unici pancioni presenti sono quelli degli assessori in carne? Come si possono attuare politiche in favore dell’infanzia, entrando nella quotidianità dei genitori, quando nel migliore dei casi si ha l’età dei nonni? E’ vero che l’esperienza diretta non è tutto e che non c’è bisogno di essere mai stati in Malesia per romanzare le avventure di Sandokan, però in quel caso bisognerebbe almeno avere la fantasia di un Salgari. E qui, a giudicare da quanto fatto, o meglio, da quanto non fatto negli ultimi 4 anni, si capisce bene che se ci fosse una classifica sulla fantasia e la capacità innovativa di questa amministrazione, non entreremmo nemmeno in graduatoria.

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